"Per capire chi vi comanda basta scoprire chi non vi
è permesso criticare"
Francois Marie Arouet (Voltaire)
La Costituzione, ormai sostituita dal Trattato di Lisbona
dai traditori di quella patria in essa descritta, tutelava l'esercizio della
libera opinione. Fastidioso, come fare per eliminare questo diritto in un
regime democratico che vive ed usa l'apparenza per occultare la sostanza? O più
semplicemente, come aumentare il peso di un emergente "gruppo di
potere" o lobby?
Si crea un problema e si fornisce la soluzione, un metodo
ben collaudato dall'élite per abbindolare le masse. D'altronde, in una nazione
che ormai è svuotata di ogni sovranità, la classe dirigente può solo occuparsi
di quisquilie, mentre il popolo si strugge nella morsa della povertà.
La lotta alla discriminazione è tutt'altro che una banalità,
tengo a precisare. Ma l'aspetto paradossale della situazione attuale è quello
che, nascondendosi dietro ai buoni propositi di tale battaglia, chi tira le
fila ha creato un sistema che gli permette proprio di discriminare chiunque non
si accodi al pensiero dominante.
Le recenti leggi sull'omofobia e contro il femminicidio
mirano proprio a questo, all'eliminazione del dissenso o meglio, alla
possibilità di perseguire penalmente chi osa esperire un'opinione non
offensiva, ma semplicemente sgradita ai poteri forti o a qualche lobby.
L'Italia è sempre stata una nazione tollerante dei confronti
di chiunque sia attratto da persone dello stesso sesso. Ricordo che da sempre,
almeno dagli anni '70 esistono locali esclusivi per omosessuali. Nessuno,
tantomeno i cosiddetti cittadini eterosessuali, ha mai chiesto la chiusura di
tali locali o perseguitato il "diverso". La legge vigente, a riprova
della tolleranza nei confronti degli omosessuali, offre già da tempo aperture e
diritti come
spiega lo stimato sociologo Giuliano Guzzo.
Ciò non toglie sia giusto che gli omosessuali rivendichino
quelli che considerano loro diritti, come il matrimonio o l'adozione.
Quello che trovo però disdicevole e decisamente arrogante è
la negazione del diritto di opinione nei confronti di chiunque ritenga che una
relazione omosessuale non sia qualcosa di cui andare fieri, o non consideri
opportuno che i minori vengano privati della figura della famiglia classica,
per vedersi imporre un modello diverso, solamente perché la legge
antidiscriminazione ha voluto così.
Così basta dire che si sostiene la famiglia tradizionale ed
ecco che si diventa "omofobi" ossia si odia gli omosessuali. Succede
anche per l'antisemitismo, dichiararsi antisionisti o a sostegno del popolo
palestinese viene tradotto dal linguaggio neo-orwelliano in odio verso il
popolo ebraico.
E' questo in pratica che la legge sull'omofobia fa. Ma non
solo, concede facoltà di considerare vittima più vittima di altre l'omosessuale
che abbia la sventura di venire aggredito in qualsiasi contesto, elevandolo al
di sopra di qualsiasi persona eterosessuale che abbia la sventura di subire lo
stesso torto.
Questo è quanto di più lontano può esistere dall'eguaglianza
ed introduce una potente arma di ricatto nei confronti di chiunque sia
"normale". Un esempio banale:
una lite condominiale per un parcheggio, è passata sui giornali come
aggressione omofoba. Per giorni. L'uomo, un anziano, era esasperato e per
quello aveva continui alterchi con i due signori, ma le sue ragioni sono
state completamente censurate per dar vita ad un caso. Nello
stesso articolo peraltro, si fa riferimento ad un anziano omosessuale
ucciso, e non finito all'ospedale per escoriazioni come accaduto alla coppia
gay (alquanto giovani messi ko da un anziano? mah), ma nessuno ne parlò, nemmeno
5 anni fà all'epoca del fatto. Perché l'omicida era romeno? Il caso dei due
ragazzi di Rimini, forse perché attivisti politici ha avuto molta pubblicità, a
differenza dell'anziano signore ucciso. E' uguaglianza questa?
E ne sono seguiti moltissimi, ora potete scommetterci, la
stampa non marcerà sopra casi del genere, fino ad ordine contrario.
Basta quindi che si subisca un sopruso e si sia omosessuali,
perché l'oggetto del contendere passi immediatamente in secondo piano. Capirete
bene che così è facile per qualsiasi omosessuale poter far leva sulla legge per
vendicarsi di qualcuno che gli sta antipatico o magari è un avversario
politico, o un giornalista scomodo.Rifiutare le avance di una persona dello
stesso sesso sarà
considerato un segno di omofobia come successo a Will Smith? Poco
importerebbe se l'attore le avesse rifiutate magari da una anziana signora, ma
nel caso che il respinto sia omosessuale, sembra quasi fosse suo dovere
accettare l'imposizione.
Sostengono che l'omofobo sia malato, ma con quali criteri
chicchessia sarebbe autorizzato ad etichettare qualcun altro in qualità di
omofobo? Perché se sono questi i criteri c'è da avere paura del nuovo clima da
Santa Inquisizione. O di quella magistratura deviata che etichetta i notav come
terroristi per compiacere gli interessi di partito.
Scusate, ma non credo che l'élite che ha voluto e governa
l'Europa e tanto ciancia intorno alla solidarietà, pur condannando a morte i
popoli tramite il rigore, abbia davvero a cuore la tutela di tutti i
cittadini.
Da qui ad esercitare una vera pressione lobbistica il passo
è breve, fondi ad hoc
, business sulle adozioni come
le madri surrogate , strane
sperimentazioni, è business dei "diritti umani"? Ed i
diritti dei minori? Contano meno?
Se si oserà far notare che occorre approfondire l'impatto
sui minori nel crescere in una famiglia omosessuale si rischia di finire alla
gogna come omofobo?
Basti pensare alla signora Boldrini che attacca
pubblicamente la Barilla perché propone lo stereotipo della famiglia classica
per pubblicizzare la propria pasta. Non so se questo sia avvenuto perché lei
preferirebbe vedere una coppia omosessuale nello spot della pastasciutta o
perché sarebbe compiaciuta nell'osservare un uomo che serve la donna. Poco
importa, quello che importa è che le famiglie sono perseguitate dagli usurai,
dai banchieri e da Equitalia contro i quali lottano per mantenere la propria casa
e mettere in tavola quella pastasciutta che tanto preoccupa la Boldrini.
Questo dimostra quanto questa donna sia distante dalla
realtà, altro che una parte del popolo come
ella sostiene con ipocrisia.
La "comunità gay" ha colto la palla al balzo per
esigere la sua parte di celebrità, magari vuole una sponsorizzazione dalla
Barilla, che le faccia da vetrina. Il Presidente della Barilla ha solamente
dichiarato di voler preferire il modello di famiglia classico, il che ha
suscitato l'indignazione di mezzo mondo, o meglio, di quello che sembra essere
mezzo mondo. Ha detto di voler "preferire", non ha espresso né
disprezzo né giudizi sulle coppie omosessuali. Ebbene la sentenza è stata
unica, Barilla è omofoba e quindi va messa in croce, organizzando
boicottaggi, fino alle scuse ufficiali. Si, si deve chiedere scusa per aver
esercitato il diritto alla libera opinione. Se non è regime e ricatto questo.
Chissà se la madama Boldrini è circondata da eunuchi come le
antiche regine, che le preparano la cena. O ci si mette lei ai fornelli? Cosa
trova di disdicevole nel servire a tavola i propri cari? Ma si sa, la coerenza
è incompatibile con certi soggetti. E' umiliante che una donna serva a tavola?
Ci sono tanti camerieri uomini, che facciamo obblighiamo i ristoranti ad avere
camerieri solo di sesso maschile? Ma poi sarebbe discriminatorio nei confronti
degli omosessuali, o della gente straniera, o delle donne per le quali si sono
istituite le quote rosa. Un locale, un'azienda, dovrebbero forse avere un
numero di dipendenti fissi, ripartiti per legge tra donne, uomini, omosessuali
e stranieri così da non scontentare nessuno e buonanotte al secchio le capacità
e le qualifiche di ognuno?
Eppure, la Barilla fu contestata in merito alla presenza di
molto amianto
nei suoi stabilimenti da un noto giornalista di inchiesta,
Gianni Lannes. Nessuno si scandalizzò, la TV non ne parlò e chi di dovere
provvide a far chiudere il sito di Lannes.
Cosa devo pensare? Perché questa disparità di trattamento?
Eppure, qui ne va della salute dei lavoratori e dei consumatori, ma nessun
boicottaggio fu organizzato e la Barilla mai si scusò.
Per quanto riguarda il femminicidio, si ricalca lo stesso
schema. In virtù di considerare un genere più meritevole di tutela rispetto ad
un altro per una sua dote fisica, si discrimina.
Credevo che l'omicidio fosse l'atto umano più deprecabile e
basso che la nostra specie potesse compiere. Quello che non credevo è che
questo potesse venir considerato meno grave nel caso la vittima sia nata con
gli attributi sbagliati. Perché una vita strappata da questo mondo dovrebbe
valere di più o meno a seconda del suo genere? Perché un anziano rimasto ucciso
in seguito ad una rapina non ha la stessa risonanza mediatica di una donna
uccisa nello stesso modo e gli assassini dovrebbero meritare due sentenze
differenti? Chi ha stabilito una scaletta del valore della vita di un essere
umano a seconda del genere?
E' stata introdotta una scala del prezzo di una vita in base
al genere, alle preferenze sessuali ed alla nazionalità della
vittima/aggressore?
Un uomo di 85 anni è morto dopo due giorni di agonia a causa
dei colpi
di mattarello intertigli dalla moglie 83enne, che si è poi suicidata.
Questo episodio dovrebbe venire "catalogato" come tragedia
familiare, alla stessa stregua di molti omicidi - suicidi a parti invertite,
veri e propri drammi della disperazione. Ma è più facile strumentalizzare
unicamente una parte di questi casi e parlare di femminicidio. I minori
coinvolti? Mai sentito parlare di infanticidio. I minori per la società civile
evidentemente valgono meno (già tenere presente i loro diritti "cozza"
con la volontà espressa di disporre di un "oggetto del desiderio").
Ricordo anche un caso di aggressione
a Parigi da parte di integralisti mussulmani che hanno picchiato un
omosessuale. Silenzio mediatico. La vittima omosessuale deve quindi
"accontentarsi" dell'indifferenza per quanto accadutole solo perché i
suoi aggressori sono musulmani e la diffusione della notizia potrebbe
istigare l'odio razziale? Così come le notizie di violenza sulle donne vengono
relegate nei trafiletti delle cronache locali qualora lo stupratore sia
straniero ma se si tratta del fidanzato o del marito allora il delitto assume
come per incanto connotati di una gravità inaccettabile.
Devo dedurre, come la stessa Boldrini fece notare, che le
vittime di aggressioni da parte di cittadini stranieri non debbano aspettarsi
la stessa imparzialità da parte della magistratura? La Boldrini fece notare
come non fosse opportuno elencare i crimini di cittadini stranieri perché
questo istigava l'odio razziale. E per questo che una donna che abbia subito un
abuso da un cittadino che magari si trovava sul nostro territorio illegalmente
(per cui qui c'è uno Stato che aveva l'obbligo di tutelare l'integrità della
vittima) non può essere considerato grave quanto se ad aggredirla fosse stato
il fidanzato? E dov'è l'eguaglianza qui?
Femminicidio sì ma fino ad un certo punto, quindi? Chi ha
messo in dubbio che questo allarme femminicidio fosse infondato, guardando semplicemente
i numeri, è stato oggetto di profonde derisioni e feroci critiche. Eppure, come
riportato dal sito l'Infiltrato, citando i dati del Viminale in 505 omicidi
volontari il 29,7% sono femminicidi. Il 70% delle vittime non sono donne, per
cui trattasi di omicidi o infanticidi che per la loro natura non dovrebbero
meritare attenzione? E' a questo che porta la lotta alla discriminazione?
Ci sono 4mila
suicidi all'anno per motivi economici, e sono dati del 2011, interessante osservare anche
i dati del 2009 per constatare come già allora fosse un'emergenza
REALE E GRAVE. Ma queste vite devono avere poco valore, forse perché o sono un
costo sanitario se devono essere seguiti dal Sistema nazionale o sono talmente
poveri che non servono a finanziare il "sistema Italia" per cui poco
male se se ne vanno all'altro mondo.
Negare
invece i numeri di questo genocidio è cosa buona e giusta secondo taluni
paladini della tolleranza. Forse perché tre su uno sono giovani ragazzi di
sesso maschile quindi se non si tolgono la vita a cause di un presunto
bullismo subito magari perché omosessuale NON INTERESSA alla "società
civile"?
In sostanza, l'ordine della società civile è quindi quello
di minimizzare ed occultare i morti per stenti INFLITTI al popolo tutto per
mantenere la casta parassitaria della finanza globlale che si serve di questi
brillanti elementi della "società civile".
Nei trafiletti delle cronache, perché questo meritano coloro
che si tolgono la vita perché diventati troppo poveri per poter sopravvivere,
il tentativo di scollegare le ragioni del gesto da problemi economici è
nascosto davvero marchianamente ed in maniera decisamente offensiva e
lesiva della dignità umana. Spesso si trova scritto, "era depresso",
per cui nel titolo si invita a considerare la depressione (e non ciò che l'ha
causata) come motivazione della "scelta" di togliersi la vita, salvo
poi precisare "era disoccupato da tempo", o "aveva debiti ed era
disoccupato", "aveva perso il lavoro". Sfugge a costoro come sia
implicito deprimersi, qualora non si sappia più come mantenere sé stessi e la
propia famiglia. Molti suicidi sono anche archiviati come semplici incidenti,
arrivando perfino a scrivere "travolto da un treno" come se il treno
fosse deragliato apposta per colpire il soggetto.
Di recente un imprenditore si è tolto
la vita dopo aver comunicato ai suoi dipendenti che li avrebbe licenziati a
seguito della chiusura dell'azienda.
Perché quattromila suicidi all'anno di cui oltre un terzo
per cause economiche, tra i quali vi sono molti disoccupati, valgono meno che
il 29%
dei 505 omicidi volontari?
Forse perché dei poveri e disperati, di coloro che hanno
perso tutto a causa di un regime affamapopoli, a lor signori che lottano contro
le discriminazioni non importa nulla, dal momento che la vita in gioco non
rientra nel novero di quelle sotto la loro protezione? La cosiddetta omofobia
quanti morti ha prodotto? Grazie al cielo nessuno, quanto meno con movente
esclusivamente omofobo. Ed è preoccupante perché, come il caso dell'aggressione
alla coppia di attivisti a Rimini dimostra, tale aggressione è stata fatta
passare come omofoba quando il movente era invece un altro. L'emergenza dov'è
allora? Sui dati relativi alle discriminazioni riconducibili a ragioni di
orientamento sessuale consiglio di
approfondire qui. Per negare l'evidenza si potrà poi tacciare l'autore di
omofobia e chiedere la chiusura del sito che lo ha pubblicato, la legge ne da
facoltà su richiesta della "società civile".
Ragazzine che muoiono di anoressia o bulimia al massimo
hanno prodotto qualche mugugno ma gli stereotipi di perfezione continuano ad
essere imposti e perseguiti.
Come mai negli annunci di lavoro, si trova scritto max 40
anni e bella presenza?
Non è discriminazione quella? Ma nessun paladino contro
l'intolleranza ha mai trovato discriminatorio precludere la possibilità di
potersi aggiudicare quel posto di lavoro ad una persona brutta, o sovrappeso o
con età diversa da quella specificata.
Lo stesso principio di lotta alla discriminazione che
ritengo più che giusto, ha portato alla creazione delle quote rosa, ossia alle
pari opportunità. Da donna, personalmente trovo assai avvilente che qualcuno
sia "costretto" a darmi una chance di lavoro o altro in virtù di una
imposizione di legge e non perché io abbia le qualifiche richieste. Le donne, sostiene
il pensiero politically correct, sono migliori a prescindere, per cui in
politica, si dice che qualora si trovino a ricoprire un ruolo che ha occupato
un uomo, sono in grado di mostrare la parte migliore dell'essere umano. Vediamo
la politica ad esempio, a giudicare dalla Finocchiaro
che fa assegnare appalti al maritino (la "famiglia, vedete che è
una brutta cosa?) o alla Lorenzetti
che provvede alla sua squadra facendo anche rimuovere un degno geologo
dal suo ruolo perché causava danno alla sua cricca, hanno davvero
concretizzato l'idea di pari opportunità (due esempi solo per stare in Italia),
o la Presidente della regione Friuli Serrachiani
che si circonda di indagati ma nessuno ha niente da obiettare (la signora è
della "società civile").
Peccato abbiano costituito una macchina perfetta per fregare
i cittadini. Oppure la possibilità di offendere milioni di persone senza
possibilità di replica? Come fece la Fornero che etichettò gli italiani in
condizioni di indigenza, in qualità di scansafatiche renitenti ad accettare
lavori di cui l'Italia evidentemente secondo l'ex ministro ad golpe abbonda? La
Fornero, dall'alto delle sue poltrone disse anche che non
riteneva giusto garantire il vitto agli italiani senza lavoro, tramite un
reddito di cittadinanza o tantomeno aumentare le pensioni, perché si
sarebbero seduti a mangiare la pastasciutta, probabilmente quella di Barilla
che non riscuote la sua simpatia.
Peccato che le donne anziane con una pensione
sotto ai 400 euro che frugano nei cassonetti in cerca della cena non abbiano
alle spalle una "comunità" che possa replicare per loro. Intanto gli
italiani scansafatiche schizzinosi magna pane a tradimento hanno
fatto registrare l'overbooking per vendemmiare, insomma non abbiamo
abbastanza vitigni per occupare i choosy indigeni.
Si dice che siamo un paese civile, ma sono confusa. Cosa
vuol dire civile? Considerare un reato più o meno grave a seconda delle caratteristiche
genetiche? E' questo l'obiettivo del politically correct, elevare un gruppo di
persone a migliore, per cui meritevole di privilegi?
D'altronde, basta guardare il mondo del lavoro e vedere come
i sindacati, per conto di confindustria e dei poteri neoliberisti, abbiano
spezzettato i lavoratori in categorie e scelto alcuni più "lavoratori
giusti" di altri. Se ti dimetti, non hai diritto al sussidio di
disoccupazione. Già, ed il diritto a cambiare lavoro ed essere tutelato fino a
nuovo contratto? Se hai partita Iva sei un ladro evasore quindi è già tanto che
ti lascino respirare, non vivere.
In Italia con
le tasse al 75% (computo fatto decine di stangate fa) non
si può parlare di vivere.
Se sei un precario devi ringraziare perché lor
signori hanno deciso una
vita movimentata per te .
Se lavoravi in una impresa sotto i 15 dipendenti non hai
accesso alla cassa integrazione, tu non hai conti da pagare o il bisogno di
mangiare. Per non parlare del reddito di cittadinanza, vigente da oltre 20 anni
in tutte le nazioni europee, eccetto la Grecia (non a caso siamo tanto
simili). Ma stranamente questi paladini degli ultimi si sono ben guardati
da chiederne l'introduzione in Italia, anzi, hanno fatto di tutto per
boicottare addirittura il referendum sull'estenzione dell'art 18 a tutti i
lavoratori, figli di un Dio minore che tali evidentemente per compiacere
al "padrone" devono rimanere.
Fonte: visto su TESTE LIBERE
del 1 ottobre 2013
Nessun commento:
Posta un commento