IMMIGRAZIONE CLANDESTINA: COSA FANNO GLI ALTRI PAESI
EUROPEI ?
Il governo Italiano usa il pugno di ferro con gli immigrati?
L’Italia è terra d’intolleranza? Diamo un’occhiata oltre i nostri confini
e forse avremo più di una sorpresa; a dispetto delle dichiarazioni di
tolleranza di gran parte dei governanti del Vecchio Continente, proprio
là da dove spesso rimbalzano critiche alla nostra politica
dell’immigrazione, sul terreno la linea è più dura che in Italia.
Spagna Dopo un’imponente sanatoria messa
in atto dal governo Zapatero nel 2005 (su 700mila domande, ne sono state
accolte 600mila), nell’autunno dello stesso anno la “grande paura” per gli
assalti degli irregolari a Ceuta e Melilla ha imposto una brusca
retromarcia. Le due enclavi sono state circondate da muraglie sempre più
alte di filo spinato, e le coste maghrebine e sahariane “impermeabilizzate”
attraverso l’estensione dei sistemi di vigilanza radar in tutti i punti
sensibili della costa spagnola e la richiesta di un più stringente
pattugliamento navale congiunto tra le Canarie e l’Africa (con l’appoggio anche
di unità italiane). Il risultato è che l’immigrazione clandestina si è più che
dimezzata. Questo non ha impedito che i campi d’accoglienza andassero al
collasso. Inchieste giornalistiche di pochi mesi fa riferivano di 550 “sin
papeles” rinchiusi a Gibilterra, e altri 239 che ad Algesiras si dividevano i
posti disponibili per 190. Gli episodi d’insofferenza da parte della
popolazione si sono moltiplicati, come il cartello esposto in un negozio di
Maiorca: “Vietato l’ingresso a cani e romeni”. In febbraio, il ministro
dell’Interno spagnolo ha dichiarato che “non si può essere lassisti con
l’immigrazione illegale, altrimenti non c’è modo di fermarla”, e il suo collega
del Lavoro, Corbacho: “Occorre che gli immigrati arrivino con un contratto di
lavoro e facciano uno sforzo per integrarsi perché non si può funzionare con la
norma dell’ultimo che si registra”. Nei quattro anni della prima
legislatura Zapatero, i clandestini espulsi sono stati 370mila, il 43.4% in più
di quanti ne aveva mandati via Aznar.
Gran Bretagna. I clandestini rinchiusi nei
centri di permanenza temporanea rischiano di restarci per tutta la vita. Per la
legge hanno commesso un reato, e la pena va dalla sanzione pecuniaria a 6 mesi
di carcere. Di fatto, però, la pena può trasformarsi nel “carcere a vita” se le
autorità, come spesso succede, non riescono a espellerli. I Paesi di
provenienza non sono disposti ad accoglierli, la legge nel frattempo non pone
limiti alla detenzione.
Germania. L’immigrazione illegale costituisce
reato ed è punibile, oltre che con sanzioni pecuniarie, con la reclusione fino
a 3 anni. I clandestini possono restare nei centri di accoglienza fino a un
anno e mezzo (in Italia, con la nuova normativa 6 mesi). L’andamento della
politica tedesca sull’immigrazione è emblematica. Fra il 1995 e il 2004, gli
stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza sono stati quasi 1 milione e 300
mila, pari all’1.5% della popolazione. Oggi, l’immigrazione “senza causa” non
esiste più. Bisogna essere iscritti a
una scuola, un’università, avere un lavoro specifico, superare esami di lingua…
Entrano soltanto immigrati regolari e qualificati.
Francia. Il soggiorno illegale è reato ed è
prevista, oltre alla sanzione amministrativa, la reclusione fino a un anno. Il
L'allora ministro Frattini, a Bruxelles, rispondendo a una domanda sulle
critiche delle autorità romene alla politica dell’immigrazione italiana, ha
ricordato che “la Francia ha espulso solo nel 2008 oltre 7mila cittadini
romeni, e l’Italia solo 40”.
Testo scritto da: Studio Legale Penale Grillo &
Tomasino, Via Alcide De Gasperi, 50 - 90146 Palermo | Tel. (+39)091524081
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Fonte: visto su L’Indipendente del 190 ottobre 2013
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