Letta – Nuove Tasse in
tutti i settori, Debito alle stelle e suicidi indotti record: come annullare
una Nazione. Gli impatti reali dell'innalzamento dell'Iva.
Il Video che ha fatto il giro del web, per non dimenticare.
Mario Monti: "Abbiamo bisogno della Crisi"
di C. Alessandro Mauceri e Sergio Basile
DA DON ABBONDIO A
SUPER SILVIO
Letta Enrico… Letta
Enrico, ma chi è costui? Avrebbe blaterato così, tra se, Don
Abbondio allorché, risalendo verso casa, intento
a scansare i familiari sassi ed immerso tra le consuete
ansie, gli fosse capitato per sventura di rivivere in questi
giorni bui. Tempi caratterizzati da altri tipi di “pesti”, ma non meno
distruttive di quelle dell’epoca dei monatti, poiché ben più subdole e
mistificate, sapientemente occultate dietro “debiti agli estrogeni”
pompati all’inverosimile come in nessun altro luogo del pianeta. Ma andiamo ai
fatti, facendo qualche passo indietro nel tempo! Ricordate quando qualche
anno fa, per essere eletto, l’aspirante reuccio di Arcore promise che
avrebbe ridotto le tasse? Ebbene, per dimostrar la sua “serietà” fece di
tutto per far eliminare l’ICI. Alla fine ci riuscì, ma dimenticò di dire ai
suoi elettori (e a tutti gli altri Italiani) che contemporaneamente aveva
introdotto un’altra tassa, molto più onerosa per le tasche dei contribuenti.
Ovviamente, per evitare rivolte fece in modo che l’entrata in vigore
della misura fosse differita…
DON RODRIGO
MONTI – L’UOMO DELLA YALE
Poi venne il flagello Don
Rodrigo Monti, che fece sostanzialmente la stessa cosa. Promise di salvare
l’Italia - lasciando ovviamente intatti i privilegi delle
caste bancarie e dell’usurocrazia - giocando con le parole e
inventando il “Salva Italia“.
Il bocconiano promise di eliminare il
sommerso (sguinzagliando la Guardia di Finanza a effettuare controlli
fiscali nei locali delle più rinomate piazze italiane e non solo) e di
costringere le Fondazioni bancarie e assicurative (per tacere
sui partiti) al pagamento delle imposte dovute per gli immobili.
L’ex studente della Yale University, poi,
promise di recuperare le imposte dovute (e mai pagate) da chi aveva
riempito di macchinette da gioco tutto il Paese. In realtà non fece
altro che aumentare il carico fiscale sugli Italiani e
attivare misure sempre più restrittive e distruttive. E di tutte le cosiddette
“buone intenzioni” si perse traccia. Anzi, paradossalmente, costrinse gli
Italiani al pagamento delle sanzioni imposte dall’UE al nostro Paese per
non aver fatto quello che il governo tecnico “avrebbe dovuto fare” come da
copione, e per dare una sia pur minima parvenza di “Democrazia” a questa
asfissiante dittatura.
L’INNOMINABILE ENRICO LETTA
Poi arrivò Letta (non Gianni, ma il nipote Enrico) e molti
pensarono che, forse, gli Italiani avrebbero avuta una “boccata
d’ossigeno”…. grazie alla sua esperienza (n.b.: il “giovane capo del
governo” risiede in Parlamento ormai da decenni e vanta un curriculum di
prim’ordine, in cui spicca il primato di “più giovane ministro dal
dopoguerra”, nonché le sue straripanti presenze in diverse super-logge
mondialiste). Confondendo evidentemente, ancora una volta, la canna
dell’ossigeno con quella del gas. Tra mille palesi disastri (vedi allegati) la
“sospensione” dell’IMU (badate bene) “sulla prima casa”, sarebbe dovuta essere
la sua ultima “mossa” di riconciliazione nazionale.
SERVICE TAX E
MATRIMONIO A SORPRESA
La realtà, però, è
ben diversa. A parte il fatto che:
1) l’abolizione dell’imposta sulla prima casa è
già stata abbondantemente compensata dall’aumento che le famiglie italiane e le
imprese dovranno pagare per l’aumento della, per altro
recessiva, IVA (che, è bene ricordarlo, è tra le più alte in
Europa, a fronte di praticamente zero servizi, come da patto di bilancio Ue);
2) che lo stesso Presidente del Consiglio, non più
tardi di agosto scorso, aveva promesso che lo stesso aumento dell’aliquota
sull’imposta sarebbe stata evitata. Fatto sta che, a breve, le tasche
degli Italiani verranno svuotate ancor più anche grazie alla Service
Tax.
Ovviamente il governo ha pensato bene di scaricare la patata
bollente nelle mani dei comuni (gli stessi ai quali, con l’abolizione
dell’IMU, il Parlamento ha tolto una delle principali, sia pur inique, entrate)
che dovranno decidere quanto far pagare ai propri cittadini. E cosa
pensate che faranno le amministrazioni comunali, la maggior parte delle quali è
in condizioni fallimentari? Aumenteranno il carico fiscale, ovvio! Insomma
questi tecnici con tasse e imposte ci vanno proprio a nozze. Nuovi
matrimoni fiscali a sorpresa che i media continuano, in maniera
criminale e disonesta, a spacciare come soluzioni ideali e “cure inevitabili”
al pagamento del mitico (ed illegale)
“debito pubblico”.
NUOVE
TASSE IN TUTTI I SETTORI
Insomma, sei mesi di
governo caratterizzati da tasse di ogni genere e in tutti i settori. A
partire dall’aumento del costo dei bolli.
Quelli che prima costavano 1,81 euro sono stati aumentati a 2
Euro e quelli che prima costavano 14,62 adesso costano 16.
Anche l’IVA sui prodotti alimentari venduti dai
distributori automatici – imposta che in molti, in Parlamento, in questi
giorni hanno tenuto a sottolineare non essere aumentata - in realtà era già
stata più che raddoppiata dal 4 al 10%. Ed essendosi
ridotto il consumo di tabacchi (che ricordiamo bene “uccidono”, come lo stesso
Stato impone di riportare sulle confezioni, salvo poi continuare a venderli per
godere delle imposte che derivano dalla loro vendita) il Parlamento ha
deciso di tassare le sigarette elettroniche con un’imposta
superiore al 58%, pur sapendo che non contengono tabacco!
EDITORIA, IVA,
ACCISE, PASSAGGI DI PROPRIETÀ
Anche l’editoria è stata colpita dalle decisioni prese dal governo
Letta e ratificate dai Partiti di governo: da giugno (casualmente proprio
quando, statisticamente, cresce la domanda di questi beni da parte dei
consumatori) l’IVA sui prodotti allegati alle riviste è aumentata,
anzi, per essere più esatti, è quintuplicata, passando dal 4 al 21%. E non
potevano mancare gli aumenti delle accise sui carburanti, vanto
di ogni “governo che si rispetti”.
Governo e Parlamento se ne sono fregati di ascoltare il
parere di tutti gli esperti – economisti e giuristi - che da anni, anzi da
decenni ormai, non fanno altro che ripetere che alcune accise sono a dir poco
obsolete e che tassare le tasse (calcolando l’IVA sulle accise) non è
legittimo. Le accise sui carburanti sono aumentate! Punto e a
capo! E, di conseguenza, le tasse su queste tasse…
Anche altre imposte, come quella di registro su
molti atti pubblici (compresi quelli riguardanti il passaggio
di proprietà degli immobili, fatta eccezione per la prima casa),
sono state aumentate passando da 168 a 200 Euro.
E sono aumentate anche le tasse sugli alcolici,
giustificando questa e altre misure con la scusa che le entrate che ne
sarebbero derivate sarebbero servite per compensare le maggiori spese per la
scuola. Spese che, però, dai bilanci sembrano essere diminuite. Anzi secondo
il rapporto “Education budgets under pressure in Member States” della Commissione
Europea, in Italia le spese per l’istruzione sarebbero diminuite e
tornate ai livelli di dieci anni fa.
CHE FINE HANNO
FATTO LE TASSE SULLE SLOT MACHINE?
Ovviamente, dopo quanto fatto dal suo predecessore, anche il
governo Letta si è guardato bene dal far riscuotere allo Stato le tasse da chi
non le ha mai pagate e continua a non pagarle.
Ad esempio, non è
stato fatto nulla per incassare i 98 miliardi, 456 milioni e 756 mila
euro derivanti di mancato collegamento delle slot machine (tale somma
deriva dalle indagini di Umberto Rapetto, ex colonnello della Guardia
di Finanza, dimessosi dopo aver visto che il frutto del suo lavoro veniva
lasciato a marcire).
Anzi, nel corso del procedimento giudiziario, la somma
dovuta è stata ridotta a 2 miliardi di euro, rinunciando in tal
modo ad un incasso pari non a una ma ad una decina di manovre
finanziarie. Ma nelle casse dello Stato probabilmente non entreranno
neanche questi 2 miliardi di euro: i concessionari potranno sanare la propria
posizione pagando solo il 25% della quota da versare. Un sorta di
condono.
Anzi dato che una sentenza del Consiglio di Stato ha
dato ragione ad uno dei colossi del gioco d’azzardo, autorizzandolo a non
rispettare i requisiti richiesti dalle norme inserite per le concessioni
(previste dalla legge 220 del 2010), questo potrà evitare di pagare anche le
somme che gli spettavano e creare un precedente per permettere a tutti i
gestori di slot machine di non pagare nemmeno un euro di quelli che avrebbero
dovuto versare.
IL LOGICO
CROLLO DELLE POLIZZE VITA
E, per “favorire” la crescita delle imprese, governo e
Parlamento hanno deciso di tagliare sconti fiscali come quelli
sulle polizze vita (che, infatti, stanno subendo un crollo). Poco
importa che lo statuto del contribuente imponga di
non cambiare le regole fiscali retroattivamente. Per questo siamo
sicuri che nessun Aventino si materializzerà all’orizzonte.
Monti docet: il governo fa quello che vuole e il
Parlamento appoggia incondizionatamente le sue scelte.
ROBIN TAX E
TOBIN TAX: COME FAR MIGRARE I CAPITALI ALL’ESTERO
Il governo Letta ha anche esteso la “Robin tax”
alle imprese energetiche che fatturano più di 3 milioni, che
pagheranno un’aliquota IRES del 38% invece del precedente 27,5%. E
dato che le imprese non potranno che rivalersi sui consumatori, tale misura
avrà effetti devastanti su un settore già caratterizzato da consumi in calo
(sono già scesi al livello degli anni ’90…). E poi ha introdotto un’altra
tassa, la Tobin tax, che ha nome è simile, ma – come visto: vedi
allegati - si rivolge alle transazioni finanziarie. Anche
in questo Letta non ha fatto altro che copiare quanto fatto da Monti.
RECORD AL MONDO
DI TASSE E DEBITO ALLE STELLE: CHI FERMA QUESTA FOLLIA?
Qualche tempo fa, poco prima di ricever il suo mandato
dal Presidente Napolitano, Mario Monti in un’intervista ebbe
il coraggio – barbaro – di affermare: “è necessario generare crisi
economiche per far sì che parti di un Stato venissero “cedute” a terzi...
e per costringere i cittadini ad accettare delle condizioni…” (vedi video in
allegato).
Non sorprende, quindi, che Letta, lo stesso che si era
“messo a disposizione” di Monti per aiutarlo, dopo aver ricevuto il proprio
mandato dallo stesso Giorgio Napolitano (alcuni hanno
anche avanzato l’ipotesi che la rielezione del Presidente servisse a
questo) non stia facendo altro che seguire le orme del suo predecessore.
Non è un caso che il carico fiscale reale sugli Italiani,
dopo il passaggio di consegne, non è diminuito, anzi è aumentato ed è tra i più
alti al mondo (quello ufficiale ha già superato il 54%, ma, nel caso di piccole
imprese, questo fardello supera il 68%. Dati Sole24Ore, Banca d’Italia).
E poco importa se nel frattempo il rapporto Deficit/PIl
ha sforato la soglia del 3% (con le gravi conseguenze economiche
che avranno le misure comunitarie ratificate durante il governo Monti).
Poco importa se sotto il profilo economico e sociale
l’Italia è regredita ai livelli di alcuni decenni fa (mentre altri Paesi
continuano a crescere).
Poco importa se un numero sempre maggiore di grandi imprese
vengono cedute ad acquirenti stranieri.
LA SVENDITA
DEFINITIVA DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE
Poco importa se buona parte del patrimonio
immobiliare italiano non è più nelle mani dei nostri connazionali, ma
di banche (che non sanno più cosa farne) e di imprese multinazionali.
Poco importa se, tra frodi fiscali e recessione, dalle casse
dello Stato mancano 36,1 miliardi di Euro (almeno secondo i dati di uno studio
della Commissione Europea che avvierà una procedura nei confronti del
Belpaese).
Poco importa se, nonostante tutto, l’Italia si ostinerà a
spendere miliardi di Euro per comprare dall’America F35 o
satelliti spia da Israele.
E visto che i soldi non bastano mai (e come potrebbero
bastare se le maggiori spese per cui vengono strappati dalle tasche degli
Italiani non diminuiscono e il signoraggio bancario rimane un argomento tabù),
poco importa se già a Novembre sarà necessario varare una “manovrina” per
recuperare altri fondi … e uccidere altre famiglie.
TASSE E
SACRIFICI UMANI
Tempo fa, visto l’aumentare dei suicidi dovuti alle precarie
condizioni economiche (per usare un eufemismo) causate dalle politiche adottate
dal suo governo, fu chiesto a Monti cosa ne pensasse (n.b.: negli ultimi 4 anni
il numero di suicidi dovuto alla crisi-truffa sarebbe
aumentato del 30% minimo – c’è chi dice che sia raddoppiato – e ancora di
più è aumentato il consumo di antidepressivi. Dati Osservatorio sulla
salute nelle Regioni italiane). La risposta fu molto, troppo diplomatica.
In Grecia non si contano più ormai i casi di persone che si sono uccise dandosi
fuoco davanti alla porta del Parlamento a causa della medesima
crisi-truffa in atto nell’Eurozona (complici le misure
di austerità staliniste imposte dall’Unione Europea).
Forse però chi governa – se non volesse correre il rischio
di essere scambiato per un criminale comune e/o un mafioso, o ancor peggio per
un satanico sacerdote, propiziatore di sacrifici umani –
farebbe bene a leggere queste statistiche e, prima di decidere nuove tasse o
“manovrine”, farebbe bene a pensare a quanto cambierà la percentuale dei
suicidi dopo che loro avranno imposto nuove tasse ai cittadini. Intanto sindacati,
antipolitica e salvatori della patria stanno a guardare…
C. Alessandro Mauceri e Sergio Basile
Fonte: visto su QUIEUROPA del 8 ottobre 2013
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