giovedì 10 ottobre 2013

LA VIOLENZA COME BASE DI OGNI DIRITTO




L’Europa si è liberata dal nazismo attraverso una guerra, l’Irlanda ha gettato i semi della propria indipendenza per mezzo della rivolta armata del 1916, i sindacati hanno ottenuto lo Statuto dei Lavoratori dopo scioperi ed occupazioni di fabbriche, sempre più spesso comitati ed associazioni trovano ascolto solo bloccando i lavori di commissioni e consigli comunali, gli studenti promuovono le loro istanze occupando scuole ed università.


Dai grandi eventi della storia alle questioni quotidiane, la realtà ci insegna che gli atti di forza risolvono molte più situazioni rispetto al semplice dialogo. E ‘Forza’ non è che un sinonimo decisamente più accettabile del termine ‘Violenza’, un termine che spaventa, ma che permea i rapporti tra esseri umani fin dall’inizio dei tempi, infatti ogni tipo società si basa da sempre su rapporti di forza. Prendiamo ad esempio la moribonda repubblica italiana, i rapporti tra maggioranza e opposizione, tra impresa e lavoratori, tra stato e cittadini non si basano forse sulla forza?


Quando il governo impone la fiducia evitando il dibattito in parlamento, quando la Fiat vieta l’assunzione di lavoratori appartenenti alla Fiom, quando lo stato eleva la tassazione fino a togliere la possibilità di una vita decente a centinaia di migliaia di famiglie, non si tratta forse di atti violenti?  E per contro, quando i lavoratori bloccano la produzione, quando una famiglia occupa una casa, quando viene bloccata una stazione o un’autostrada, non si tratta forse di una dimostrazione di forza? Da sempre i diritti, su tutti quello di esistere, si acquisiscono con la forza e con la forza si difendono, chi parla di lotta e diritti e allo stesso tempo blatera di rifiuto della violenza e rispetto della legalità o è un idiota o, più probabilmente, è in malafede. Come ci si può impegnare in una prova di forza rifiutando l’uso della stessa? Come si può tener testa ad uno stato iniquo ed arrogante rispettando le sue leggi?
Pacifisti, nonviolenti e legalitari sono nemici del cambiamento!

Pacifisti, nonviolenti e legalitari sono nemici del popolo, soprattutto di quello veneto!
 Il popolo non va educato alla non-violenza, il popolo va invece educato all’uso della forza, matrice di ogni diritto e fonte di ogni autorità!

Fonte:  
Unità Popolare Veneta


Fonte: visto su  Insupria Press del  4 ottobre 2013

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