sabato 30 marzo 2024

LA FAMOSA PEARÀ: IL TESORO VERONESE TRA LEGGENDA E REALTA’.


 

La pearà, o piperata  termine del dialetto veronese, è una salsa povera o, più propriamente, una salsa semplice. 

Non esiste altro piatto che rappresenti la veronesità più della pearà. E d'altro canto la pearà non viene preparata in altre città o regioni se non a Verona e alla sua provincia.

La pearà è una salsa pepata servita assieme al bollito misto. Tuttavia non va considerata un semplice accompagnamento, ma parte integrante del piatto, tanto da comparire nel nome stesso: bollito misto con pearà.

 

Come tante altre cose, anche questa è legata ad una leggenda la quale narra che, nel 557, fu il cuoco di corte di Alboino, re dei Longobardi, a inventarla perché aveva bisogno di un cibo in grado di ridare forza a Rosmunda, la quale, divenuta forzatamente moglie del re, si stava lasciando morire di fame dopo essere stata costretta a bere dal cranio, trasformato in coppa, del padre Cunimondo re dei Gepidi ucciso in battaglia dallo stesso Alboino. 

 

La prima fonte sicura che abbiamo su questa salsa nel Veronese è effettivamente medievale, seppure non così antica.

Infatti, come riporta lo storico Andrea Brugnoli, in una delle sue pubblicazioni degli “ Studi veronesi” troviamo attestazione dell’uso specifico nel  Veronese della piperata intesa come salsa, probabilmente proprio per accompagnare il lesso, tanto che vien citata negli statuti del 1449 del Convivium di Fumane, che prevedono per gli associati un pranzo annuale con paparèle in brodo e carne lessa accompagnata appunto con una piperata: «carnibus manzi bonis et bene fasionatis, pane cocto de frumento, bonovino ac bonis papardelis pro minestris ac bona piperata»


mercoledì 27 marzo 2024

LE MAROGNARE, I MURI A SECCO DEL PASSATO SUI NOSTRI MONTI


 El marognìn 


I muri a secco che ridisegnano a gradini i pendii delle nostre montagne veronesi vengono propriamente denominati nel dialetto veronese con il termine di “marognàre”, un termine che nella lingua italiana designa propriamente un informe mucchio di pietre. 

Le “marognàre” sono invece il frutto di una secolare tecnica costruttiva. 

 

La "marogna", da cui “marognàra” e lo stesso cognome Marogna, veniva realizzata in passato con l’antica tecnica del muro a secco, venivano impiegati cioè solo dei sassi, di diversa grandezza, senza alcun tipo di legante. 

Le pietre venivano riposte manualmente nel “dèrlo” (gerla) e trasportate a schiena o sulle “barèle” (carriole di montagna prive di ruota) e venivano raccolte un tempo anche per liberare il terreno e renderlo coltivabile. 


venerdì 22 marzo 2024

EX VOTO PER IL RAPIMENTO E LA LIBERAZIONE DI ANGIOLINA

 

Chiesa della Madonna  dell’Altarol – Poiano – Quadro Ex Voto 

 

 

Uno degli ex voto conservato nella chiesa fu dedicato dalla famiglia Leonardi, a ricordo del rapimento della figlia Angiolina.

II rapimento avvenuto il 23 luglio 1675 della bella Angiolina, figlia unica del ricco mercante Giangiacomo Leonardi ad opera  dei conti Provolo e Zenovello Giusti di Stelle, è entrato nella memoria storica della gente della Valpantena  grazie anche al romanzo storico del 1886 ad opera dell’abate di Poiano,  Pietro Caliari che dimorava nel Palazzetto Rimini.

 

La leggenda narra che il conte Provolo di Santa Maria in Stelle, con l’aiuto del brigante Falasco, volle organizzare il rapimento di Angiolina di Poiano, figlia di messer Lonardi, ragazza di cui si era invaghito senza essere corrisposto. Un bel giorno, quindi, il conte Provolo, entrato con i briganti in casa di messer Lonardi, rapì la figlia Angiolina fuggendo poi verso Ferrara, lontano dalla Serenissima.

 

L’intento del conte era di sposare la ragazza di nascosto e forzatamente. Si narra che Angiolina fosse già segretamente fidanzata con il marchese Sagramoso, il quale, venuto a conoscenza dell’accaduto, cominciò ad indagare seguendo le tracce lasciate dalla banda. Con l’aiuto del Cardinal Legato (che governava la città di Ferrara) scoprì dove si trovava Angiolina e la ragazza fu liberata. Il conte Provolo fu arrestato. La banda dei briganti fuggì, ma Falasco venne fermato ed impiccato sotto le mura di Verona mentre cercava di rientrare in città per compiere un’altra sua bravata.

 

Una recente riedizione a cura della Comunità Parrocchiale di Stelle ha recuperato per noi il ricordo della vicenda. Tanti ebbero modo di ascoltare la storia del rapimento dalla voce degli anziani, che se ne tramandavano il ricordo.

 

 

lunedì 18 marzo 2024

ECCESSO DI MORTALITÀ IN EUROPA A GENNAIO 2024.

 



Eccesso di mortalità in Europa a gennaio 2024. 

 

Sono complottista io oppure le nazioni meno vaccinate sembrano avere una mortalità minore?

 

domenica 17 marzo 2024

IL COLONIALISMO INFINITO DELLA FRANCIA

 



Sapevate che molti paesi africani continuano a pagare una tassa coloniale alla Francia dalla loro indipendenza fino ad oggi?

Quando Sékou Touré della Guinea decise nel 1958 di uscire dall’impero coloniale francese, e optò per l’indipendenza del paese, l’elite coloniale francese a Parigi andò su tutte le furie e, con uno storico gesto, l’amministrazione francese della Guinea distrusse qualsiasi cosa che nel paese rappresentasse quelli che definivano i vantaggi della colonizzazione francese.

Tremila francesi lasciarono il paese, prendendo tutte le proprietà e distruggendo qualsiasi cosa che non si muovesse: scuole, ambulatori, immobili dell’amministrazione pubblica furono distrutti; macchine, libri, strumenti degli istituti di ricerca, trattori furono sabotati; i cavalli e le mucche nelle fattorie furono uccisi, e le derrate alimentari nei magazzini furono bruciate o avvelenate.

L’obiettivo di questo gesto indegno era quello di mandare un messaggio chiaro a tutte le altre colonie che il costo di rigettare la Francia sarebbe stato molto alto.

Lentamente la paura serpeggiò tra le elite africane e nessuno dopo gli eventi della Guinea trovò mai il coraggio di seguire l’esempio di Sékou Touré, il cui slogan fu “Preferiamo la libertà in povertà all’opulenza nella schiavitù.”


sabato 16 marzo 2024

GRANDE ISRAELE: IL PIANO SIONISTA PER IL MEDIO ORIENTE

 

 

 Maurizio Blondet  18 Agosto 2020 

 

 

Il famigerato “Piano Oded Yinon”. Introduzione di Michel Chossudovskys
di Israel Shahak e Prof Michel Chossudovsky

 

Ripubblichiamo questo articolo alla luce dei recenti sviluppi in Libano segnati dalla tragica esplosione di Beirut del 4 agosto 2020

 

Il Libano fa parte del progetto “Grande Israele” come delineato in questo importante articolo:
“Il Grande Israele creerebbe una serie di stati proxy. Includerebbe parti del Libano, Giordania, Siria, Sinai, nonché parti dell’Iraq e dell’Arabia Saudita “.

 

“La Palestina è andata! Andato! راحت فلسطين. La difficile situazione palestinese è selvaggiamente dolorosa e il dolore è aggravato dallo sconcertante licenziamento e cancellazione da parte delle potenze occidentali di quel dolore, Rima Najjar, Global Research, 7 giugno 2020

Introduzione

 

Il seguente documento relativo alla formazione del “Grande Israele” costituisce la pietra angolare di potenti fazioni sioniste all’interno dell’attuale governo Netanyahu, il partito Likud, nonché all’interno dell’establishment militare e dell’intelligence israeliana.

 

Il presidente Donald Trump aveva sin dall’inizio nel gennaio 2017 confermato senza mezzi termini il suo sostegno agli insediamenti illegali di Israele (compresa la sua opposizione alla risoluzione 2334 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite , relativa all’illegalità degli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata). L’amministrazione Trump ha espresso il suo riconoscimento della sovranità israeliana sulle alture del Golan. E ora l’intera Cisgiordania viene annessa a Israele.

giovedì 14 marzo 2024

COME FURONO INVENTATI I PALESTINESI


Nel 1948, il nascente Stato di Israele sconfisse gli eserciti di Egitto, Iraq, Siria, Transgiordania, Libano, Arabia Saudita e Yemen che volevano distruggerlo completamente. Il jihad contro Israele proseguì, ma lo Stato ebraico tenne duro, sconfiggendo ancora Egitto, Iraq, Siria, Giordania e Libano nella guerra dei Sei Giorni nel 1967 e l’Egitto e la Siria ancora una volta nella guerra dello Yom Kippur del 1973. Nell’ottenere queste vittorie contro enormi difficoltà, Israele riscosse l’ammirazione del mondo libero, vittorie che comportarono l’attuazione più audace e su più ampia scala nella storia islamica del detto di Maometto: “La guerra è inganno”.

domenica 10 marzo 2024

CE L'HAI LO SPID?


Mettetevi comodi, perchè questo è un post lungo.

Questa mattina ero in Poste Italiane per pagare il bollettino postale per il passaporto elettronico (e già qui non commento...).

Mentre compilo i miei moduli, assisto a questa scena.

Un signore (molto anziano) si presenta allo sportello n.3.

"Dovrei fare lo SPID"

"Ce l'ha l'appuntamento?"

"No"

"Allora deve prendere l'appuntamento"

"Mi può prendere l'appuntamento?"

"No, deve farlo sul sito"

"Quale sito?"

"Questo"

venerdì 8 marzo 2024

SONO FEMMINILE NON FEMMINISTA

 

Marina Miotto


Mi ricordo anni '90: la risposta di una giovane imprenditrice vicentina...che apostrofai come "femminista" per la sua capacità e determinazione nel gestire il personale in azienda: "Non mi offendere..io non sono una "femminista"...non sono una fallita...sono solo.. "femminile"... mi aggiunse poco dopo ..."le femministe sono solo delle brutte copie dei difetti degli uomini."