giovedì 31 dicembre 2020

QUANDO BRUCIO L’ARENA DI VERONA


 

Un aneddoto che pochi ricordano o conoscono. L’anno in cui  è morta   Marilyn Monroe, l’Arena  ha preso fuoco, o meglio hanno  preso fuoco gli  scenari degli spettacoli  lirici. 

Alle 17:20 del 12 agosto 1962, a tre giorni dalla conclusione della stagione lirica, scoppiò un incendio che distrusse la scenografia di “Un ballo in maschera”.  

Gli interpreti della mancata rappresentazione erano: Carlo Bergonzi, Mario Zanasi, Leyla Gencer, Adriana Lazzarini, con la direzione di Gianandrea Gavazzeni.
La stagione lirica venne sospesa anticipatamente mancando ancora le ultime quattro recite.

 

Dalle poche foto che ho visto, l’incendio era bello tosto, ma noi avevamo i vigili del fuoco ancor più tosti….e voilà:  una cascata di acqua sulle gradinate dell’ Arena e l’incendio, in brevissimo tempo, è stato domato. 

Arrivati sugli spalti,  si sono  detti: “Ce l’abbiamo fatta!...Abbiamo spento tutto! …Ma..ma  abbiamo un problema:    i sa sciopà   i gradini!”.    L’acqua fredda  aveva letteralmente frantumato   i  gradini incandescenti. 

Venne  effettuato,  il restauro   e  la    sostituzione    di tutti i gradini andati a ramengo,  i lavori terminarono nel 1969 …. ..ma nulla fu come prima: né come costruzione né come acustica.

 

mercoledì 30 dicembre 2020

L’UNIVERSITÀ ITALIANA È LA FABBRICA DEI “PARASSITI PER IL SOCIALE”



 

di MATTEO BERINGHI

 

Ho assistito ad un dialogo tra studenti di una facoltà di architettura, mentre discutevano di un progetto.

Uno di questi illustrava la filosofia del progetto e ad un certo punto se ne esce con una frase illuminante (poi spiegherò perché questo aggettivo): “Dobbiamo fare in modo di prelevare il 15% del profitto del costruttore e di riutilizzarlo per opere di impatto altamente sociale”. Tra me e me subito mi sono posto una serie di domande:

 

       – L’opera in sé non dovrebbe già essere di un qualche impatto sociale?

       – Perché prelevare ancora soldi dal profitto del costruttore?

       – Il premio per il rischio d’impresa non deve esistere?

       – Non sai mio, caro studente, che di quel 15%, l’impresa pagherà il 70% (almeno) di tasse e quindi al costruttore rimarrà il 4,5%?

 

La frase, definita precedentemente illuminante, mi ha chiarito il futuro dell’Italia. 

Tutto d’un tratto mi sono sentito all’interno del film “Terminator”, quando in numerose scene si vedono robot che costruiscono robot, i quali sono destinati ad uccidere i pochi esseri umani sopravvissuti alla guerra.

 

Purtroppo le idee dello studente citato non sono un caso isolato. 

Le università italiane stanno forgiando studenti orientati al più becero collettivismo (il fatto che Landini sia considerato un maitre a penser per la stampa italiana è emblematico) più sfrenato (non di certo al capitalismo senza regole)  e circolano in modo massiccio ed incontrastato idee contro il profitto, contro il guadagno che viene visto peggio del vaiolo o dell’ebola e quindi da estinguere. Questi sarebbero i giovani, il futuro dell’Italia. Nel frattempo, i loro docenti fanno la cosa che riesce meglio agli statali, non lavorare: “In 79 atenei scatta il boicottaggio del primo appello della sessione autunnale contro il blocco degli scatti salariali”.

 

Fonte; srs  di Matteo Berighi, da Miglioverde 

Link: https://www.miglioverde.eu

 

domenica 27 dicembre 2020

STEVE JOBS RACCONTATO DA STEVE JOBS

 

Steve Jobs



Questo articolo è comparso originariamente sul numero 32 di Wired Italia, a ottobre 2011

 

I.
La nascita

 

[Daniel Morrow per Computerworld Smithsonian Awards, 1995] 

Steve, iniziamo con qualche dato biografico.

 

“Sono nato a San Francisco, California, Stati Uniti, pianeta Terra, il 24 febbraio 1955. Potrei aggiungere un sacco di dettagli, ma dubito che a qualcuno possano interessare”.

 

[d.m.] Vi siete trasferiti nella Silicon Valley quando avevi sei, sette anni.

 

“Sì. Era il posto più straordinario del mondo per crescere. Qualche casa più in là della nostra era appena arrivato un ingegnere della Hewlett-Packard, che era un radioamatore. Aveva avuto un’idea bizzarra per farsi conoscere dai ragazzi della zona: aveva messo sul vialetto di casa un microfono elettronico con tanto di batteria e altoparlante, a disposizione di tutti”.

 

[d.m.] Grandioso.

 

“Ovviamente ho iniziato a giochicchiarci. Così ho conosciuto quest’uomo, Larry Lang, che mi ha insegnato moltissimo sull’elettronica. Si divertiva a montare gli Heathkit (una serie di prodotti per hobbysti dell’elettronica, ndr), che erano fantastici. In realtà erano più cari del prodotto finito, quando esisteva. Avevano dei manuali dettagliati su come assemblare i pezzi, che erano colorati secondo il tipo e andavano disposti in una maniera precisa. Così costruivi con le tue mani quel che volevi. Capivi che cosa c’era dentro un prodotto finito e come funzionava, perché c’era pure una guida sul funzionamento, ma forse la cosa più importante era che ti facevi l’idea di poter assemblare qualsiasi oggetto. Guardavi un televisore e pensavi: ‘Non ne ho mai costruito uno, ma potrei farlo: ce n’è uno nei kit della Heat’”.

 

[David Sheff per Playboy, 1985]
Poi, alla Hewlett-Packard, hai pure lavorato.

 

“Avevo 12-13 anni e tanto bisogno di pezzi per costruire le mie cose, perciò ho preso la cornetta e ho chiamato Bill Hewlett; era sull’elenco telefonico di Palo Alto. Mi ha risposto ed è stato gentilissimo. Mi avrà parlato per 20 minuti. Non mi conosceva, ma mi ha dato i pezzi che volevo e mi ha offerto un lavoro estivo alla catena di montaggio della Hewlett-Packard, ad assemblare misuratori di frequenza. Ok, assemblare forse è un po’ troppo, diciamo che giravo qualche vite, ma non importa, mi sentivo in paradiso. Mi ricordo che il primo giorno ho espresso tutto il mio entusiasmo e la mia felicità al caporeparto, un tizio di nome Chris, dicendogli che la cosa che amavo di più al mondo era l’elettronica. Poi gli ho chiesto quale fosse la sua. Mi ha guardato e mi ha detto: ‘Scopare!’ (ride). Ho imparato un sacco di cose quell’estate”.

 

II.
Il Battesimo

[d.s.] Non hai mai dimenticato il vero motivo per cui lavoravi: guadagnare i soldi per viaggiare.

 

“Quando ero in Atari, avevano consegnato una partita di videogame difettati in Europa. Sapevo come ripararli, ma bisognava andare sul posto. Mi sono proposto come volontario in cambio di un periodo di aspettativa. Hanno accettato. Sono andato prima in Svizzera e poi a Nuova Delhi. E ho trascorso un periodo in India”.

 

[d.s.] Dove ti sei rasato la testa.

 

“Non è andata proprio così. Stavo facendo un giro sull’Himalaya e mi sono imbattuto in una specie di festa religiosa. C’era un baba, un santone, con un enorme seguito. C’era un buon profumino di cibo, perciò mi sono avvicinato tranquillamente per presentarmi e mangiare qualcosa. Per qualche oscuro motivo questo baba, appena mi ha visto, è venuto verso di me, si è seduto ed è scoppiato a ridere. Non parlava granché inglese e io parlavo poco hindi, ma cercava di portare avanti una conversazione e intanto si rotolava dal ridere. Poi mi ha afferrato il braccio e mi ha trascinato su un sentiero. Era divertente perché c’erano centinaia di indiani che avevano fatto migliaia di chilometri ed erano stati con questo tizio per dieci secondi, mentre io sono capitato lì per mangiare e lui mi ha portato con sé. Mezz’ora dopo arriviamo in cima alla montagna, dove c’è una piccola sorgente con un laghetto: quello mi puccia la testa in acqua, sfodera di tasca un rasoio e inizia a rasarmi il capo. Io resto scioccato. Ho 19 anni, sono in un paese straniero, in cima all’Himalaya, e questo tizio assurdo, un baba indiano, mi pesca da in mezzo alla folla per radermi la testa in cima a una montagna. Non so ancora perché l’abbia fatto”.

 

 

III. 
L’apprendistato

[d.s.] Dove hai conosciuto Steve Wozniak?

 

“Nel garage di un amico. Io avevo 13 anni, lui tipo 18. Era forse la prima persona che incrociavo a saperne più di me di elettronica. Siamo diventati subito amici”.

 

[d.s.] Com’era il mondo dei computer, all’epoca?

 

“C’erano dei circoli nati intorno a un kit per computer chiamato Altair. Era straordinario che avessero trovato un modo per costruire, e possedere, un computer. Quando eravamo al liceo, era difficile avvicinarsi a un computer mainframe. Ci toccava andare in auto da qualche parte e contare sulla benevolenza di qualche grande compagnia che ce ne lasciasse usare uno. Ora invece, per la prima volta, potevi addirittura comprare un computer. L’Altair era uscito nel 1975 e costava meno di 400 dollari. Era relativamente economico, ma non tutti potevano permetterselo. Perciò la gente si associava, formava dei piccoli club”.

 

[d.s.] E voi avete deciso che potevate rifare l’Altair meglio.

 

“No, non ci pensavamo. Io lavoravo molto alla Atari e di notte facevo entrare Woz. Atari aveva lanciato Gran Track, il primo gioco dove per guidare usavi un volante. Woz ci sprecava un sacco di monete, così lo lasciavo giocare gratis al piano della produzione. Una sera, ero bloccato su un progetto e gli ho chiesto di interrompere per dieci minuti i suoi rally per aiutarmi. Lui ha lavoricchiato su qualcosa e a un certo punto ha abbozzato un terminale di computer con uno schermo sopra. Più tardi ha comprato un microprocessore e l’ha collegato al terminale creando quello che sarebbe diventato l’Apple I”.

 

[d.s.] L’idea è stata semplicemente di farlo?

 

“Certo. E sbatterlo in faccia agli amici”.

 

IV.
Il primo miracolo

[Gary Wolf per Wired, 1996] Hai fama di creare prodotti dal design molto curato. Perché pensi che non ce ne siano di più in commercio?

 

“‘Design’ è una parola curiosa. Alcuni pensano che si riferisca all’aspetto esteriore degli oggetti. Ma se rifletti capisci che ha a che fare con il loro funzionamento. Il design del Mac non stava, o non tutto, in come appariva. Lo apprezzavi soprattutto quando lo usavi. Per progettare davvero bene qualcosa devi prima assimilarla. Devi intuire qual è la sua essenza. Ci vogliono impegno e passione per capire a fondo qualcosa, bisogna masticarla anziché limitarsi a ingoiarla. La maggior parte della gente non si concede il tempo per farlo. La creatività non è che la capacità di collegare le cose. Quando chiedi a una persona creativa come ha fatto qualcosa, si sente un po’ in colpa perché non l’ha fatto sul serio, l’ha solo visto. Gli è sembrato scontato in un istante. E questo perché ha saputo collegare le proprie esperienze e sintetizzarle in un oggetto nuovo”.

 

[George Gendron e Bo Burlingham per Inc., 1989] Circolano storie su quanto fossi pignolo riguardo all’Apple II, su quanto insistessi che ogni saldatura della scheda madre fosse dritta e l’interno della macchina piacevole e ordinato.

 

“È tutto vero”.

 

[g.g. e b.b.] Anche la scheda madre del NeXT è un capolavoro di bellezza. Come tutto il computer. In effetti potrebbe tranquillamente stare nella collezione d’arte del Moma.

 

“Sì, mi hanno chiamato”.

 

[g.g. e b.b.] Perché l’aspetto di un circuito elettronico è tanto importante per te?

 

“Non è un capriccio. In molte cose – le auto potenti, per esempio – l’estetica è il frutto diretto della funzione e per me l’elettronica è una di queste. Ma ho anche imparato che le grandi aziende hanno a cuore l’estetica. Perché trasmette un messaggio su come l’azienda percepisce se stessa, sul senso di disciplina dei suoi progetti, su come è gestita e altre cose del genere”.

 

[Michael Krantz per Time, 1999] Che cosa divide l’arte dalla tecnologia?

 

“Non ho mai pensato che fossero due cose distinte. Leonardo da Vinci era un grande artista e un grande scienziato. Michelangelo sapeva moltissime cose su come estrarre una pietra dalla cava”.

 

[g.g. e b.b.] In che cosa è stato importante l’Apple II?

 

“Con l’Apple II non era più necessario intendersi di hardware per usare un computer. Il passo successivo, dall’Apple II al Macintosh, è stato non dover più essere un hacker o un ricercatore elettronico per usarne uno”.

 

[g.g. e b.b.] Ti rendevi conto che stavi creando dal nulla una nuova industria, quando sviluppavi l’Apple II e il Mac?

 

“Con il Mac era abbastanza chiaro. Con l’Apple II meno. Ma devo ammettere che vederlo accadere è abbastanza diverso da immaginare che accadrà”.

 

[d.s.] Quanto ci è voluto per sviluppare il Macintosh?

 

“Più di due anni, ma la tecnologia che c’è dietro è stata elaborata per tanti altri anni, prima. Non penso di aver mai lavorato così duramente a qualcosa, ma è stata l’esperienza più bella della mia vita. Credo che quasi chiunque ci abbia lavorato direbbe lo stesso. Nessuno di noi voleva mandarlo in produzione. Era come se sapessimo che una volta uscito dalle nostre mani non sarebbe più stato nostro. Quando l’abbiamo presentato all’assemblea dei soci, c’è stata una standing ovation di cinque minuti. Io vedevo tutto il team di sviluppo nelle prime file. Era come se non ci capacitassimo di averlo finito davvero. Piangevano tutti”.

 

[d.m.] Quali sono i risultati di cui vai più fiero?

 

“La cosa che ci ha legato di più è stata la capacità di fare cose che avrebbero cambiato il mondo. Eravamo in meno di cento a sviluppare il Macintosh e Apple ne ha venduti più di 10 milioni. Poi è stato copiato da tutti e ora parliamo di centinaia di milioni. È una scala piuttosto grande, un milione a uno. Non capita spesso, nella vita, di vedere amplificate le proprie idee cento volte tanto, figurati un milione”.

 

[d.m.] Tutto è poi confluito nel NeXT.

 

“Lì dentro c’è il meglio. Quando ero alla Apple, alcuni amici mi dissero: “Devi vedere cosa stanno facendo al Parc (Palo Alto Research Center) della Xerox”. Non è che lasciassero entrare molta gente, ma ci sono riuscito. Era il 1979. Ho visto Alto, il loro prototipo di computer, che era fenomenale e mi hanno mostrato tre cose su cui avevano lavorato nel 1976. In realtà, non è che le abbia viste tutte e tre. Ho visto solo la prima, ma era così incredibile che mi ha abbagliato e non mi ha permesso di vedere le altre due. Mi ci sono voluti anni per riscoprirle, ricrearle e incorporarle tutte e tre nel disegno complessivo, ma erano realmente troppo avanti. Nessuna era davvero compiuta, ma tutte erano il germe di ciò che poi si è realizzato. Parlo di interfaccia grafica, linguaggio Oop (Object oriented programming) e collegamento in rete. L’Alto aveva il primo schermo grafi co del mondo. Aveva un rudimentale sistema di menu. Pannelli rudimentali, eccetera. Non funzionava come avrebbe dovuto, ma di massima c’era già tutto. Quanto alla rete, loro hanno inventato Ethernet, come sai. E avevano circa 200 Alto connessi via server in una rete locale, che si scambiavano email e tutto il resto. Nel 1979!”.

 

[d.s.] Tu volevi gestire il gruppo di lavoro sul Lisa (progetto di computer iniziato da Apple nel 1978, ndr). Markkula e Scott, che erano i tuoi capi, anche se avevi giocato un ruolo importante nell’assumerli, non pensavano ne fossi in grado, è vero?

 

“Dopo aver strutturato i concetti base, aver individuato le persone chiave e aver definito le principali direttive tecniche, Scotty ha deciso che non avevo abbastanza esperienza. È stato molto doloroso. Inutile negarlo”.

 

[d.s.] Sentivi che stavi perdendo la Apple?

“Forse sì, ma la cosa più difficile da accettare era che per il Lisa avevano assunto molta gente che non condivideva la nostra idea iniziale. C’erano grosse divisioni, all’interno del progetto Lisa, tra chi, in pratica, voleva costruire qualcosa come il Macintosh e chi veniva da Hewlett-Packard o altre aziende e pensava a macchine più grandi, da vendere alle aziende. Io intanto avevo messo insieme un piccolo gruppo per progettare il Macintosh. Non ci presero molto sul serio. Credo che Scotty si divertisse alle mie spalle”.

 


 

V.
L’ esilio

[g.g. e b.b.] Come ti senti? Molti manager si disperano all’idea di ricominciare tutto da capo.

 

“Be’, intanto non è la prima volta che lo faccio. C’è già stato il Macintosh, che è stato un po’ come tornare in garage: abbiamo usato Apple come leva economica, abbiamo sfruttato la forza vendite, ma in pratica abbiamo ridefinito da zero un sacco di cose”.

 

[g.g. e b.b.] Stai dicendo che hai già dimostrato a te stesso che puoi farcela.

 

“Sto dicendo che ho motivazioni diverse. Il mercato dei computer è giovane. L’Apple II e il Macintosh hanno contribuito a definire quale direzione avrebbe preso. Spero che il NeXT faccia altrettanto”.

 

[g.g. e b.b.] Un proposito ambizioso.

 

“Sì. Significa avere successo su larghissima scala. Il nostro concorrente più piccolo vale un miliardo e 750 milioni di dollari. Stiamo costruendo dalle fondamenta la prossima impresa da un miliardo di dollari (invece NeXT fu un flop commerciale, ndr)”.

 

[d.m.] Raccontaci di Pixar.

 

“È stato un amico, ancora una volta, a consigliarmi di andare a trovare questi pazzi che lavoravano per la Lucasfilm a San Rafael. George Lucas, che è una persona intelligente, a un certo punto ha capito che doveva fondare un’azienda hi-tech. Aveva qualche problemino: quando prendi una pellicola e la copi, si generano disturbi e sfocature, e per Guerre Stellari lui aveva sovrapposto fino a 13 pellicole per fotogramma. Una era il girato, un’altra lo sfondo, un’altra i modellini, un’altra gli effetti speciali e così via. Ogni volta che aggiungeva un pezzo doveva fare una copia, accumulando disturbi. Se fai un fermo immagine di uno qualunque dei film ti accorgi che è di pessima qualità. George, che è un perfezionista, ha detto: ‘Voglio eliminare i difetti’, e ha puntato sul digitale. Nessuno l’aveva mai fatto prima. Ha comprato l’hardware necessario e assunto le migliori teste in circolazione per sviluppare un software dedicato, e ce l’ha fatta. A un certo punto George ha deciso che non voleva più spenderci milioni di dollari l’anno, perciò ho rilevato io il gruppo e l’ho battezzato Pixar con l’obiettivo di rivoluzionare la grafica d’alta gamma. Ma Pixar aveva una seconda, più grande aspirazione: raccontare storie. Volevamo realizzare il primo film d’animazione in computer-graphic, interamente creato con un computer: set, personaggi, tutto. Dopo dieci anni, ci siamo riusciti. È Toy Story».

 

VI.
Il ritorno

[Andy Reinhardt per Businessweek, 1998] C’è un sacco di simbolismo nel tuo ritorno in Apple. Basterà questo alone di magia per rilanciarla?

 

“Ti sbagli. Non è un one-man-show. L’azienda è ripartita da due fatti. Primo, qui ci sono un sacco di persone di talento che da un paio d’anni si sentono dare dei perdenti, tanto che qualcuno iniziava a crederci. Per cui la prima cosa è stata tornare a vincere. E lo si vede dalle reazioni ai nostri prodotti, dalle vendite, dagli utili. La seconda cosa è che Apple ha ricominciato a innovare: l’iMac dimostra che siamo ancora capaci di creare prodotti rivoluzionari”.

 

[Peter Burrows per Businessweek, 2004] Cosa si può imparare dalle difficoltà a innovare che Apple ha affrontato nel decennio prima del tuo ritorno?

 

“La gente mi chiede spesso dove Apple abbia sbagliato in quegli anni, ed è facile sparare su alcuni personaggi. Certo, hanno avuto le loro responsabilità. Ma si può fare un’analisi più approfondita. Apple ha avuto il monopolio dell’interfaccia grafica per almeno 10 anni. È un periodo lunghissimo. Come si perde un monopolio? Pensaci. Alcuni progettisti molto bravi inventano un prodotto meraviglioso e l’azienda lo trasforma in monopolio. Dopodiché non sono più i progettisti a guidare l’azienda. È il marketing, oppure chi allarga il giro d’affari all’America Latina o dove vuoi. Perché concentrarsi sul prodotto e migliorarlo quando l’unica azienda a cui puoi togliere quote di mercato sei tu stessa? Allora le gerarchie cambiano. E chi finisce per gestire lo spettacolo? I tizi delle vendite. Un giorno, per un motivo qualsiasi, il monopolio finisce. Ma a quel punto i progettisti migliori se ne sono già andati, o nessuno li ascolta più. Così l’azienda attraversa un periodo complicato e a volte sopravvive, altre no”.

 

[p.b.] Capita spesso nell’industria?

 

“Guarda Microsoft. Chi è a capo di Microsoft?”.

 

[p.b.] Steve Ballmer.

 

“Esatto, il tizio delle vendite. Questione chiusa. È successo anche a Apple”.

 

[m.k.] Hai dovuto reinventarla.


 “Quando sono tornato, Apple era confusa. Aveva dimenticato cos’era, perché esisteva. Le radici di Apple erano di costruire computer per le persone, non per le aziende. All’epoca in cui l’abbiamo fondata, era Ibm a fare computer per le aziende. Ora sono Microsoft e Intel. La cosa divertente è che 20 anni dopo siamo allo stesso punto: nessuno fa computer per la gente».

 

[a.r.] Dopo l’iMac, col suo look irriverente, punterete su qualche prodotto completamente diverso?

 

“Si parla tanto di palmari e di apparecchi da collegare alla tv. Apple cercherà di fare qualcosa del genere rimanendo se stessa. Ma, grazie a Pixar, ho un po’ di esperienza nel campo dell’entertainment e so che scegli internet quando vuoi accendere il cervello, la tv quando vuoi spegnerlo. Non sono tanto convinto che si integreranno”.

 

VII.
Il secondo miracolo

[Jeff Woodell per Rolling Stone, 2003] L’industria discografica minacciava di spedire in prigione chiunque scaricasse musica illegale. Ti sembra un approccio intelligente?

 

“La nostra idea fin dall’inizio è stata che non tutto quell’80 per cento di gente che scaricava musica illegalmente voleva davvero rubarla. Ma il web è irresistibile. Ti dà soddisfazione immediata. Non devi andare fino al negozio; la musica è già digitalizzata e non devi copiarla dal cd. È per questo che una persona è disposta a trasformarsi in ladro pur di farlo. Ma chiedergli di smettere senza dargli una valida alternativa non ha senso. Abbiamo detto: “L’unico modo per convincere la gente a smettere di rubare è offrirle la carota invece del bastone”. E la carota è un’esperienza migliore, a un solo dollaro a canzone. Poi abbiamo spiegato alle case discografiche che scaricare una canzone da Kazaa non è tutto questo spasso. Digiti il titolo di una canzone, ma non ne trovi una, bensì centinaia, su centinaia di computer diversi. Provi a scaricarne una e, magari, dall’altra parte c’è una connessione lenta. Dopo due o tre collegamenti da schifo finalmente hai un brano, ma scopri che mancano quattro secondi perché l’ha convertito un ragazzino di dieci anni. Ora che ottieni quel che volevi passa minimo un quarto d’ora. È vero, qualcuno è disposto a fare comunque tutta la trafila, ma molti altri no”.

 

[Betsy Morris per Fortune, 2008] L’iPod è stato la svolta.

 

“Con l’iPod siamo usciti dalla campana di vetro dei sistemi operativi ed è stato grandioso perché ha dimostrato che l’innovazione, l’ingegnerizzazione e il design di Apple contavano davvero. L’iPod ha toccato quote di mercato del 70 per cento. È inutile che ti dica quanto è stato importante dopo tanti anni di fatiche ripagate dal 4-5 per cento del Mac”.

 

[p.b.] Molti dicono che il rapido sviluppo di tante tecnologie digitali – dai dischi ai chip, fino agli schermi e alle reti – cambierà la natura dell’innovazione. Più che inventare qualcosa da zero, innovare significherà mixare queste risorse in modi nuovi.

 

“Ma certo, non si inventa mai nulla. Però qual è la tecnologia principale? E quale l’idea del prodotto? Da dove viene? Ti assicuro che il disco da 1,8 pollici non è stato creato per l’iPod, ma non è la tecnologia più importante in un iPod”.

 

VIII.
Il terzo miracolo

[b.m.] Come è nato l’iPhone?

 

“Tutti noi avevamo un cellulare. Solo che lo odiavamo, era orribile da usare. Il software era pessimo, ma anche l’hardware non era un granché. Abbiamo chiesto in giro e praticamente chiunque sembrava detestare il proprio cellulare. Eravamo d’accordo che potessero essere più potenti. E molto interessanti da produrre. È un mercato enorme: si vendono un miliardo di cellulari l’anno, il quadruplo dei pc. La sfida era realizzare un telefono di cui potessimo innamorarci. Avevamo la tecnologia. Avevamo la miniaturizzazione dell’iPod. Avevamo il sistema operativo dei Mac. Nessuno aveva mai pensato di mettere sistemi operativi complessi come l’Os X dentro un telefono, quindi era un grande interrogativo. Abbiamo discusso a lungo se ne eravamo in grado o meno. Quando si trattava di decidere, ho detto: “Facciamolo. Proviamoci”. I ragazzi del software dicevano che si poteva fare, perché non lasciarli provare? Ci sono riusciti”.

 

[b.m.] Però ci sono stati dei problemi, nello sviluppo…

“C’è sempre un momento in cui le cose non funzionano, ed è così facile nasconderselo – convincersi che va tutto bene quando in cuor tuo sai che non è così. Il design esterno dell’iPhone è stato diverso dall’attuale fin quasi al momento in cui non sarebbe più stato possibile cambiarlo. A una delle nostre riunioni del lunedì ho detto: “Non mi piace. Non riesco a convincermi a innamorarmene. E questo è il prodotto più importante che abbiamo mai fatto”. Abbiamo schiacciato il tasto “cancella”. Abbiamo riguardato un’infinità di prototipi realizzati e di idee schizzate. E il risultato è l’iPhone che vedete, che è infinitamente meglio”.

 

IX.
Il quarto miracolo

[Kara Swisher alla D8 Conference, 2010] Quando avete costruito il sistema operativo multi-touch, non l’avete fatto direttamente per i tablet…

 

“Invece ho cominciato dal tablet, dall’idea di eliminare la tastiera e scrivere su un display di vetro multi-touch. Ho chiesto ai nostri ingegneri se potevamo creare uno schermo su cui poter
davvero scrivere con le mani, con le dita, e circa sei mesi dopo mi hanno mostrato questo prototipo fantastico. Erano i primi anni 2000. All’epoca stavamo pensando di realizzare un cellulare: ho accantonato il progetto del tablet, perché il telefono era più importante, e ci siamo presi qualche anno per fare l’iPhone. Quando le cose hanno iniziato ad andare per il verso giusto abbiamo ritirato fuori il tablet, recuperato tutto quello che avevamo imparato dal telefono, e ci siamo rimessi all’opera”.

 

[k.s.] Vorrei farti una domanda a proposito di Flash (che né iPhone né iPad supportano, ndr). Se il mercato dicesse: ‘Ascoltate un po’. È importante per noi far funzionare non solo i video, ma interi siti con Flash’? Se la gente dicesse che l’iPad è difettato per questo motivo?

 

“Noi cerchiamo solo di fare grandi prodotti per grandi persone, ma abbiamo il coraggio di dire: ‘Non crediamo che questa caratteristica sia fondamentale: la lasciamo fuori’. Magari facendolo andiamo contro gli interessi di qualche azienda, ma siamo pronti a tutto pur di creare il miglior prodotto possibile per i nostri clienti. Se ci riusciamo, compreranno i nostri prodotti. Se non ci riusciamo, no. Per ora non mi sembra che la gente trovi l’iPad tanto difettoso: dal lancio a oggi ne abbiamo venduto uno ogni tre secondi”.

 

[k.s.] Ci vogliono addirittura tre secondi per venderne uno?

 

“Allo stato attuale, mi preoccupa solo il fatto che ci vogliano tre secondi per farne uno, sennò li venderemmo più velocemente”.

 

[k.s.] Ti arrivano notizie su ciò che succede alla Foxconn (la superfabbrica cinese dove si assemblano i prodotti Apple, ndr)?

 

“Sono profondamente convinto che Apple sia una delle aziende più impegnate, e non solo nel nostro settore, a capire le condizioni di lavoro lungo tutta la catena produttiva. Siamo molto rigorosi. Quindi posso dirti alcune cose che sappiamo, e poi chiudiamo il discorso. La Foxconn non è un carcere. Se la visiti, vedrai che sì, è una fabbrica, ma cavoli, ci sono ristoranti, cinema, ospedali e piscine. Insomma, per essere una fabbrica, è una gran bella fabbrica. Se conti i tentati suicidi, quest’anno sono stati 13 in sei mesi. È uno stabilimento in cui lavorano 400mila persone, quindi possiamo ipotizzare 26 tentativi di suicidio all’anno su un totale di 400mila persone, ovvero 7 su 100mila, comunque meno della media dei suicidi negli Stati Uniti, che è di 11 persone  su 100mila. Ciò non toglie che sia un dato preoccupante”.

 

X.
La successione

[Brent Schlender per Fortune, 1998]
Qualche rimpianto, su qualche decisione di lavoro?


“Certo, ci sono un’infinità di cose che vorrei aver fatto in un altro modo. Ma nella vita i rimpianti maggiori sono per quello che non hai fatto. Ciò che rimpiangi davvero è non aver mai invitato a ballare una certa ragazza. Negli affari, se avessi saputo prima quel che so adesso, avrei fatto meglio un sacco di cose, ma alcune probabilmente peggio. Che importa? Conta di più vivere il presente. Ti faccio un esempio. Durante le vacanze ho letto il libro del premio Nobel per la fisica Richard Feynman. Aveva il cancro. A un certo punto racconta una delle ultime operazioni prima di morire. Il medico gli dice: ‘Richard, non so se ce la faremo’. E Feynman si fa promettere che, se diventa chiaro che non si salverà, il medico gli toglierà l’anestesia. Sai perché?  ‘Voglio provare come ci si sente a spegnersi’,  dice Feynman. È un bel modo di stare nel presente: guardare quel che ti capita nel modo giusto, esserne curioso anche quando è negativo”.

 

[b.s.] Apple può sopravvivere anche senza Steve Jobs?

 

“C’è gente davvero in gamba alla Apple. Tim Cook ha fatto cose grandiose come capo della divisione dei Mac. Alcuni pensano: ‘Oh mio Dio, se Jobs finisce sotto un autobus, Apple è rovinata’. Ok, non credo che sarebbe una passeggiata, ma ci sono persone eccezionali. E il consiglio d’amministrazione avrà più di un ottimo candidato tra cui scegliere un nuovo amministratore delegato. Il mio lavoro è rendere tutti i dirigenti abbastanza bravi da potermi succedere, ed è quello che sto cercando di fare”.

 

Da  Wired    Italia del 30 marzo 2019 

Link: https://www.wired.it/attualita/tech/2019/03/30/steve-jobs-wired-10-anni/?refresh_ce=

 

 

 

mercoledì 23 dicembre 2020

LE PROFEZIE DI RASPUTIN

 

Grigorij Efimovič Novy, noto come Rasputin 

 

1. 

"...Sento che devo morire prima dell’anno nuovo. Voglio fare presente però al popolo russo, al Babbo, alla Madre della Russia ed ai Ragazzi, che se io sarò ucciso da comuni assassini, e specialmente dai miei fratelli contadini russi, tu, Zar di Russia, non avere paura, resta sul tuo trono e governa e non avere paura per i tuoi Figli perché regneranno per altri cento e più anni. Ma se io verrò ucciso dai nobili, le loro mani resteranno macchiate del mio sangue e per venticinque anni non potranno togliersi dalla pelle questo sangue. Essi dovranno lasciare la Russia. I fratelli uccideranno i fratelli, ed essi si uccideranno l'un l'altro. E per venticinque anni non ci saranno nobili nel Paese. Zar della terra di Russia, se tu odi il suono delle campane che ti dice che Grigorij è stato ucciso, devi sapere questo. Se sono stati i tuoi parenti che hanno provocato la mia morte, allora nessuno della tua famiglia, cioè nessuno dei tuoi figli o dei tuoi parenti rimarrà vivo per più di due anni. Essi saranno uccisi dal popolo russo... Pregate, pregate, siate forti, pensate alla vostra benedetta famiglia." 

 

2. 

"...Come la santa Casa di Roma andrà da Pietro a Pietro, così la santa Casa di Pietroburgo andrà da Michele a Michele. Il primo Michele costruì il trono e l’ultimo Michele non avrà il tempo di usarlo perché tutto passerà di fretta, la vita come la morte." 

 

3. 

"...Mi sono affacciato alla finestra e ho visto gocce di sangue che battevano contro i vetri, mentre in terra si formavano pozzanghere di sangue e di fango, nelle quali sguazzavano maiali, lupi e altri immondi animali." 

 

4. 

"...Ancora una volta l’ho salvato, e non so quante volte lo salverò ancora... ma lo salverò per i carnefici. Ogni qual volta abbraccio lo zar e la Mamma e le ragazze e lo zarevic, la mia schiena è percorsa da un brivido di terrore. È come se tra le braccia stringessi dei cadaveri... E allora prego per questa gente perché sento che in questa nostra Russia è quella che ne ha più bisogno. E prego per tutta la famiglia Romanov perché su di lei si sta calando l’ombra di una lunga eclissi." 

 

5. 

"...Prima che il mio corpo sia diventato cenere cadrà l’aquila santa. E sarà seguita dall’aquila superba. Cadranno poi le altre aquile, una ad una, e sarà loro tagliata la testa. L’ultima a cadere sarà l’aquila del mare. Il loro sangue sarà bevuto dalla terra. E dalla terra sorgeranno tre germogli, che si seccheranno prima di dare un fiore." 

 

6. 

"...Vedo tanti e tanti uomini, intere masse di popolo e montagne di cadaveri. Tra questi ci sono molti granduchi e conti. E il loro sangue andrà ad arrossare le acque della Neva... Non avranno pace i vivi e non avranno pace nemmeno i morti. Tre lune dopo la mia morte rivedrò la luce e la luce diventerà fuoco. Sarà allora che la morte volerà libera nel cielo e si poserà anche sulla famiglia imperiale. Passeranno venticinque anni e la morte ritornerà a volare... passeranno altri anni e la morte ritornerà a volare. Il primo volo sarà per raccogliere l’oro. Il secondo volo sarà per raccogliere il piombo. Il terzo volo sarà per raccogliere il grano." 

 

7. 

"...Quindici anni dopo la mia morte, la Madre Santa verrà tolta dagli altari e un coro di settecento demoni canterà una nuova musica su una palude di sangue. Non passerà molta acqua sotto i ponti prima che in famiglia si scateni una furiosa rissa. La croce verrà gettata in cantina. I martelli batteranno sugli altari e le fiamme divoreranno le chiese... Così incomincerà la caccia al serpente. Ma l’avvoltoio affiderà la spada a una nube che ucciderà il serpente alla terza luna. L’avvoltoio si accanirà poi contro i suoi vermi, fino a quando non perirà... Quando la stalla sarà piena di buoi, si apriranno le porte e allora addio Santa: addio Santa delle Sante. Ciò avverrà nel tempo del sole... Con la croce verrà fatta bestemmia e giorno verrà in cui non basterà piú la terra per seppellire i morti... Ma l’impero durerà poco. Quando si scatenerà il sole non crescerà più filo d’erba sulle alture del Volga. Solo dopo una grande desolazione e un grande smarrimento, la croce della Santa ritornerà sugli altari. E il serpente e l’avvoltoio non saranno più temuti in eterno; così nella Santa, come nella Santa delle Sante, dove un grande uomo verrà a rendere giustizia." 

 

8.

"...Strisceranno lungo le strade d’Europa tre serpenti affamati. E sulle strade dove passeranno non rimarrà che la cenere e il fumo. La loro casa sarà la spada e la loro legge sarà la violenza. E di spada periranno, trascinando nella polvere e nel sangue una civiltà. Quando la spada sarà rimessa nel fodero, ci saranno nuove leggi e nuove bandiere. Ma le leggi avranno ancora il germe della violenza. E quando i tempi lunghi saranno finiti, tre nuovi serpenti ritorneranno a strisciare sulle strade d’Europa, ma questa volta sulla terra segnata non crescerà più filo d’erba." 

 

"...Fertili terre verranno trasformate in prigioni. E la sofferenza umana sarà come una pioggia senza fine. Nella terra tra i due fiumi la morte sarà invocata incessantemente, ma il pianto non fermerà la troika. Il grande fuoco non consumerà la cattiveria umana, e le prigioni continueranno a partorire sofferenza sotto un cielo stellato. L’uomo, prigioniero della prigione, diverrà prigioniero della libertà. Giudice e signore sarà il piccolo zar che per zarina avrà la morte. E questa manderà il suo alito fetido sul collo dei dignitari di corte, anche dopo la resurrezione..."

 

10 

"...Gli uomini stanno andando verso la catastrofe. Saranno i meno capaci a guidare il carro. Così in Russia, come in Francia, in Italia e altrove... L’umanità verrà schiacciata dal frastuono dei pazzi e dei malfattori. La saggezza sarà messa in catene.  Sarà l’ignorante e il prepotente a dettare la legge al saggio e anche all’umile. E poi la maggior parte degli uomini crederanno ai potenti e non crederanno più in Dio... La punizione di Dio arriverà tardi, ma sarà tremenda. E ciò avverrà prima che il nostro secolo sia alla fine. Poi finalmente la saggezza sarà sciolta dalle catene e l’uomo ritornerà ad affidarsi interamente a Dio, come il bambino si affida alla sua madre. Su questa strada, l’uomo arriverà al paradiso terrestre." 

 

11. 

...Su Pietroburgo caleranno le tenebre. Quando il suo nome sarà cambiato l’impero sarà finito. E quando il suo nome sarà ancora cambiato, sull’Europa intera starà per scatenarsi l’ira di Dio. Ritornerà Pietroburgo quando il sole avrà finito di piangere e la Madonna di Kazan non ci sarà più. Pietroburgo sarà la capitale della nuova Russia e dalle sue viscere sarà levato un tesoro che sarà portato in tutte le terre della Madre Santa." 

 

12.

"...Crescerà una pianta in Europa chiamata sangue. Il suo primo frutto maturerà nell’anno del mistero. E i semi, quando scoppierà il frutto, arriveranno fino alle porte di Pietroburgo. Ma Pietroburgo sarà salva... Il secondo frutto - e sarà il più grosso - scoppierà nell’anno del mistero solare. E i semi arriveranno oltre Pietroburgo e fino a Parigi, e fino a Roma, e oltre i mari. Il terzo frutto sarà minore degli altri e scoppierà nel nuovo anno del mistero solare. Ma i semi non cadranno piú sulla terra, perché saranno bruciati dal vento." 

 

13.
"...Verranno raccolte le uova e messe in un solo cesto e quando il vento alimenterà il fuoco le uova verranno tinte di sangue. Sarà questo il tempo della corona di pietra, che diventerà di cenere e poi la cenere diventerà nuovamente pietra perché le uova verranno covate e dalle uova nascerà un gruppo di pulcini e ogni pulcino sarà zar." 

 

14.
"...Saranno martirizzati come duemila anni fa. E anche le guide verranno messe a morte, ma l’ombra della croce continuerà a segnare la terra. E su questa terra il sangue dei martiri germoglierà come un buon seme, dando frutti copiosi che verranno raccolti quando ogni speranza sembrerà spenta. Un segno apparirà nel cielo e un segno apparirà sulla terra, quando il carnefice pagherà il suo debito. E sarà un debito pesante perchè tutto l’oro non basterà a pagare il sangue. Un giorno la Santa Casa si spezzerà in tante parti, e un giorno ancora la Santa Casa si unirà. Saranno questi i tempi maturi per parlare la nuova lingua. Ma molti parleranno più lingue e  indosseranno più vesti. E quando il giudizio sarà vicino ogni veste verrà bruciata. Allora ritorneranno i Martiri. E ritorneranno come vincitori." 

 

15.
"...Quando il mondo avrà ritrovato un suo equilibrio, vedrete comparire la prima sorella. Il suo vestito avrà il colore della pace, ma questa pace non darà frutto. E quando il mondo non avrà più pace vedrete comparire la seconda sorella. Anche il suo abito avrà il colore della pace. Ma non porterà la pace. Le due sorelle vagheranno per i deserti nude e smarrite. E quando la bilancia del tempo sarà ferma, delle due sorelle non rimarrà più nemmeno l’ombra. Il loro tempo sarà passato, e i loro vestiti saranno strappati e dispersi, perché la pace in quel tempo sarà un fantasma." 

 

(Sulle acque inquinate)

 

16.
"...I veleni abbracceranno la Terra come un focoso amante. E nel mortale abbraccio, i cieli avranno l’alito della morte e le fonti non daranno più che acque amare e molte di queste acque saranno più tossiche del sangue marcio del serpente. Gli uomini moriranno di acqua e di aria, ma si dirà che sono morti di cuore e di reni... E le acque amare infesteranno i tempi come la cicuta, perché le acque amare partoriranno i tempi amari." 

 

17.
"...Quando voleranno le immagini maturerà un frutto velenoso e molti saranno a mangiarlo. E il frutto velenoso trasformerà gli uomini in animali, incapaci di alzare la testa al cielo... Le immagini che volano consumeranno le forze dell’uomo, ma il frutto velenoso ubriacherà l’uomo. E quando tutto sarà finito l’uomo si ritroverà stanco e lacero, più affamato di prima." 

 

18.
"...Ogni rivoluzione vuole spezzare le catene della schiavitù, ma quando le catene sono spezzate, sono già pronte altre catene... Dai tempi della grotta non è cambiato niente e niente mai cambierà perché sarà sempre il più scaltro, il più astuto e spesso il più corrotto a imporsi. E a seconda degli umori del popolo indosserà la veste della dittatura o della democrazia. Ma l’uomo sarà sempre schiavo, anche se s’illuderà di essere libero... Un giorno risorgerà però l’uomo libero, ma il popolo sarà sempre schiavo."

 

(Sull'inquinamento dell'atmosfera)

 

19.
"...L’aria che oggi scende nei nostri polmoni per portare la vita, porterà un giorno la Morte. E verrà giorno in cui non ci sarà monte e non ci sarà colle; non ci sarà mare e non ci sarà lago che non siano avvolti dall’alito fetido della Morte. E tutti gli uomini  respireranno la Morte, e tutti gli uomini moriranno per i veleni sospesi nell’aria." 

 

(Sulle piogge acide): 

 

20.
"...Si ammaleranno le piante e moriranno una ad una. Le foreste diventeranno un enorme cimitero e tra gli alberi secchi vagheranno senza meta uomini storditi e avvelenati dalle piogge velenose." 

 

21.

 "...Topi e serpenti prenderanno dominio della terra. E i topi daranno la caccia ai topi; e gli uomini, disorganizzati e storditi dovranno abbandonare intere città e intere campagne sotto l’incalzare di legioni di topi giganti, che distruggeranno ogni cosa e infetteranno la terra." 

 

(I prodotti tossici e in particolar modo la radioattività producono malformazioni genetiche, agendo anche nel grembo materno)

 

22.
"...Nasceranno dei mostri, che non saranno uomini e non saranno animali. E molti uomini che non saranno segnati nella carne né nella mente avranno il segno nell’anima. Quando poi i tempi saranno maturi, troverete nella culla il mostro dei mostri: l’uomo senza anima. 

 

23.
"...Le piante, gli animali e gli uomini, sono stati creati per rimanere divisi. Ma verrà giorno in cui non ci saranno più confini. E allora l’uomo sarà mezzo uomo e mezzo vegetale. E l’animale sarà animale, pianta e uomo. In questi corpi senza più confini vedrete pascolare un mostro chiamato kobaka." 

 

(Il proliferare spaventoso di malattie inguaribili come il cancro e l’AIDS è prodotto dalla vita insana, sia materiale che morale. Infatti la "grande medicina" è quella dell’anima attraverso la messa in pratica degli insegnamenti spirituali): 

 

24.
"...Con sempre maggiore frequenza vedrete impazzire le parti del corpo. Dove la natura aveva creato l’ordine, l’uomo seminerà il disordine. E molti soffriranno per questo disordine. E molti moriranno per la peste nera. E quando non sarà la peste a uccidere saranno gli avvoltoi a strappare le carni... Ogni uomo ha in sé la grande medicina; ma l’uomo-animale preferirà curarsi con i veleni." 

 

25.
"...Sboccerà nell’antica città un fiore che avrà il colore del sangue. Crescerà sulla pianta della pace, ma porterà alla guerra. Avrà il nome dell’amore, ma porterà solamente odio perché sarà un fiore velenoso... Fiore di pace e benessere, ma sotto il fiore si nasconderà una generazione di ladri, di dissacratori, di energumeni e di approfittatori." 

 

26.
"...I docili insetti diventeranno operatori di morte perché sarà l’uomo ad averli avvelenati. E l’invasione delle cavallette sarà una pioggia primaverile rispetto a questo uragano che partirà dalla terra dei fiori per estendersi fino alla terra della foglia e di là invaderà il mondo intero, seminando malattie, carestie e terrore... L’alchimia irresponsabile dell’uomo finirà per trasformare le formiche in mostri giganteschi che distruggeranno case e paesi; e contro le formiche giganti non servirà fuoco, né acqua. Alla fine vedrete volare le rane e le farfalle diventeranno avvoltoi e le api strisceranno per terra come serpi. E le serpi prenderanno possesso di molte città. 

 

27.
"...Quando si parlerà molto dell’uomo, sarà il tempo in cui si trascurerà l’uomo. E quando si parlerà tanto di benessere sarà il tempo in cui un malessere sottile serpeggerà tra le genti. Montagne di parole si spenderanno per niente e trappole di parole insidieranno le strade del buonsenso. Molti uomini verranno distrutti dalle pestilenze, molti uomini verranno distrutti dalle armi e moltissimi verranno distrutti dalle aride parole. Perché quando i tempi saranno maturi, l’uomo sarà ricco di lingua ma povero di cuore." 

 

(Il commercio dei bambini e dell’utero, per cui i neonati saranno trattati come cavie da laboratorio e come pezzi di ricambio per i trapianti):

 

28.
"...L’utero della donna sarà come la terra dei fiumi; sterili saranno entrambi. E questa sarà ancora una grazia perché l’utero non sterile e la terra non sterile, partoriranno dei mostri. Giorno sventurato sarà quello in cui l’utero materno sarà commerciato, come si commercia la carne dei bovini. In questo tempo, l’uomo creatura di Dio diventerà creatura della scienza." 

 

(Effetto serra e buco di ozono)

 

29.
"...Verrà il tempo in cui il sole piangerà sulla terra e le sue lacrime cadranno come scintille di fuoco, bruciando le piante e gli uomini. I deserti avanzeranno come cavalli impazziti senza cavaliere e i pascoli diventeranno sabbia e i fiumi diventeranno l’ombelico putrido della terra. Scomparirà l’erba tenera del prato e la foglia poiché regneranno i due deserti: il deserto della sabbia e il deserto della notte. E sotto il sole infuocato e il freddo glaciale si spegnerà la vita." 

 

30.
"...Quando si avvicinerà il tempo della mietitura, all’uomo verranno inviati sette segni. E ogni saggio comprenderà che il grano è maturo e non mancherà molto prima  che venga gettata la falce sulla terra... I tremori della terra in questo tempo aumenteranno; terre e acque si apriranno e nelle loro ferite inghiottiranno uomini e cose. La violenza la troverete tutte le mattine sulla porta di casa perché l’uomo ritornerà a diventare bestia e come tutte le bestie aggredirà o sarà aggredito. E quest’uomo non saprà più distinguere il bene dal male. Quello che sarà onesto; quello che sarà morale, diventerà amorale. In questo tempo vedrete un asino con la testa di sciacallo e la coda di serpente e le gambe di gatto che guiderà il carro; e sopra ci saranno altri asini che saranno sfamati da un esercito di volpi, incatenate l’una all’altra. Il cibo, in questo tempo, sarà sempre più scarso, perché tutto sarà un veleno. I granai saranno pieni, le fontane daranno acqua fresca, le piante daranno frutti; ma chi mangerà quel grano e chi berrà quell’acqua, morirà; e chi mangerà di quei frutti morirà. Solo i cibi raccolti dalla generazione precedente non conterranno la morte... In questo tempo l’angoscia sposerà l’uomo e dalla loro unione nascerà la disperazione; una disperazione come mai si è vista sulla terra. E in questo tempo anche le stagioni saranno angosciate perché la rosa fiorirà a dicembre e la neve cadrà a giugno." 

 

31. 

"...La vita è un dono di Dio, ma un giorno diventerà un peso, una maledizione... Cercheranno la morte i ricchi e cercheranno la morte coloro che hanno ancora sulle labbra il latte materno, perché la quercia verrà spaccata in più parti e il fiume verrà diviso. E diventerà ruscello e poi rigagnolo. Quando il mio spirito sarà ancora sulla Santa Madre molti fratelli moriranno per spada di fratelli; e quando un mio tempo sarà passato molti uomini moriranno per fuoco e per assenzio. Ma la grande morte sarà la morte della famiglia, che verrà dissanguata, oltraggiata, crocifissa. E sulle sue macerie crescerà la rosa della disperazione." 

 

32.
"...I mari entreranno come ladri nelle città, nelle case e le terre diventeranno salate. E il sale entrerà nelle acque e non ci sarà acqua che non sia salata. Le terre salate non daranno più frutto e quando lo daranno sarà un frutto amaro. Per questo vedrete terreni fertili trasformarsi in paludi salate. E altre terre verranno seccate da un calore che andrà aumentando. L’uomo si troverà sotto le piogge salate e camminerà sulle terre salate e andrà ramingo tra siccità e alluvioni." 

 

33.
"...Quando Sodoma e Gomorra saranno riportate sulla terra e gli uomini vestiranno da donna e le donne vestiranno da uomini vedrete passare la Morte cavalcando la peste bianca. E le antiche pestilenze saranno come un goccia d’acqua nel mare, rispetto alla peste bianca. Montagne di cadaveri verranno ammassate nelle piazze e milioni di uomini porteranno la morte senza volto... Città con milioni di abitanti non troveranno le braccia sufficienti per seppellire i morti e molti paesi di campagna saranno cancellati con un’unica croce... Nessuna medicina riuscirà a frenare la peste bianca perché questa è l’anticamera della purificazione. E quando nove uomini su dieci avranno il sangue marcio verrà gettata sulla terra la falce perché sarà giunto il tempo di ritornare a casa." 

 

34.
"...Sentirete gli uomini invocare la notte, ma la notte non giungerà. Sentirete gli uomini invocare la quiete, ma questa sarà il frutto che ben pochi potranno assaporare... il mondo diventerà una macina che trasformerà la vita in una polvere velenosa. E il rumore della macina sarà quello di una cascata, che penetra con il vento in ogni palazzo e in ogni capanna... Il tempo della doppia spiga sarà condannato alla luce perenne e alla cascata." 

 

(L’inquinamento radioattivo si espande e entra ovunque, nell’aria e nei corpi viventi che si ciberanno di alimenti contaminati)

 

35.
"...Sulla terra nera piangerà il sole e un fantasma vagherà per l’Europa per un’intera generazione. E prima che si dissolva cadranno altri fulmini. Uno di questi brucerà i gigli e un secondo fulmine brucerà il giardino delle palme, e un terzo fulmine brucerà la terra tra i santi fiumi. L’uomo diventerà fragile come una foglia secca e le sue ossa si piegheranno e cigoleranno come un ramo rotto. In questo tempo, la terra produrrà solo erbe avvelenate e le bestie non daranno che carne avvelenata. Avvelenato sarà l’uomo in questo tempo, perché questo sarà l’inizio dell’età dell’assenzio." 

 

36.
"...Due principi sanguinari prenderanno possesso della Terra; Wiug verrà da oriente e renderà schiavo l’uomo con la povertà; Graiug verrà da occidente e renderà schiavo l’uomo con la ricchezza. I principi si contenderanno la terra e il cielo. E il terreno della grande battaglia sarà nella terra dei quattro demoni. Tutti e due i principi saranno vincitori e tutti e due i principi saranno vinti. Ma Graiug entrerà in casa di Wiug e seminerà le sue antiche parole che cresceranno e devasteranno la terra. Così finirà l’impero di Wiug... Ma giorno verrà che anche l’impero di Graiug verrà distrutto perché tutte e due le leggi di vita erano sbagliate e tutte e due producevano la morte. Nemmeno le loro ceneri si potranno utilizzare per coltivare il terreno sul quale crescerà la nuova pianta della terza luce." 

 

37.
"...Quando i tempi saranno vicini al precipizio, l’amore dell’uomo per l’uomo sarà una pianta secca. Nel deserto di quel terreno fioriranno solamente due piante: la pianta del tornaconto e la pianta dell’egoismo. I fiori di queste piante potranno però essere scambiati con i fiori della pianta dell’amore. L’intera umanità, in questo tempo maledetto, sarà inghiottita dall’indifferenza. Guai allora ai sofferenti, ai vecchi, agli invalidi, agli afflitti di cuore, poiché saranno soli in un mare di gente. E guai ai puri di cuore, ai semplici, agli uomini rimasti con il cuore di fanciullo, perché saranno oltraggiati e derisi. All’imbrunire della triste giornata dell’homo-sapiens non rimarrà che il deserto del nulla perché appunto la pianta dell’amore fraterno sarà morta da 

tempo. 

 

(E l’amore fraterno è la Grande Medicina. Le verità di Dio vengono fatte diverse dagli uomini, ma la fiamma è unica)." 

 

38.
"...Sarà un tempo di pace, ma la pace verrà scritta col sangue. E quando i due fuochi saranno spenti, un terzo fuoco brucerà le ceneri. Pochi uomini e poche cose rimarranno; ma ciò che rimarrà dovrà venire sottoposto a una nuova purificazione, prima di entrare nel nuovo paradiso terrestre." 

 

39.
"...Maometto sposterà la sua casa, percorrendo la strada dei padri. E le guerre scoppieranno come temporali d’estate, abbattendo piante e devastando campagne. Fino al giorno in cui si scoprirà che la parola di Dio è una, anche se pronunciata in lingue diverse. Allora la mensa sarà unica, come unico sarà il pane." 

 

(Sulle centrali nucleari): 

 

40.
"...In tutto il mondo verranno costruite delle torri. E si dirà che nelle torri abiterà la vita, mentre saranno i castelli della morte. Alcuni di questi castelli saranno scrollati e dalle loro ferite uscirà sangue marcio che infetterà la terra e il cielo. Perché grumi di sangue infettato voleranno come rapaci sulle nostre teste. E più di un rapace cadrà sulla terra e la terra dove cadrà diventerà deserta per sette generazioni." 

 

41. "...Per tre giorni il sole scomparirà dal cielo e per trenta giorni una nebbia di fumo e di dolore farà della terra un grigio sudario. L’uomo vagherà come un cane impazzito in questo mare di disperazione: la sua vita sarà un’angoscia e l’unica sua speranza sarà la morte." 

 

42.
"...Nel tempo delle nevi perenni, tre animali si dirigeranno verso il cuore dell’orso. Aprirà la marcia il cinghiale, che sarà seguito dal cervo e dal corvo. E quando gli animali saranno vicini al cuore dell’orso si trasformeranno in tre piccoli zar. Cavalcheranno tre cavalli color della terra e impugneranno delle spade color del sole. Il parlare dei piccoli zar sarà un parlare sconosciuto; ma conosciuta sarà la corona che portano in testa. E le corone verranno disposte sull’altare, mentre le spade taglieranno il cuore dell’orso in tanti piccoli pezzi che verranno messi in un catino e saranno gettati dalla grande finestra. E il popolo, grugnendo come una mandria di maiali si getterà sui pezzi di cuore e li divorerà." 

 

43.
"...Nella notte dell’uomo bruciato, il sangue scorrerà a fiumi nella Roma dei papi e dei lestofanti. Il popolo uscirà sulle piazze accecato da un odio covato da tanto tempo e sulle picche lorde di sangue vedrete le teste dei politici, dei nobili e del clero. Il corpo di un uomo venerando sarà trascinato per le strade di Roma da un cavallo bianco e sulle strade rimarrà l’impronta del suo sangue e i lembi della sua pelle. Solo  allora si scoprirà che l’uomo venerando era un serpente. E morirà come muoiono i serpenti. In questa notte di sangue e di magia le stelle cambieranno luce: quelli che indossavano l’abito della delinquenza indosseranno l’abito della giustizia e quelli che erano giusti diventeranno ingiusti... E quando sorgerà la luce del nuovo giorno, le fontane di Roma saranno piene di sangue umano, e molti corpi di potenti verranno squartati e gettati ai quattro angoli della città, affinché marciscano separati... Roma purificata non sarà più Roma. E la notte dell’uomo bruciato rimarrà a ricordare la santa insurrezione del popolo contro il lupo famelico vestito da agnello." 

 

44.
"...Sono vestite di seta le quattro sorelle, ma quando saranno passate tre generazioni saranno vestite di stracci. Alla figlia di Pietro saranno strappati i gioielli; e sui gioielli pascoleranno le pecore e ogni pietra verrà sgretolata, incenerita e dispersa, e dalla gloria non rimarrà che la cenere; alla figlia di Luigi verranno tolti gli occhi e strappate le unghie e questa percorrerà la stessa strada della figlia di Pietro; alla figlia di Enrico verrà tolto il sangue dalle vene e tutta la sua bellezza verrà trasformata in una palla di fuoco. Altre saranno le radici e sulle radici vedrete ricomparire le corone. Ma lo splendore sarà diverso. E le sorelle non vestiranno più di seta, ma di stracci. Saranno però sempre regine. Ma quando la figlia di Caterina renderà omaggio al grande seme dei tempi, alzate la testa verso la stella polare perché sarà da quella strada che giungerà la vita e con la vita il tempo della felicità." 

 

45.
"...Nei giorni che precederanno la grande afflizione, il serpente verrà ucciso e incenerito. E di lui non rimarrà memoria perché l’ombra verrà lavata dai fratelli che si sono ritrovati fratelli. E la terra dove strisciava il serpente verrà dedicata ai morti, per ricordare il sangue sparso dal serpente..." 

 

46.
"...Sul trono siederà un pastore fatto di neve e di sangue. E sarà questo il tempo in cui le pecore verranno disperse dal temporale. E il fulmine lo colpirà. Ma il fulmine non partirà dal cielo. Nella notte vedrete altri pastori. Ma uno si allontanerà. E il fulmine colpirà ancora... Povero gregge disperso, pochi saranno ancora i pastori che ti guideranno perché il tempo dei lupi sarà vicino. E i lupi siederanno sul trono e detteranno legge e sbraneranno nel nome dei Santi. Quando poi il cuore sarà tutto un lupanaro, le pecore saliranno nel grande prato; ma qui non maturerà che erba avvelenata e terra salata e acqua amara. Qui verrà condotto l’ultimo pastore per l’ultima preghiera." 

 

47.
"...La storia di Caino e Abele si ripeterà nel luogo cinto dalle mura, con sette torri e l’aquila. Questa volta sarà il pacifico Abele a uccidere il perfido Caino e nulla rimarrà di questa storia poiché anche il nome della città verrà cambiato e la terra abbraccerà amorevolmente il bene e il male. Ma nella città dalle sette torri scoccherà una scintilla che insegnerà una nuova parola e una nuova legge. E la nuova legge  insegnerà all’uomo una nuova vita, poiché nella casa nuova non sarà dato di entrare con gli abiti vecchi. E quando il sole sarà tramontato si scoprirà che la nuova legge è l’antica legge e che l’uomo era stato creato per questa legge." 

 

48.
"...Quando i tempi saranno maturi per la purificazione, molti saranno gli spiriti che ritorneranno sulla terra e assumeranno le forme che già avevano nel passato... Molti saloni di Tsarskoe Selo saranno abitati dai risorti, che solo gli uomini in grazia potranno sentire e vedere. Sarà qui che si registreranno prodigi. Il grande vescovo verrà a Pietroburgo e le campane di tutte le chiese lo saluteranno e annunceranno la pace... A Pietroburgo s’incontreranno i tre zar. E un solo granaio sfamerà l’Europa. Nei tempi declinati vedrete prodigi e dolori. Ma vedrete anche molte ombre in figura umana." 

 

(Solo la fuga dell’asse terrestre può cambiare le coordinate stagionali e Rasputin la predisse): 

 

49.
"...Passeranno i tempi del vento, del fuoco e dell’acqua; e poi ritornerà l’arcangelo. Ma tutto sarà cambiato. In Siberia crescerà la vite e molti palazzi di Pietroburgo saranno abbelliti con piante di limoni.
La voce della Santa Madre arriverà sulla Luna e oltre. Ma non arriverà nell’intimo del cuore di ogni russo... Lo zar verrà allontanato dal vento. E ritornerà con il vento. E lo stesso vento porterà uno zar che non sarà più zar, ma che avrà più potere dello zar. Il nuovo zar passerà col cavallo bianco attraverso gli agrumeti e molti vecchi lo fermeranno per ricordargli che dove cresceva solamente la neve, ora germoglia l’ulivo... E nelle terre dell’ulivo crescerà la neve. Perché tutto in quel tempo sarà sconvolto. E le montagne le troverete dove c’erano i mari; e i mari li troverete dove c’erano le montagne." 

 

50.
"...Quando arriverà a Roma l’uomo segnato in fronte suoneranno le campane della pace, ma ben pochi saranno ad accorgersi che chi tira le corde è la morte. Sottile inganno si prepara per il mondo intero, perché il topo fuggirà al gatto e il gatto sarà mangiato dal topo. In questo tempo le glorie si ripeteranno rapidamente. E si ripeteranno i dolori. I Cesari passeranno come l’acqua del fiume e le parole saranno nubi.
L’uomo segnato in fronte verrà posto sull’altare, ma quando dovrà maturare ancora la quinta spiga, l’uomo segnato verrà deposto sulla terra nuda e con le sue carni verrà fatto banchetto.
Povera gloria del mondo, che passi come un’ombra furtiva; il tuo tempo è sempre segnato prima ancora che il tuo profumo si espanda. Povera gloria del mondo vestita d’oro e d’argento, ma fatta di cenere.
Non voltatevi a guardare le strade segnate perché su queste si abbatterà il vento e cancellerà ogni segno. E il vento aprirà le terre, sposterà le montagne e cancellerà la città con il segno del mare.
Non voltatevi in questo tempo a chiedere se il vento spira da occidente o da oriente, perché quando sarete voltati il vento sarà già passato." 

 


51.

"...Quando la donna sarà prossima al parto, si stabilirà sulla terra il settimo impero. E sarà l’impero del male. Lo zar nero regnerà sulla testa e lo zar bianco regnerà sull’ombelico e lo zar rosso regnerà sui piedi. E i piedi saranno i primi ad essere corrosi dalla lebbra. Quando cadrà la testa si sentirà un lamento in tutto il mondo. E sangue cadrà sulla pietra santa... I tempi della caduta dell’impero inizieranno con l’assassinio del padre, che avverrà nel plenilunio dell’estate. Quando i ladri abbandoneranno la bacca d’oro per fuggire nella grotta, sarà il tempo in cui l’ultimo impero sarà prossimo alla fine. E la fine arriverà in un turbine di sangue." 

 

52.
"...Quando l’orso avrà perso l’ultima goccia di sangue verrà sotterrato. E cinque saranno i becchini che scaveranno la fossa, sulla quale verrà posto il nome dell’infamia. Allora vedrete giungere lo zar su un cavallo bianco; e sarà un padre di giustizia perché il suo nome sarà Giusto. Sarà questo il primo tempo della redenzione. E sarà l’anno in cui cinque rapaci avranno già solcato il cielo." 

 

53.
"...Crescerà nella valle del color del sole un albero con le foglie d’oro e i rami d’argento. E l’albero darà sette frutti, che sono i frutti delle sette felicità. Il primo frutto è la serenità dello spirito, ed è quello che maturerà sul punto più alto dell’albero. Poi c’è il frutto della gioia di vivere, l’equilibrio della mente, la sanità del corpo, l’unione con la natura, l’umiltà sentita e la semplicità di vita. Tutti gli uomini potranno cibarsi di questi frutti, ma chi non sentirà il bisogno di gustarli sarà escluso e non troverà posto sul carro della serena felicità. In questo tempo l’uomo non vivrà più di pane, ma di spirito. E le ricchezze dell’uomo non staranno più sulla terra, ma nel cielo. E l’uomo sarà fatto di cielo e di acqua; e quando ritornerà a casa, l’acqua verrà assorbita dalla terra e il cielo ritornerà al cielo. Perché nulla verrà più consegnato ai vermi."

 

54.
"...Ritorneranno in quel tempo i grandi Seminatori per gettare la semente. Una parte della terra sarà però fumante e un terzo della semente sarà bruciata. Una parte della terra sarà sterile e lascerà morire la semente. Ma la terza parte darà raccolti così copiosi come mai erano stati visti sulla terra.
Ogni terra, in questo tempo, sarà posta sotto il segno di un evangelista. La grande isola sarà sotto l’ombra del leone, ma il leone perderà gli artigli.
La Giusta Terra e il cuore dell’Europa avrà il segno dell’uomo. Sotto il segno del vitello sarà posta invece l’Europa occidentale. E sotto il segno dell’aquila sarà posta la Santa Russia, perché il suo compito sarà quello di vigilare e di difendere.
Quando la terra sarà percorsa da un fremito continuo, non staccate gli occhi dall’oriente perché sarà da quella parte che giungeranno i nuovi profeti. Saranno questi che prepareranno la via del Signore, che sfolgorante giungerà sempre dall’oriente." 


 

Fonte: Le profezie di Rasputin - Renzo Baschera