domenica 26 dicembre 2021

LA STORIA DI ANANENKO, BEZPALOV E BARANOV: I TRE EROI DI CHERNOBYL


  

Grazie a loro siamo vivi: I tre coraggiosi uomini di Cernobyl che si sono sacrificati per l'Europa e per il mondo!!!

Tre uomini che hanno salvato il mondo da un incidente che avrebbe cambiato il corso della storia

I loro nomi sono l’ingegnere  Alexey Ananenko, l’ ingegnere  Boris Baranov e l’ingegnere Valery Bezpalov 

 

Nessuna esagerazione - queste persone hanno salvato il mondo!

 

10 giorni dopo l'incidente di Chernobyl, gli ingegneri capiscono che siamo tutti di fronte a una nuova minaccia, molto più grande e fatale: un'esplosione di vapore nucleare.

Il sistema di raffreddamento del reattore è stato danneggiato e si è scoperto che sotto il nucleo in fiamme si è formata una enorme pozza d'acqua. Senza la capacità di raffreddare, era questione di tempo (e per poco tempo) fino a quando questo nucleo radioattivo si trasformava in lava che avrebbe sciolto tutte le barriere sotto di esso e raggiunto la pozza d'acqua. Se ciò accade, si verificherà un'esplosione che spara un'enorme quantità di radiazioni dritte nel cielo, diffondendole su Europa, Asia e Africa.


L'esplosione ha il potere di distruggere i restanti reattori dell'impianto, provocando una tragedia di proporzioni terrificanti - la distruzione di quasi tutta l'Europa.

"I nostri esperti hanno studiato la situazione e hanno calcolato che se fosse avvenuta un'esplosione del genere, la sua forza sarebbe stata da 3 a 5 megatoni. " Minsk, che è 320 km. da Chernobyl, sarebbe rasa al suolo, e tutto il continente europeo diventerebbe inadatto alla vita. ", rivela uno degli specialisti che era sul posto.

 

sabato 25 dicembre 2021

QUANDO I COMUNISTI SOVIETICI ABOLIRONO IL NATALE

 


Nel 1929, il Partito comunista abolì totalmente le festività natalizie e, con esse, l'albero di Natale (accusato d'essere strumento con cui la Chiesa adescava i più piccoli, perché la religiosità dei bambini inizia appunto con l'albero di Natale)

 

 

La polemica di alcuni giorni fa sulle linee guida della comunicazione «inclusiva» dell'Unione europea - poi ritirate - che sconsigliavano l'uso di nomi e festività cristiane, ha portato alcuni a gridare al falso allarme. L'Europa, hanno infatti voluto precisare alcuni fact-checker, ossia i «cacciatori di bufale» sempre pronti a mettere i punti sulle i, non ha mai inteso «abolire il Natale». Ed è vero. Ciò però non toglie come quelle linee guida fossero imbarazzanti, tanto che poi sono state revocate, e non toglie neppure come l'abolizione del Natale non sia affatto uno scenario impossibile. Per un motivo semplice: nella storia, è già stata decretata.
Neppure i più zelanti «cacciatori di bufale», categoria che spesso orbita nell'area politica progressista, potranno difatti negare il precedente - clamoroso eppure non molto conosciuto - dell'Unione Sovietica. In breve, accadde questo.

giovedì 16 dicembre 2021

SEFFORIS LA CITTÀ MISTERIOSA

 


Secondo la tradizione, Maria non era di Nazareth, era nata a Sefforis, primogenita di una anziana coppia, Anna e Gioacchino, intorno al 18 a.c. e solo in un secondo tempo si era trasferita a Nazareth. 

Sefforis è in quel periodo la capitale amministrativa della Galilea, è a solo pochi chilometri da Nazaret, anzi è ben visibile da Nazaret essendo situata su una collina, inoltre vi era nata Maria, e lo stesso, non  viene mai citata nei Vangeli. 

Pertanto andiamo a vedere cosa possiamo sapere della  Sefforis nel periodo romano.

Sefforis, chiamata con vari nomi a seconda del momento storico (Autocratoris, Neronia, Eirenopolis, Diocaesarea, Zippori, Saffurieh), era una grande città di epoca romana-bizantina, situata al centro della Bassa Galilea, cinque km a ovest di Nazareth. 
 Fu anche capitale amministrativa della Galilea al tempo di Erode Antipa, quindi negli anni in cui Gesù fanciullo cresceva a Nazareth. Era abitata da una comunità di ebrei già al tempo di Alessandro Janneo, verso il 100 a.C. Pochi anni dopo, nel 56-57 a.C. il proconsole di Siria, Gabinio, assegnava a Sefforis la sede di un Sinedrio, vale a dire il consiglio del governo interno alla comunità giudaica, e quindi riconosceva il carattere giudaico della città. Negli anni 3-18 d.C. il Tetrarca di Galilea Erode Antipa la eleggeva a sua capitale, prima di trasferirla alla nuova città di Tiberiade. Verso l’anno 200 d.C. Rabbi Yuda Hannassi completò la Mishnah residendo a Sefforis. Sefforis fu abitata anche in epoca bizantina (4º-7º secolo d.C.) da una fiorente comunità giudaica.
Le fonti rabbiniche ci informano che a Sefforis esistevano 18 sinagoghe in epoca bizantina o talmudica. 

Ma la situazione diventa più interessate se analizziamo in dettaglio il periodo a cavallo dell’anno zero.