I 300 annegati a Lampedusa vengono usati dall’ipocrisia
europea per nascondere la macchina criminale globale che lucra sul traffico
di carne umana. I vertici di Bruxelles, di Roma e della Chiesa hanno sottolineato
la necessità di cambiare le norme che regolano l’ingresso dei non europei nel
nostro continente. Nessuno ha osato denunciare l’immane e terribile meccanismo
che porta nel Mediterraneo centinaia di migliaia di clandestini raccontando i
percorsi nel deserto lunghi e pericolosi a cui vengono sottoposti gli aspiranti
europei; tantomeno le disumane umiliazioni, le angherie, le botte e gli stupri
subiti dalle donne. E neppure sappiamo di quanti non ce l’hanno fatta e sono
crepati di fame, sete o stenti nel deserto. Questo il percorso su terra, e
quello via mare? Quanti sono i morti annegati? Noi teniamo il conteggio degli
approdi ma nulla sappiamo di quanti siano finiti in fondo al Mediterraneo. Ad
ogni sbarco assistiamo a fiumi di ipocrisia buonista profusa a piene mani su
quanto siano stremati, affamati, infreddoliti i poveri diavoli venuti dal
nulla: ma questi signori cosa facevano nel loro paese? Erano alla fame oppure
stavano bene?
In Tunisia girano migliaia di volantini con la foto del
pontefice e una scritta in arabo “Venite, vi aspettiamo”. Così in tanti
vendono tutto e si imbarcano… Gli scafisti sganciano 10000 dollari alle guardie
portuali per poter salpare senza problemi, tanto ne guadagnano 100 volte di più
ad ogni carretta che salpa! Il rischio più che realistico è che ora l’Europa
apra completamente all’ingresso di tutti nella Ue col risultato di creare
degrado in aggiunta a quello già esistente: in un continente tutt’altro che in
salute, cosa possiamo offrire ai nuovi arrivi? Non è sufficiente aprire
le braccia come suggeriscono il Papa e i buonisti di professione. Guai a dire
che l’unica cosa sensata è aiutarli a casa loro. Ma anche questo silenzio ha
una spiegazione: se gli organismi internazionali avessero voluto, avrebbero già
sviluppato l’Africa costituendo infrastrutture (strade, ponti, ospedali, dighe,
acquedotti, canali per l’irrigazione ecc.), invece i fondi stanziati per quel
continente sono finiti nelle mani dei vari dittatori che li hanno usati per
mantenere il proprio potere personale lasciando i loro popoli nel nulla. Così
l’Africa è nelle mani delle multinazionali che la sfruttano e ne razziano
indisturbati le ricchezze minerarie e la coltivano per biocarburanti al posto
della produzione alimentare.
Gli sfruttatori globali hanno tutto l’interesse allo
spopolamento del continente: meno gente c’è più si può razziare in santa
pace. Ben venga dunque che in molti lascino le loro terre e sbarchino nella
“ricca Europa” (sì, forse un tempo) dove verrà presto loro concesso il voto per
mantenere al potere i manutengoli che ci governano facendoci credere di essere
liberi. Poi non conta se si creerà (cosa che sta già avvenendo) una guerra tra
poveri, perché è questo il risultato di tale politica criminale: l’Europa si
sta impoverendo e così i suoi cittadini.
Continuino pure ad ospitare tutti e a farci sentire dei
razzisti perché critichiamo questa ipocrita politica di accoglienza
smisurata alla “Evviva il meticciato”. Vedremo chi avrà alla fine ragione. Noi
crediamo che l’unica soluzione sia aiutarli a costruire il loro paese, e
servirsi dei respingimenti puntando su una immigrazione controllata e
concordata con i paesi in difficoltà. L’Europa al contrario inizia a parlare di
“rifugiati climatici” cioè per cause di carestia, siccità o inondazioni… Come a
dire “avanti tutti”… Speriamo che il ravvedimento non giunga troppo tardi.
Fonte: visto su L’indipendenza del 5 ottobre 2013
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