SCHEUBLE FRATTINI
di MAURO MENEGHINI
I servizi segreti dell’Unione europea potranno perseguire
i contribuenti e gli avversari dell’euro. Una delle costruzioni
politiche più importanti di Wolfgang Schäuble sta per entrare in funzione: un
servizio segreto che, finanziato con 230 milioni di euro dei contribuenti,
controlli i cittadini europei. Con ciò si dovrebbe combattere il terrorismo. Ma
anche filtrare demagoghi e euroscettici. Essenzialmente le truppe create
dovrebbero esser impiegate quando gli stati indebitati decideranno di
rafforzare la lotta agli evasori.
L’Unione Europea ha quasi completato la creazione dei
servizi segreti preposti al controllo di tutte le attività dei cittadini
europei. Uno dei padri di questo progetto è il ministro delle finanze tedesco
Wolfgang Schäuble e l’altro, annotatevi bene il nome, Frattini. Naturalmente,
il servizio segreto dovrebbero controllare esclusivamente i movimenti
terroristici. Questa la tesi ufficiale.
In realtà la nuova creazione può comprendere molte più
attività: da chi non ha la stessa opinione agli euroscettici agli evasori
fino ai demagoghi. L’UE ha in questa maniera creato i presupposti per
assicurarsi un controllo inevitabili sui cittadini. Cosa che fin ora con i
servizi d’informazione nazionale era facilmente eludibile. Ora Bruxelles ha
assunto 1.300 collaboratori. Messo a disposizione 230 milioni di euro per
assicurarsi che il progetto venga completato.
Questo è previsto. I servizi segreti saranno suddivisi in
sei dipartimenti: Europol e Frontex verranno affiancate da altre quattro
unità d’informazione, Intelligence Analysis Center (INTCEN), il Satellite
Center, il Intelligence Directorate e il Situation Room. Queste dipenderanno
dal “ministero degli esteri” (EAD). Ma in particolare il cuore della struttura
dei servizi segreti sarà l’ Intelligence Analysis Center. L’idea di questa
struttura così efficiente è stata di Wolfgang Schäuble che per molti anni ha
ricoperto l’incarico quale ministro degli interni del governo tedesco.
Durante la presidenza tedesca della UE nel 2007 Wolfgang
Schäuble costituì il gruppo denominato Future Group. Allora, ministro degli
interni propose la interconnessione e la cooperazione fra polizia, corpi
militari e servizi segreti a livello europeo. Questo lo si apprende da quanto
riportato da Michael Monroy/ Andrey Hunko del gruppo degli europarlamentari di
sinistra sul sito netzpolitik.org. I
componenti del Future Group sono l’ex vicepresidente della UE Franco Frattini,
l’ex ministro degli interni portoghese, sloveno, francese, svedese e ceco oltre
naturalmente a Wolfgang Schäuble. Il gruppo dovrebbe ad esempio procedere “a
consigliare interventi e provvedimenti riguardante la politica interna europea
dal 2010” Questo quanto reso pubblico nei comunicati stampa d’allora.
In occasione di un secondo incontro il tema fu “Fusione
della sicurezza esterna ed interna”. La discussione riguardò oltre ai
principi giuridici (come la riservatezza dei dati) in ambito terroristico e
sicurezza un miglior coordinamento delle forze militari, di polizia e di
protezione civile. Gli atti dell’incontro del Future Group vennero anche
pubblicati. Al punto 46 si legge: “Concludiamo sostenendo che il gruppo
necessita di migliori condizioni quadro per un migliore lavoro dei corpi di
polizia da ottenersi rafforzando l’Europol, mediante lo scambio costante di
dati ed informazioni ed in particolare mediante l’integrazione dei mezzi
tecnologici e d’informazione dei corpi di polizia”.
Il centro di spionaggio europeo (INTCEN) ha pertanto ad
oggi i seguenti compiti. “L’EU INTCEN produce delle valutazioni basandosi
su tutte le fonti d’informazione. Annualmente l’EU INTCEN crea circa 200
rapporti riguardante argomenti strategici e 50 rapporti speciali oltre che a
briefing. A chi siano destinati tali documenti lo decide il titolo stesso delle
valutazioni a seconda si tratti di organi o paesi presi in considerazione nei
vari rapporti dell’EU INTCEN. La maggior parte sarà comunque a disposizione
delle più alte cariche dell’UE, oltre alla direzione della EAD, Commissione
europea e i Paesi dell’Unione europea (PSK) su cui verrà riportata la dicitura “Da
prendere in considerazione solo se necessario” e con la dovuta cautela.
I servizi d’informazione vengono ora ulteriormente
ampliati “L’INTCEN potrebbe ora diventare un organo civile-militare
permanente”, così ha risposto il Governo tedesco ad una precisa domanda, questo
sempre riportato da netzpolitik.org. Fino ad ora i servizi d’informazione di
Bruxelles hanno raggiunto la dimensione di uno Stato come l’Austria. Insomma
devono prestarsi affinché l’integrazione dell’Unione Europea avvenga senza
incidenti. E negli anni prossimi avrà un ruolo chiave per combattere l’evasione
fiscale. Così hanno deciso al G20. Gli Stati dovranno scambiarsi tutti i dati
fiscali.
Comunque può accadere che non tutti i dati siano
riportati dai corrispondenti uffici tributi. Per gli iperindebitati
Paesi dell’Unione Europea avere a disposizione dei servizi d’informazione che
aiutino nel recuperare delle tasse, è certamente un ottimo investimento. Tanto
vengono pagati alla fine con i soldi di coloro che vengono controllati. Ora il sistema
sta mostrando il suo vero volto.
Fonte: visto su L’Indipendenza del 3 ottobre 2013
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