Ho accettato con entusiasmo, al di là della mia recente e motivata adesione al P.A.S., la proposta fattami dall’amico Alfonso Luigi Marra di tenere quotidianamente su questo blog una rubrica di approfondimento e di analisi dell’attualità, di ciò che avviene in Italia e nel mondo. Un’analisi che però si discosti dalla visione dei fatti che ogni giorno ci propina la cosiddetta “stampa di regime” e che sappia scavare a fondo dietro le quinte dell’informazione e delle notizie, spogliandole da quei veli e quei filtri di falsità e di convenienza che siamo purtroppo abituati a vedere e a sentire.
Chi mi conosce e ha avuto modo di seguire la mia attività
giornalistica ed editoriale, sa che non sono certo quello che si definisce “un
moderato” e che non ho mai avuto paure o reticenze ad esternare quello che
penso e a dire quello che molti non dicono e che non vogliono o non possono
dire. Da anni mi batto contro le prevaricazioni del “sistema” e, in particolar
modo contro il signoraggio bancario e le politiche della grande finanza
internazionale, in favore della sovranità monetaria e dell’autodeterminazione
dei popoli, denunciando senza sosta i piani per l’edificazione di un Nuovo
Ordine Mondiale che sta opprimendo ed annientando sempre più le nazioni della
Terra e le coscienze dei cittadini.
Concordo con Marra quando parla della necessità di una
rivoluzione delle coscienze che possa spezzare e scardinare lo stato di coma
culturale che il potere ha causato, come concordo sulla necessità storica di
superare finalmente quegli steccati, quelle divisioni, quelle pregiudiziali,
quelle contrapposizioni ideologiche che hanno portato i popoli a erigere muri e
barriere, sia fisiche che mentali, che hanno impedito loro di avere una visione
chiara ed organica del vero nemico da combattere.
Affermava Sherman Rotschild già nel lontano 1863:
“Pochi comprenderanno questo sistema, coloro che lo
comprenderanno saranno occupati nello sfruttarlo, il pubblico forse non capirà
mai che il sistema è contrario ai suoi interessi”.
Gli faceva eco negli anni ’30 l’industriale Henry Ford:
“Meno male che la popolazione non capisce il nostro
sistema bancario e monetario, perché se lo capisse, credo che scoppierebbe una
rivoluzione”.
Eppure, nonostante la disinformazione e l’abbrutimento culturale
voluto da certi “signori” per poter perseguire al meglio i propri fini, le
persone stanno cominciando a capire, stanno iniziando ad avere un quadro chiaro
del castello di carte costruito a loro spese e sulle loro teste, e stanno
iniziando a colpirne le fondamenta.
Alfonso Marra ha avuto il grande merito di avere per primo
denunciato in Italia il concetto di “signoraggio” e di aver contribuito,
attraverso le sue battaglie politiche e le sue cause giudiziarie, a diffondere
questo concetto a livello di massa e farne comprendere a un sempre maggior
numero di persone il significato. Dobbiamo continuare a diffondere questo
messaggio, attraverso questo blog e attraverso ogni altro canale possibile, per
abbattere il muro di silenzio con cui il sistema risponde a questa presa di
coscienza.
E la contro-informazione diventa per noi una necessità,
perché sono troppe le cose non dette, troppi i fatti omessi o taciuti, troppe
le bugie raccontate, sia in Occidente che in altre aree del mondo, dai
giornalisti e dagli scrittori “di regime”, da quei pennivendoli che, pur di
compiacere i governanti di turno, non cercano la Verità, limitandosi a fornire
ai loro lettori quelle mezze verità di comodo che servono a tranquillizzare il
cittadino e a garantire lo status quo.
Sappiamo tutti quanto sia difficile al giorno d’oggi fare
informazione e, soprattutto, controinformazione, in una società in costante
involuzione culturale, ottenebrata da una televisione spazzatura ed alle prese
con continue crisi economiche più o meno pilotate dagli speculatori e dai
grandi burattinai della finanza internazionale; una società in cui
l’informazione appare sempre più come addomesticata e pilotata da chi ci
governa e in cui ogni tentativo di andare controcorrente, di capire e di
spiegare a chi ci sta intorno come veramente stanno le cose, viene
inesorabilmente e ipocritamente bollato come “non politicamente corretto”, o unpolitically
correct, per dirlo all’inglese. Ebbene, rivolgendomi a certi “signori”, io
voglio dirlo all’italiana: avendo ben capito il vostro concetto di
“correttezza”, non sono, non intendo essere e non sarò “politicamente
corretto”!
Troppe cose vengono taciute all’opinione pubblica, troppe
informazioni distorte vengono inoculate alla massa e troppe realtà vengono
ignorate perché la conoscenza di esse non si rivelerebbe un profitto, ma anzi
un danno, per il potere costituito. Lo dimostrano i continui tagli alla cultura
e all’editoria, nel tentativo chiaro ed evidente di imbavagliare ogni tipo di
informazione non allineata con il sistema.
Potremmo dormircene sonni tranquilli, trascorrere le nostre
giornate davanti alla Pay-TV a goderci i reality e le partite di calcio e far
finta che tutto vada per il verso giusto, ma non lo facciamo. Semplicemente
perché non sarebbe nella nostra natura.
Perché non c’è partita e non c’è frase rassicurante del
governante di turno che ci possa convincere che non siamo sull’orlo del baratro
e del conflitto sociale, che non esistano il precariato, la disoccupazione, la
crisi abitativa, la cassa integrazione per decine di migliaia di lavoratori,
che le famiglie non arrivino più alla fine del mese e che i giovani non vedano
più prospettive per il loro futuro, cadendo vittime dello sconforto, del
disagio e dei paradisi artificiali.
È per questo che abbiamo deciso di essere scomodi, di non
omologarci con il gregge e, per quanto privi di risorse economiche e di
finanziatori “altolocati”, dedicare tutto il nostro tempo e tutte le nostre
energie al servizio di un’informazione libera, nella quale, nonostante tutto, ancora crediamo.
Perché è soltanto attraverso l’informazione e la
comprensione della realtà che potremo spezzare le nostre catene, attuare una
vera rivoluzione delle coscienze e far crollare dalle fondamenta il cupo
castello del Nuovo Ordine Mondiale.
Nicola Bizzi
Fonte: visto su Il Signoraggio
Link: http://www.signoraggio.it/aviano-aerei-nato-si-addestrano-per-prepararsi-alla-guerra-nucleare/
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