martedì 8 ottobre 2013

LO STATO UNITARIO COSTA IL DOPPIO DI QUELLO FEDERALE E NON SI PUÒ SALVARE




di FABRIZIO DAL COL

Ogni giorno che passa nelle famiglie italiane succede qualcosa di grave
Più di un anno è trascorso da quando dalle colonne di questo giornale mettevamo in evidenza il rischio di un crack finanziario a cui stava andando incontro l’Italia, ovvero ill rischio di quel default a cui la politica non ha voluto assolutamente guardare, quando invece migliaia di normalissime persone e famiglie intere chiedevano alle istituzioni di intervenire rapidamente. Un anno buttato alle ortiche solo per futili ragioni politiche, dove i partiti, prima ancora degli interessi degli italiani, hanno preferito guardare agli affari e alle loro rendite di potere.

Il senatore Nicola Morra del M5S ha fatto sapere via twitter dall’account “Senato 5 Stelle” che “dobbiamo snellire il costo e la funzionalità dello Stato”, ma non è ancora dato sapere cosa volesse veramente intendere con il verbo snellire. Per quanto mi riguarda, se il M5S per snellire intende dimagrire, tagliare, cancellare o qualsivoglia altro vocabolo che faccia capire minore spesa pubblica sarei perfettamente d’accordo, ma credo che il M5S dovrebbe approfondire la questione perché non mi risulta che nessun Stato unitario d’Europa ci sia mai riuscito. In sostanza, uno Stato unitario costa più del doppio di uno Stato federale, ragion per cui sarebbe interessante capire se Grillo ha ancora in mente lo Stato italiano come lo conosciamo oggi, oppure se crede invece in un nuovo e moderno Stato federale.

A Mirandola proprio l’altro ieri Grillo ha dichiarato: “Questi politici sono parassiti, prendono tempo. A settembre-ottobre crollerà tutto, pronti a mandarli a casa” aggiungendo poi che “l’Europa va ripensata. Noi consideriamo di fare un anno di informazione e poi di indire un referendum per dire sì o no all’Euro e sì o no all’Europa”. Ma il passaggio più interessante è stato quando ha detto: “Il Paese è da ricostruire, in un momento di crisi totale non sanno dove andare a prendere i soldi e intanto cresce sempre il debito”.  Se da un lato Grillo pensa veramente al crollo totale dell’Italia in settembre, non si capisce allora perché  voglia lavorare a modifiche per far dimagrire le spese  di bilancio quando il tempo non sarà sufficiente. Per la stessa ragione, per quali motivi non presenta una proposta di legge per trasformare lo Stato unitario Italiano in un nuovo Stato federale?

Insomma, da qualunque angolatura la si voglia guardare, è molto difficile comprendere quale strategia o quale tattica Grillo intenda portare avanti da qui a settembre. Intanto il Pdl ha lasciato il pallino in mano al premier Letta tenendo però per se la battaglia (già persa per mancanza di fondi) sulla cancellazione dell’Imu. Ciò nonostante Berlusconi tiene banco dappertutto e vedendo una certa debolezza nella sinistra, approfitta della situazione per procedere con affondi mirati sui temi della giustizia, e così facendo relega definitivamente il centro sinistra ad un ruolo comprimario di governo.


Fonte: visto su L’Indipendenza del  25 maggio 2013




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