di FABRIZIO DAL COL
Ogni giorno che passa nelle famiglie italiane succede
qualcosa di grave.
Più di un anno è trascorso da quando dalle colonne di questo
giornale mettevamo in evidenza il rischio di un crack finanziario a cui stava
andando incontro l’Italia, ovvero ill rischio di quel default a cui la politica
non ha voluto assolutamente guardare, quando invece migliaia di normalissime
persone e famiglie intere chiedevano alle istituzioni di intervenire
rapidamente. Un anno buttato alle ortiche solo per futili ragioni politiche,
dove i partiti, prima ancora degli interessi degli italiani, hanno preferito
guardare agli affari e alle loro rendite di potere.
Il senatore Nicola Morra del M5S ha fatto sapere via
twitter dall’account “Senato 5 Stelle” che “dobbiamo snellire il costo e la
funzionalità dello Stato”, ma non è ancora dato sapere cosa volesse veramente
intendere con il verbo snellire. Per quanto mi riguarda, se il M5S per snellire
intende dimagrire, tagliare, cancellare o qualsivoglia altro vocabolo che
faccia capire minore spesa pubblica sarei perfettamente d’accordo, ma credo che
il M5S dovrebbe approfondire la questione perché non mi risulta che nessun
Stato unitario d’Europa ci sia mai riuscito. In sostanza, uno Stato unitario
costa più del doppio di uno Stato federale, ragion per cui sarebbe interessante
capire se Grillo ha ancora in mente lo Stato italiano come lo conosciamo oggi,
oppure se crede invece in un nuovo e moderno Stato federale.
A Mirandola proprio l’altro ieri Grillo ha dichiarato:
“Questi politici sono parassiti, prendono tempo. A settembre-ottobre crollerà
tutto, pronti a mandarli a casa” aggiungendo poi che “l’Europa va ripensata.
Noi consideriamo di fare un anno di informazione e poi di indire un referendum
per dire sì o no all’Euro e sì o no all’Europa”. Ma il passaggio più
interessante è stato quando ha detto: “Il Paese è da ricostruire, in un momento
di crisi totale non sanno dove andare a prendere i soldi e intanto cresce
sempre il debito”. Se da un lato Grillo
pensa veramente al crollo totale dell’Italia in settembre, non si capisce
allora perché voglia lavorare a modifiche per far dimagrire le
spese di bilancio quando il tempo non sarà sufficiente. Per la stessa
ragione, per quali motivi non presenta una proposta di legge per trasformare lo
Stato unitario Italiano in un nuovo Stato federale?
Insomma, da qualunque angolatura la si voglia guardare,
è molto difficile comprendere quale strategia o quale tattica Grillo intenda
portare avanti da qui a settembre. Intanto il Pdl ha lasciato il pallino in
mano al premier Letta tenendo però per se la battaglia (già persa per mancanza
di fondi) sulla cancellazione dell’Imu. Ciò nonostante Berlusconi tiene banco
dappertutto e vedendo una certa debolezza nella sinistra, approfitta della
situazione per procedere con affondi mirati sui temi della giustizia, e così
facendo relega definitivamente il centro sinistra ad un ruolo comprimario di
governo.
Fonte: visto su
L’Indipendenza del 25 maggio 2013
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