Ogni mattina, quando mi alzo, so che davanti a me si
prospetta una giornata in cui dovrò lottare per quello che vorrei fosse il mio
lavoro anche in futuro. Essere giornalista di questi tempi non è di
certo facile, lo sappiamo tutti, fin troppo bene. Non ci sono fondi, non
è il momento, è l’epoca sbagliata per campare scrivendo. Te lo dicono,
ripetono, te lo inculcano in testa come un maledetto ritornello di un’odiosa
canzone. Eppure, tutte le mattine, io – e con me tutti gli altri giovani sulla
mia stessa barca – mi alzo, ci provo, e ci riprovo convinta che un giorno ce la
farò.
Ma poi, ci sono mattine come questa mattina. Oggi quando mi
sono alzata, mi sono imbattuta in una di quelle notizie che non solo ti
fa passare un po’ la voglia di “farti il mazzo” ma ti fa anche arrabbiare
quanto basta per rovinarti la mattinata.
Sul profilo Facebook di Alessandro Morelli,
capogruppo della Lega Nord a Palazzo Marino, è comparso un link in cui si
annunciavano “stage trimestrali retribuiti in un grande quotidiano
nazionale, la Repubblica o nella testata web Redattore Sociale“.
Occasione ghiotta per chi, ogni giorno,
un po’ ci prova a ricavarsi un posto all’interno di una redazione.
Peccato che la gallinella dalle uova d’oro sia riservata
esclusivamente a giovani stranieri e figli di migranti.
È il bando di concorso a parlare chiaro e a mettere i
paletti su chi potrà candidarsi, entro il 2 novembre, allo stage previsto dal
20 novembre 2013 al 20 febbraio 2014. “I tre tirocini sono rivolti a giovani
stranieri/e e figli/e di migranti residenti in Italia, di età compresa tra i 20
e i 35 anni, in possesso di diploma di scuola media superiore o titolo
equipollente e aventi conoscenza della lingua italiana (livello B2)”.
Le tre redazioni ospitanti, poi, sono dislocate in tre città
italiane: Firenze, con la Repubblica, Roma e Capodarco
(quest’ultimo stage con modalità residenziale gratuita presso la Comunità di
Capodarco di Fermo) per Redattore Sociale, la testata web e
agenzia giornalistica leader in Italia nell’ambito del giornalismo sociale.
A far storcere il naso, poi, è anche il compenso: mentre
molti italiani arrancano con stage gratuiti o mal retribuiti, per tre
mesi grazie a questo mirabolante bando, i tre tirocinanti riceveranno 2000
euro lordi e una copertura assicurativa per tutto lo svolgimento dello
stage. I tirocini sono parte del
progetto promosso da Ansi (Associazione nazionale stampa interculturale)
con il finanziamento di Osi (Open society institute).
“Finalmente si fa qualcosa per i giovani” scrive Morelli
“finalmente si fa qualcosa per i giovani!
No, scusate, non tutti: bisogna essere figli di stranieri.
Capito come si forma chi parlerà di noi?” E per me, figlia di italiani, forse
per mia colpa? Quando arriverà per me – e le centinaia, migliaia di ragazzi
come me – l’occasione d’oro? Quando potrò avere la mia occasione?
Non chiamateci mammoni, choosy, sfaticati, poi, se rimaniamo a casa con
mamma e papà fino a oltre 30 anni. Con pochi euro al giorno (20 se ti va bene e
scrivi tanto), vivendo di questo mestiere, come si può campare?
Fonte: Visto su L’Intraprendente del 30
ottobre 2013
Link: http://www.lintraprendente.it/2013/10/la-repubblica-cerca-stagisti-li-paga-solo-se-figli-dimmigrati/
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