DA HITLER A MERKEL, L’ETERNA PRESENZA DELLA DINASTIA QUANDT
29 ott – Lentamente, tra mille cautele e distinguo, alcuni
intellettuali spesso ospitati sulle pagine dei nostri “grandi giornali” cominciano
a porsi domande sulle bontà di questa costruzione europea. Non sarà che
alcune procedure riservate che preludono l’elaborazione di trattati europei, da
fare poi approvare a scatola chiusa ai singoli parlamenti nazionali come nel
caso del Fiscal Compact, si chiede pensosa Barbara Spinelli, finiscano
con lo svuotare in nuce quella sovranità che la nostra Costituzione
antifascista assegna ai cittadini? (clicca
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La brillante e sempre originale editorialista in forza a
Repubblica è stata effettivamente colta da un pensiero infido e sottile. Con
sommo ossequio provo ad accennare una sintetica analisi volta a rafforzare le
argute suggestioni che, come fantasmi molesti, albergano nella mente dei più
intuitivi fra gli illustri pensatori che quotidianamente danno lustro alla
nostra povera Patria. Ebbene sì, luminosissima professoressa Spinelli, la Ue
è nei fatti e non da oggi nemica della democrazia e del benessere diffuso,
l’acqua calda brucia e in inverno è preferibile indossare un cappotto prima di
uscire (specie la sera).
Risolti in via preliminare questi oscuri enigmi,
difficilmente percepibili da occhio profano, è ora il caso di approfondire
l’argomento. Questa Europa, a differenza di quello che pensano e scrivono
alcuni collaborazionisti più o meno consapevoli, non è preda di un deprecabile
deficit democratico (frase da pronunciare, se possibile, con le erre
moscia che fa tanto sinistra chic). Questa Europa E’ nazista. Nazista nel
perseguire l’obiettivo di un ridisegno sociale che mira dolosamente alla fucilazione
dei deboli e degli ultimi, al riparo di una maschera arcigna e tecnocratica
che impone un insindacabile e insensato rispetto di alcuni assurdi parametri
comunitari pensati per preservare una presunta e inesistente “purezza del
bilancio” in luogo dell’oramai improponibile e demodé mito della “purezza
della razza” di hitleriana memoria
(clicca per leggere).
Ad una attenta lettura dei fatti oggetto della nostra
discussione, inoltre, scopriamo che l’attuale oligarchia che controlla la Ue
non solo è chiaramente imbevuta di ideologie mutuate dal perverso armamentario
ideologico in voga nella Germania nazista; non solo la scelta dei componenti
del politburo di Bruxelles avviene per cooptazione antidemocratica come
nelle peggiori dittature conosciute nel corso del Novecento; ma, mirabile
scandalo e infinita vergogna, osservando la genesi di alcune scelte politiche
destinate a produrre effetti su larga scala, ritroviamo le stesse
dinastie già in passato protagoniste dell’effimera ascesa della croce uncinata
sul trono d’Europa. Non ci credete? Allora seguitemi.
Il nostro ragionamento parte da qui: la Cdu di Angela
Merkel riceve un finanziamento di 690 mila euro dalla casa automobilistica
tedesca nota come BMW (Germania:
la Bmw dona 690mila euro al partito della Merkel).
Il giornale Die Zeit, rilanciato dall’ottimo sito VocidallaGermania,
pubblica una inchiesta destinata a svelare il nesso di causalità che lega la
generosità del colosso industriale teutonico alla trattativa in corso in Europa
per normare le emissioni di anidride carbonica
(clicca per leggere). Gli affondi dei lobbysti dell’auto vanno a buon
segno. L’Europa si inchina di fronte agli interessi di alcuni potentissimi
industriali. Ma, nello specifico, di quali industriali stiamo parlando? Chi
sono le persone in carne ed ossa capaci di piegare le scelte di alcuni
organismi sovranazionali al fine di renderle conformi rispetto ai loro
privatissimi desiderata?
Sono i famigerati componenti della famiglia Quandt (clicca per leggere). Eredi del
lurido e infame Gunther Quandt, vero artefice e protagonista delle
fortune del gruppo anche in virtù dei suoi strettissimi rapporti con noti
gerarchi nazisti a partire dal mostruoso Goebbels. Grazie al regime
di Hitler, che costrinse migliaia di deportati a lavorare in condizioni di
schiavitù, la BMW divenne quel colosso automobilistico che ancora oggi domina
la scena mondiale.
Mi domando: hanno diritto i discendenti del nazista Quandt a
godere indisturbati delle fortune accumulate dal nonno spremendo il sangue
degli schiavi gentilmente concessigli da Adolf Hitler? Il riutilizzo di
ricchezze frutto di attività criminali, e nulla è più spregevole della tratta
di essere umani per finalità di arricchimento, non si chiama riciclaggio? E
ancora: chi ha difeso e coperto nel corso degli anni le malefatte
della genìa dei Quandt, impedendo concretamente che la storia di questa
lugubre razza di torturatori finisse la sua corsa a Norimberga? Non è corretto
dire che il nazismo è tornato. Non se ne era mai andato. I Quandt, spalleggiati
oggi da Merkel e ieri da Hitler, hanno di nuovo il il vento
in poppa.
Francesco Maria Toscano il moralista
Fonte: Da il Moralista del 209 ottobre 2013
Link: http://www.ilmoralista.it/2013/10/23/da-hitler-a-merkel-leterna-presenza-della-dinastia-quandt/
http://www.ilmoralista.it/2013/10/23/da-hitler-a-merkel-leterna-presenza-della-dinastia-quandt/
Fonte: visto su il
IMOLA OGGI del 29 ottobre 2013
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