MILANO - A parte il caso di Atene, la Borsa di Milano è
stata la peggiore al mondo e l'unica che ha riportato un trend negativo negli
ultimi 10 anni. E' quanto si apprende da un rapporto dell'ufficio studi di
Mediobanca. La performance, a partire dal dicembre del 2002, è stata -5,6%, a
fronte di un +129% della Germania.
L'indagine sull'andamento dei listini azionari mondiali di
Ricerche & Studi di Mediobanca - dati aggiornati dal dicembre del 2002 al
16 ottobre 2013 - mette in evidenza che gli indici migliori sono stati quelli
del cosiddetto 'nuovissimo mondo'.
Palma d'oro a Jakarta +957% e con un ricco rendimento medio
annuo del 24%. La Borsa indonesiana è seguita da Città del Messico (+558%),
Mumbai (+511%) e San Paolo (+396%). Molto bene anche i rendimenti della Borsa
sudafricana, cresciuta del 378%, russa (+317%) e coreana, con Seul +
224%.
La migliore borsa 'occidentale' è stata Copenhagen (+190%),
seguita da Wall Street, con il Nasdaq di New York (+187%).
Tra le altre europee spicca Francoforte (+129%) mentre
Londra +85%. Madrid nonostante l'esplosione della 'bolla immobiliare' ha fatto
+59%, Parigi +55% mentre Milano è l'unica con segno meno, accusando un calo del
5,6% nel periodo e un rendimento annuo negativo dello 0,5%, causa soprattutto
la performance negativa dei titoli bancari.
Sul piano della capitalizzazione Piazza Affari incide per lo
0,9% sul valore di mercato a livello globale, ed è scesa al 23esimo posto,
superata dai mercati emergenti come quello di Jakarta e anche di Kuala Lumpur
(Malesia).
L'investimento in Borsa, almeno scegliendo solo il listino
di Milano, non conviene rispetto ai titoli di Stato e non ripaga il rischio:
secondo uno studio Mediobanca che ha preso come arco temporale gli ultimi 18
anni, solo in otto casi Piazza Affari ha fatto meglio dei Bot.
Nel lunghissimo periodo le azioni non battono nemmeno
l'inflazione: dal 1928 a oggi la Borsa ha un rendimento nominale del 6,4% annuo
ma in termini reali, con un'inflazione media dell'8,8%, diventa negativo del
2,4%. (WSI-Radiocor)
Fonte: visto su IL
NORD del 23 ottobre 2013
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