Il presidente Napolitano passa alle minacce. Chi scenderà
in piazza mercoledì e magari nei giorni successivi che cosa rischia? La galera,
il fermo di polizia, la schedatura come sovversivo?
E fin qui, nulla di nuovo. Il salto di qualità arriva subito
dopo. Se qualcuno vorrà manifestare contro la decadenza di Berlusconi -
aggiunge l'inquilino del Quirinale - stia ben attento ai modi e alle parole. Siamo all'avvertimento, all'intimidazione.
Perché, presidente, a che cosa dovremo stare attenti? Chi scenderà in piazza
mercoledì e magari nei giorni successivi che cosa rischia? La galera, il fermo
di polizia, la schedatura come sovversivo?
Ecco, allora si accomodi fin da subito perché le dico già
ora che lei è il capo di una cospirazione che sta cercando di sovvertire la
volontà popolare.
Lei è un vecchio inacidito e in malafede indegno di occupare
la più alta carica dello Stato.
Lei vuole zittire milioni di italiani come ha zittito la
Procura di Palermo che aveva trovato le prove delle sue malefatte.
Lei ha il pallino di zittire i cittadini che manifestano per
la libertà (le ricordo che ha sulla coscienza migliaia di ungheresi trucidati
dai russi con il suo consenso morale e politico).
Lei per scalzare Berlusconi ha comperato prima Mario Monti
con la carica di senatore a vita, facendolo pagare a noi fin che campa.
Fallita la missione ci ha riprovato comperando un pezzo
della dirigenza Pdl, quello più debole, compromesso e ricattabile.
Ha taciuto sulle nefandezze della magistratura, ha venduto
il Paese a Stati esteri, Germania in primis.
Noi non ci faremo intimidire dalle sue minacce.
Lei è un golpista, perché usa il suo potere al servizio
della vecchia causa comunista oggi rivista e corretta in salsa lettiana.
Noi scenderemo in piazza, contro la magistratura, contro la
sinistra e contro di lei che rappresenta il peggio di questo Paese. Che le
piaccia o no dovrà ascoltare. Come ai tempi dell'ascesa di Grillo, dirà che non
ha sentito. E allora urleremo più forte.
Perché noi, a differenza sua e dei suoi tristi cortigiani,
siamo uomini liberi.
Fonte: srs di Alessandro Sallustida, Il Gioenale.it, di Lunedì 25 novembre 2013
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