martedì 26 novembre 2013

SALUTE: DAL PIEDE GRECO A QUELLO EGIZIO, IDENTIKIT PER TACCHI E PUNTE SU MISURA



Roma, 15 apr. (Adnkronos Salute) - C'è chi ne va fiera e li metterebbe in mostra anche in pieno inverno e chi, invece, anche d'estate ricorre a ogni trucco per nasconderli. I piedi, infatti, "per quanto siano un capolavoro di ingegneria, costituto da 26 ossa sostenute da muscoli e legamenti, possono avere un aspetto molto diverso da persona a persona. In particolare, fermandoci a quello esteriore, si riconoscono universalmente tre tipi di piede: greco, egizio e romano, a seconda della conformazione delle dita". Lo spiega all'Adnkronos Salute Attilio Basile, ortopedico e traumatologo, specialista presso l'ambulatorio delle patologie del piede ospedale San Camillo di Roma.

"Il nome non si riferisce alle caratteristiche delle estremità dei tre popoli, ma semplicemente - aggiunge l'ortopedico - alla forma delle tre vele che portano lo stesso nome e che ricorda appunto quella disegnata dal profilo della parte anteriore del piede. Caratteristiche differenti che non influiscono sulla salute del piede, ma che inevitabilmente possono rendere più o meno agevole indossare questo o quel paio di scarpe. E proprio ciò a volte può fare la differenza nella comparsa di piccoli problemi".

Il piede greco, più versatile, "è considerato quello esteticamente migliore, tanto da essere chiamato anche piede 'da modella', con una pianta generalmente stretta e affusolata, e soprattutto con una forma delle dita quasi parabolica: l'alluce, infatti, è leggermente più corto del secondo e del terzo dito, che hanno una lunghezza sostanzialmente uguale, mentre quarto e quinto dito sono lievemente più corti e a scalare". Ebbene, questo piede può osare la punta stretta: decolleté o stivali affilati, infatti, non creano problemi. Questo perché la maggior parte delle scarpe è realizzata studiando come modello il piede greco. "Chi ha il piede greco può permettersi di indossare anche più a lungo di altri calzature 'estreme' cioè a punta stretta e con i tacchi alti, perché le dita hanno sufficiente spazio per disporsi senza accavallarsi tra loro o senza contrarsi 'a martello"', spiega Basile.


Il rovescio della medaglia è il rischio abusare di questo tipo di modelli. "Indossare quotidianamente scarpe a punta stretta e soprattutto con tacchi superiori ai 5 centimetri - avverte Basile - costringe il piede a una marcata flessione e sposta eccessivamente il peso del corpo tutto sulla parte anteriore, con un aumento del 76% della pressione sull'avampiede, esponendo al rischio di metatarsalgia, un dolore vivo e cronica della pianta anteriore del piede associato alla formazione di calli visibili. Senza contare che camminare costantemente sui tacchi alti destabilizza la postura", sottolinea il medico.

Il piede egizio, invece, è il più diffuso in Italia e si riconosce perché le dita hanno una lunghezza a scalare, partendo quindi dall'alluce che è il più lungo di tutte le dita, a decrescere fino al quinto dito. Chi ha questa forma può avere qualche difficoltà in più con alcuni modelli di calzature rispetto al piede greco. "Bisogna infatti garantire all'alluce il giusto spazio, altrimenti finisce per rimanere compresso e contratto in una posizione che a lungo andare diventa dolente. Ma, allo stesso tempo, il resto del piede non deve trovarsi troppo libero di muoversi nella scarpa o, viceversa, troppo compresso, altrimenti ci si trova a fare i conti molto spesso con fastidiose vesciche: la pelle sfrega, si surriscalda e si arrossa, inizia a scollarsi dagli strati inferiori, il tessuto si infiamma e dai capillari comincia a fuoriuscire del siero che si accumula sotto la cute formando una bolla trasparente", dice l'ortopedico. "Meglio quindi optare per calzature con una punta comoda, anche rotonda, ma aderenti sul tallone, in modo che non si verifichino sfregamenti fastidiosi: una tomaia morbida, comunque, aiuta a seguire al meglio le richieste del piede senza danneggiarne la pelle".

Se si scelgono sandali aperti, l'alluce è sicuramente più libero di muoversi senza grossi problemi, soprattutto con i modelli in voga negli ultimi anni, che richiamano lo stile anni '50, e che pur non essendo completamente a punta aperta hanno una sorta di 'via di fuga' adatta per un alluce più lungo: l'importante è che chiaramente non sporga troppo dalla scarpa, altrimenti c’è il rischio di contusioni o distorsioni del dito.

Anche detto piede quadrato o 'del contadino', il piede romano tende ad avere la parte anteriore leggermene tozza e larga. Primo, secondo e terzo dito sono in genere della stessa lunghezza, mentre il quarto e quinto dito tendono a essere più piccoli. "Chi ha un piede romano dovrebbe evitare le scarpe a punta e in generale le calzature troppo strette e costrittive. Significherebbe, infatti, spingere l'alluce verso il secondo dito: questo, in persone predisposte, può essere sufficiente per causare la formazione di un alluce valgo, cioè una deformità del primo dito data dalla lussazione dell'articolazione, caratterizzata da una prominenza verso l’esterno, dolente", avverte Basile.

"Non solo: si riduce lo spazio disponibile per le altre dita del piede che si piegano a martello e non possono più riprendere la normale estensione. Questo determina anche la formazione di callosità sul dorso del dito, dove c’è il piegamento, per via dello sfregamento contro la scarpa, e sulla pianta del piede, tutto accompagnato da fastidio e dolore". Questo piede sopporta male anche le scarpe con i tacchi, perché spingono in avanti l'avampiede riducendo lo spazio in punta e causando anche lesioni e calli dati dallo sfregamento della tomaia sulla pelle delle dita.

Meglio scegliere sandali aperti, a pianta larga, facendo attenzione che il piede non debordi, perché se tende a fuoriuscire, finisce con creare attrito ai lati del piede, con la comparsa di calli e ispessimenti o vesciche. Fondamentale, quando si scelgono scarpe chiuse, è che, oltre alla pianta larga, il materiale sia estremamente morbido, in modo da 'disegnarsi' sul piede senza causare lesioni.


Fonte: visto su adnkronos.com del 15 aprile 2013







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