Grecia, in carcere chi critica l'Unione Europea!
Un destino cupo attende le persone che non sono d’accordo
con le strutture, le istituzioni, i rappresentanti, i provvedimenti o
gli strumenti di questa Unione Europea. Come spiega George Delastik,
noto giornalista, da giovedì 24 ottobre, il Codice Penale della
Grecia ha inserito l’articolo 458 a, ossia il provvedimento relativo alle
“Violazioni alla normativa UE”, con il quale si prevede la reclusione fino a
due anni per chi agisce contro le strutture europee, protestando o manifestando
dissenso o contrarietà verso le sanzioni, i governi, i rappresentanti dell’UE.
Il governo greco degli opposti (così simile al nostro
governo PD-PDL) composto da Pasok e Neo Democrazia ha infatti approvato un
emendamento-bavaglio per gli oppositori dell’Europa della grande finanza:
chiunque osteggi la politica dell’UE rischia la galera! Dopo i 2 milioni di
euro spesi dal Parlamento europeo per bloccare blog, siti e post
degli euroscettici, ora in Grecia entra nel Codice Penale il reato di
opposizione alla nuova dittatura, l’Europeismo.
Prepariamoci dunque, perché la nuova ideologia che sta mietendo
vittime in molti paesi europei, imporrà presto i suoi diktat di regime
anche a noi, mentre siamo intenti a seguire il reality show della nefandezza
politica nostrana e la costruzione della nuova marionetta dei poteri forti.
Fonti originali: http://www.sibilla-gr-sibilla.blogspot.gr/2013/10/blog-post_7044.html e http://prin.gr/?p=2291
Fonte: aggiornare1.altervista.org
MA AD ESSERE
PERSEGUITATI NON SARANNO SOLO I GRECI: RICORDIAMO LA RECENTE ISTITUZIONE DEI
SERVIZI SEGRETI EUROPEI PER PUNIRE GLI EUROSCETTICI, AI QUALI DOBBIAMO
AGGIUNGERE L'ISTITUZIONE DI EUROGENDFOR...
di MAURO MENEGHINI
I servizi segreti dell’Unione europea potranno perseguire
i contribuenti e gli avversari dell’euro. Una delle costruzioni
politiche più importanti di Wolfgang Schäuble sta per entrare in funzione: un
servizio segreto che, finanziato con 230 milioni di euro dei contribuenti,
controlli i cittadini europei. Con ciò si dovrebbe combattere il terrorismo. Ma
anche filtrare demagoghi e euroscettici. Essenzialmente le truppe create
dovrebbero esser impiegate quando gli stati indebitati decideranno di
rafforzare la lotta agli evasori.
L’Unione Europea ha quasi completato la creazione dei
servizi segreti prepostI al controllo di tutte le attività dei cittadini
europei. Uno dei padri di questo progetto è il ministro delle finanze tedesco
Wolfgang Schäuble e l’altro, annotatevi bene il nome, Frattini. Naturalmente,
il servizio segreto dovrebbero controllare esclusivamente i movimenti
terroristici. Questa la tesi ufficiale.
In realtà la nuova creazione può comprendere molte più
attività: da chi non ha la stessa opinione agli euroscettici agli evasori
fino ai demagoghi. L’UE ha in questa maniera creato i presupposti per
assicurarsi un controllo inevadibile sui cittadini. Cosa che fin ora con i
servizi d’informazione nazionale era facilmente eludibile. Ora Bruxelles ha assunto
1.300 collaboratori. Messo a disposizione 230 milioni di euro per assicurarsi
che il progetto venga completato.
Questo è previsto. I servizi segreti saranno suddivisi in
sei dipartimenti: Europol e Frontex verranno affiancate da altre quattro
unità d’informazione, Intelligence Analysis Center (INTCEN), il Satellite
Center, il Intelligence Directorate e il Situation Room. Queste dipenderanno
dal “ministero degli esteri” (EAD). Ma in particolare il cuore della struttura
dei servizi segreti sarà l’ Intelligence Analysis Center. L’idea di questa
struttura così efficiente è stata di Wolfgang Schäuble che per molti anni ha
ricoperto l’incarico quale ministro degli interni del governo tedesco.
Durante la presidenza tedesca della UE nel 2007 Wolfgang
Schäuble costituì il gruppo denominato Future Group. Allora, ministro degli
interni propose la interconnessione e la cooperazione fra polizia, corpi
militari e servizi segreti a livello europeo. Questo lo si apprende da quanto
riportato da Michael Monroy/ Andrey Hunko del gruppo degli europarlamentari di
sinistra sul sito netzpolitik.org. I componenti del Future Group sono l’ex
vicepresidente della UE Franco Frattini, l’ex ministro degli interni
portoghese, sloveno, francese, svedese e ceco oltre naturalmente a Wolfgang
Schäuble. Il gruppo dovrebbe ad esempio procedere “a consigliare interventi e
provvedimenti riguardante la politica interna europea dal 2010” Questo quanto
reso pubblico nei comunicati stampa d’allora.
In occasione di un secondo incontro il tema fu “Fusione
della sicurezza esterna ed interna”. La discussione riguardò oltre ai
principi giuridici (come la riservatezza dei dati) in ambito terroristico e
sicurezza un miglior coordinamento delle forze militari, di polizia e di
protezione civile. Gli atti dell’incontro del Future Group vennero anche
pubblicati. Al punto 46 si legge: “Concludiamo sostenendo che il gruppo
necessita di migliori condizioni quadro per un migliore lavoro dei corpi di
polizia da ottenersi rafforzando l’Europol, mediante lo scambio costante di
dati ed informazioni ed in particolare mediante l’integrazione dei mezzi
tecnologici e d’informazione dei corpi di polizia”.
Il centro di spionaggio europeo (INTCEN) ha pertanto ad
oggi i seguenti compiti. “L’EU INTCEN produce delle valutazioni basandosi
su tutte le fonti d’informazione. Annualmente l’EU INTCEN crea circa 200
rapporti riguardante argomenti strategici e 50 rapporti speciali oltre che a
briefing. A chi siano destinati tali documenti lo decide il titolo stesso delle
valutazioni a seconda si tratti di organi o paesi presi in considerazione nei
vari rapporti dell’EU INTCEN. La maggior parte sarà comunque a disposizione
delle più alte cariche dell’UE, oltre alla direzione della EAD, Commissione
europea e i Paesi dell’Unione europea (PSK) su cui verrà riportata la dicitura
“Da prendere in considerazione solo se necessario” e con la dovuta cautela.
I servizi d’informazione vengono ora ulteriormente
ampliati “L’INTCEN potrebbe ora diventare un organo civile-militare
permanente”, così ha risposto il Governo tedesco ad una precisa domanda, questo
sempre riportato da netzpolitik.org. Fino ad ora i servizi d’informazione di
Bruxelles hanno raggiunto la dimensione di uno Stato come l’Austria. Insomma
devono prestarsi affinché l’integrazione dell’Unione Europea avvenga senza
incidenti. E negli anni prossimi avrà un ruolo chiave per combattere l’evasione
fiscale. Così hanno deciso al G20. Gli Stati dovranno scambiarsi tutti i dati
fiscali.
Comunque può accadere che non tutti i dati siano
riportati dai corrispondenti uffici tributi. Per gli iperindebitati
Paesi dell’Unione Europea avere a disposizione dei servizi d’informazione che
aiutino nel recuperare delle tasse, è certamente un ottimo investimento. Tanto
vengono pagati alla fine con i soldi di coloro che vengono controllati. Ora il
sistema sta mostrando il suo vero volto.
Fonte: da L’Indipendenza del 6 ottobre 2013
di FABRIZIO DAL COL
Un giornale ellenico, il Prin. gr, nonostante non sia
ancora possibile verificare l’attendibilità della notizia diffusa anche da
altri giornali, ha pubblicato una parte del testo di legge relativo ai reati
penali approvato di recente dal governo greco. In Grecia, nonostante
l’impopolarità dei politici al governo sia sempre in crescendo, i relativi
partiti Nuova Democrazia e Pasok che sostengono l’esecutivo sono riusciti a far
approvare un emendamento definito dalla stampa di sinistra “vergognoso”, in
quanto impone dei limiti alla libertà di parola e opinione. Finirà in galera
chiunque manifesti disaccordo con la politica estera della Ue.
“No, non è uno
scherzo di cattivo gusto”, scrive indignato il settimanale ellenico Prin. Da Giovedi 24 ottobre, nel codice penale greco
è stato introdotto l’articolo 458a, intitolato “Violazioni alla normativa UE”
in base al quale è punito con la reclusione fino a due anni chi viola le
sanzioni contro paesi, organizzazioni o persone dell’UE. Dopo tale
approvazioni, lo sdegno dei rappresentanti dei partiti anti europeisti e anti
austerità dell’Opposizione di Syriza (sinistra) e dei Greci indipendenti
(destra), entrambi contrari per principio all’emendamento del governo, che
hanno deciso di votare contro. Tuttavia, il Prin. gr, quasi a pensare che
possa verificarsi in fretta, sottolinea che l’articolo del codice penale
può essere abrogato immediatamente dal prossimo governo della Grecia.
L’emendamento originale, così come si evince da ciò che
hanno riportato i media Greci, recita che “ogni persona che viola intenzionalmente sanzioni o misure restrittive
nei confronti di Stati o enti, organismi o persone fisiche o giuridiche con le
decisioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite o di regolamenti
comunitari è punito con la reclusione per almeno sei mesi, salvo altra
disposizione in cui è contenuta una pena più grave”. Il massimo della pena
è comunque stabilito non oltre i due anni. “L’obiettivo dell’esecutivo di
Samaras e Venizelos – si legge sul sito online di Prin – è quello di
criminalizzare qualsiasi tipo di azione politica che con parole o azioni si
rifiuta di piegarsi alla linea dell’UE in materia di politica estera”.
In vista dell’ennesima necessità di rimpinguare le casse
statali greche, che ancora sono bisognose di ulteriori risorse finanziarie,
l’emendamento appena approvato rischia ora di causare il caos in un Paese già
fin troppo impoverito dalle misure di rigore e dove ormai
l’insubordinazione e la disobbedienza sono diventate un imperativo
dell’opposizione. Ecco che, la Grecia ancora fortemente indebitata, e forse
ancora di più quando saranno approvati gli ennesimi provvedimenti di austerity,
continuerà a rimanere sotto la stretta sorveglianza fiscale di Ue e Bce
per i prossimi 25 anni.
Fonte: visto su L’Indipendenza
del 31 ottobre 2013
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