Il presidente russo Vladimir Putin
In Siria "armi chimiche utilizzate da
ribelli". Cia li arma. Basta con gli slogan: "O con noi o contro di
noi. Assad accetta proposta russa.
E' un vero e proprio appello al popolo americano, ma
questa volta non è il presidente Barack Obama a lanciarlo, ma il suo
omologo russo Vladimir Putin, attraverso un editoriale firmato sul New
York Times.
Intanto arriva la notizia sulla decisione del regime di
Assad di acconsentire a cedere il controllo delle armi chimiche, accettando
quindi la proposta russa e non a causa della minaccia di un intervento militare
da parte degli Stati Uniti.
Lo dice lo stesso Assad, in una intervista alla televisione
russa Rossia 24.
Un appello alla ragionevolezza, potrebbe essere definito. In
questa nuova Guerra Fredda che si sta combattendo tra Usa e Russia,
Putin risulta fino a questo momento il "vincitore" nello scacchiere
diplomatico internazionale, dopo aver convinto la Siria a consegnare il
suo arsenale di armi chimiche. Ma la situazione non è ancora ben definita, e Obama
è chiaramente pronto a intervenire, nel caso in cui la diplomazia fallisse.
"Nessuno dubita del fatto che gas letali siano stati
utilizzati in Siria. Ma esiste ogni ragione per credere che non siano stati
utilizzati dall'esercito siriano, ma dalle forze dell' opposizione, al fine di
provocare l'intervento da parte dei loro potenti padroni stranieri, che
appoggiano i fondamentalisti. Indiscrezioni secondo cui i ribelli starebbero
preparando un altro attacco - questa volta contro Israele - non possono essere
ignorate".
"E' allarmante vedere che l'attacco militare in
conflitti interni di paesi stranieri sia diventato un atteggiamento normale per
gli Stati Uniti. E' nei loro interessi di lungo termine? Ne dubito. Milioni di
persone nel mondo guardano sempre di più all'America non come a un modello di
democrazia ma come a una società che si affida dalla forza brutale, creando
coalizioni sotto lo slogan "o siete con noi o siete contro di noi".
"Un potenziale attacco da parte degli Stati Uniti
contro la Siria, nonostante la forte opposizione da parte di molti paesi e dei
principali leader politici e religiosi, incluso il Papa risulterà in un
numero più alto di vittime innocenti e in una escalation, allargando il
conflitto molto oltre i confini della Siria. Un attacco aumenterebbe la
violenza e creerebbe una nuova ondata di terrorismo. Potrebbe mettere a
rischio gli sforzi multilaterali per risolvere la questione nucleare dell'Iran
e il conflitto israelo-palestinese e destabilizzare ulteriormente il Medio
Oriente e il Nord Africa".
Fonte: visto su WALLL STREET ITALIA del 12 settembre 2013
Link: http://www.wallstreetitalia.com/article/1622301/putin-a-usa-non-siete-piu-modello-democrazia.aspx
Fonte: visto su NON CENSURA del 12 settembre 2013
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