19.8.2013 Marra
Anche quell’analfabeta e accattone di Eugenio Scalfari — un
individuo che ha una consumata quanto gratuita e anzi risibile postura da
filosofo o da ideologo, perché non ha mai espresso altro che fiuto nel seguire
la corrente e nell’arrampicarsi socialmente — armato dei soliti ‘giusti’
appoggi (banche, massoneria, bilderberg, aspen.. insomma NWO), nonché di una
serie di argomenti e ‘tesi’ costituenti
null’altro che la media dei luoghi comuni via via grati al sempiterno potere
massonico bilderberghino (era massonissimo già il padre), cerca ora, coerentemente, di far da spalla al
sempre più vacillante, squallidissimo Enrico Letta.
Lo sostiene scrivendo con la sua novantennale supponenza di
sparacazzate che solo la paura e la confusione ispirano il timore che il
governo anch’esso massonico bilderberghino di Letta cada, perché, secondo lui,
invece no, non cadrà!
Non cadrà — a suo dire — perché non conviene a nessuno,
perché la ripresa è prossima, perché tutto sommato tutto va ormai meglio
eccetera: una sceneggiata che serve a dare la sensazione, ora che Letta cadrà,
che se non si sono risolti i problemi non è perché lui e i suoi mandanti non
sono in grado di risolvere nulla, ma solo perché appunto lo si è fatto cadere..
A parte poi che quello che questo canuto cialtrone, questo
difensore di criminali — perché i bilderberghini e i massoni, specie poi se
deviati, sono dei criminali (vedi la mia denunzia a Monti) — non spiega è
perché mai sarebbe una cosa buona il fatto che un delinquente bilderberghino
come Letta rimanga al governo.
Forse perché fa parte dello stesso ordine morale ed
economico di merda di cui fa parte lui?
O perché capisce che se anche Letta va in crisi in
pochi mesi significa che si avvicina sempre di più il momento in cui andranno
in carcere tutti per avere difeso con ogni mezzo questo regime miserabili
venduti alle banche che stanno causando più morte e malessere della peggiore
delle pesti?
Come potrebbe infatti mai sfuggirgli — se fosse l’uomo
intelligente che solo dei cretini più cretini di lui possono ritenere che sia —
che la crisi è frutto della diminuzione della domanda, e che dietro la
diminuzione della domanda c’è l’involuzione climatica, perché le genti, nel
mondo, stanno reagendo così al fatto che l’80% di quello che si produce non è
ricchezza e non arreca benessere perché non serve a nulla e comunque va
eliminato perché altrimenti in pochissimo tempo giungeremo all’ inabitabilità
del pianeta?
E com’è possibile che questo orecchiuto ancorché
barbuto asino sostenitore di criminali non capisca che in ogni caso non si può
risolvere nulla se prima non si elimina il crimine del signoraggio e le
inenarrabili contraddizioni che esso ha innescato nei secoli e che si possono
ormai risolvere solo confiscando le quote delle banche centrali di proprietà
delle banche private, istituendo sì un nuovo ordine, ma nel quale lui e quelli
come i suoi padroni, quelli ai quali deve il suo ‘successo’, devono avere il
ruolo di emblema di ciò che non bisogna essere?
È infatti possibile che quello che lega Scalfari a questi
criminali sia solo un fatto ‘culturale’? E cosa c’entra la cultura con il
crimine? O non è invece probabile che abbia ragioni più concrete per difendere
questa gentaglia con il suo silenzio?
Com’è cioè possibile che un uomo che ha così tanto le mani
in pasta sia indenne da legami collusivi giuridicamente rilevanti con i
criminali del bilderberg, delle dinastie Rothschild e Rockefeller, e insomma
con la cupola dell’NWO?
Dobbiamo davvero credere alle favole?
19.8.2013
Alfonso Luigi Marra
Fonte: srs di Eugenio Marra, da SIGNORAGGIO del 18
agosto 2013
Fonte: visto su STAMPA LIBERA del 20 agosto 2013
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