Il grande errore di Berlusconi è l’essersi proclamato
innocente in un contesto in cui è impossibile esserlo, perché le aziende
possono vivere solo grazie all’evasione o elusione fiscale, e commettono poi
sistematicamente e automaticamente i reati di riciclaggio, falso in bilancio
eccetera.
Un contesto in cui di veramente illegittimo c’è solo
l’operato della magistratura e del Ministero delle Finanze, dato che le tasse
sono illecite e magistrati, finanzieri e burocrati lo sanno ormai benissimo,
visto che – magari ora stanno cominciando a farlo anche molti altri – ma,
quanto a me, lo porto da anni all’attenzione dell’opinione pubblica attraverso
tutte le forme di comunicazione.
Un errore che causerà l’annientamento morale, materiale ed
economico delle sue aziende, della sua famiglia e suo, perché se accetti le
logiche del sistema poi è vano contestarle quando ti condanna.
Un errore nel quale lo ha seguito il suo intero partito,
oltre che i suoi avvocati.
Un peccato perché, fermo restando che non condivido le sue
politiche, non esito a dire che se solo mi avesse consentito di accedere alle
sue televisioni per dire quello che scrivo dalle pagine di questo blog contro
il potere massonico bancario e la magistratura e l’apparato che lo sostengono,
avrebbe contribuito a salvare, non l’Italia, ma il mondo, da questa dittatura,
salvandosi oltretutto lui stesso, perché avrebbe conseguito un grande merito
politico e pubblico, e la società lo avrebbe allora difeso.
Cose che restano vere anche oggi perché, se potessi parlare
della illiceità delle tasse dai grandi media, la magistratura di tutta Italia,
unitamente a quel partito massonico che è il PD (del resto era massone Marx..),
cambierebbe immediatamente posizione, perché già ora costoro continuano sì a
far finta di nulla, ma con sempre maggiore difficoltà.
E mi arrogo di farlo io perché quelli ai quali ogni tanto
iniziano a farlo fare in questa o quella trasmissione producono di solito più
danni che benefici, perché è un campo in cui forse non basta la buona volontà.
Cose che per la verità dico da anni, come quando, un anno
fa, in una trasmissione televisiva in cui era presente anche Santanchè, lo
invitai a non sostenere il governo Monti, perché era chiaro che lo faceva solo
perché le banche lo ricattavano, ma era chiaro anche che, non appena non fosse
più servito, lo avrebbero fatto a pezzi..
In pratica, un uomo dotato a tutt’oggi di un enorme potere
mediatico si sta gettando da sé in un burrone insieme a tutto il suo partito
solo per non avere la capacità di realizzare quel minimo di cambiamento
interiore che gli consentirebbe di vedere le cose da un’altra angolazione e,
per di più, nessuno dei suoi, che saranno tutti travolti insieme a lui, riesce
consigliargli di scegliere questa strada, che è poi la strada del vero
cambiamento.
Siamo in sostanza di fronte a delle forme di conservatorismo
che vanno al di là del normale (distruggersi pur di conservare le peraltro
orribili logiche vigenti). Ma tant’è.
26.9.2013
Alfonso Luigi Marra
Fonte: visto su SIGNORAGGIO del 26 settebbre 2013
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