La crisi attuale sembra prettamente economica, ma è soprattutto l'effetto di una crisi culturale dei valori. La concezione materialistica del mondo, che tende a ridurre là coscienza a una semplice manifestazione del cervello, ha prodotto una profonda crisi morale, perché ha espropriato l’uomo del principio di responsabilità. Nessuno si sente responsabile di ciò che fa, considerandosi totalmente condizionato da fattori biologici, esistenziali, culturali e ambientali, che finiscono per negare la libertà personale.
Questo ha determinato una decadenza dei costumi e l’incapacità politica di generare benessere per tutti ne è soltanto la manifestazione più evidente.
Solo emancipandosi dalla concezione materialistica si potrà realizzare un’autentica evoluzione verso un nuovo modello di società, che deriverà non più dalla competizione esasperata tra e i singoli, ma dalla loro cooperazione reciproca.
Il modello cooperativo si basa sull’attività lavorativa, ma volta non a produrre beni di consumo, ma beni di vita, nonché sulla convivialità, che permette a tutti di godere dei doni della solidarietà.
Il benessere sociale è innanzitutto un benessere della persona, cioè un “ essere nel bene”. Tale benessere non può non fondersi sull’equilibrio e sull’armonia: con la verità, armonia con se stessi, armonia con gli altri e armonia con la natura, mediate dall’armonia della Verità.
La prima armonia impone il
recupero della centralità della
coscienza, ma di una coscienza che non
può non tendere verso un valore universale.
Solo in tale valore universale e
nella comune tensione gli uomini possono trovare un momento di autentica unità e di armonia,
che consenta loro di conciliare la
condizione spirituale con la dimensione biologica e istintuale nonché con quella emozionale e co l’universo dei pensieri.
La seconda armonia, che si
fonda sulla prima e ne costituisce la necessaria integrazione, si realizza allorché la
coscienza, cioè lo spirito, riconosce che ciascuna persona
ha una propria identità solo perché si rapporta ad ogni altra, cosicché
negare l’altra significa negare se stessi.
La terza armonia impone che
la coscienza riconosca il valore della natura, la quale si esprime non solo
come natura umana ma anche come natura ambientale, cioè come ecosistema.
La formazione umana –
attraverso le istituzioni della famiglia, della scuola, delle associazioni
ricreative e culturali e dell’università -
si deve costruire attraverso il
perseguimento di queste tre armonizzazioni.
Il Comitato Scientifico di Assisi for Peace TV
Giovanni Maria Gubbiotti
Augusto Ancillotti
Aldo Stella
Gaetano Mollo
Diego Antolini
Fulvio Fraternale
Anna Rita Benedetti
Alessandro Maestrini
Fonte: da “AssisiforPeaceTV”
Nessun commento:
Posta un commento