venerdì 18 maggio 2012

LETTERA APERTA AL PM DI SIENA CHE INDAGA SU MPS


Innanzitutto, le mie felicitazioni: avete intrapreso un’indagine coraggiosa e che può essere non solo giusta, ma benefica, può salvare risparmi, stipendi, pensioni, posti di lavoro, il benessere di una provincia.
Disponendo di fonti qualificate, già dal giugno 2011 pubblico sul mio website www.marcodellaluna.info  e altrove articoli sul Monte, sollecitando indagini mirate sull’operato dei vertici di MPS. Il primo si intitola Ora si salvi MPS. Ve li allego per vostra comodità.
Premesso che le ipotesi di reato su cui indagate si realizzano con manipolazioni contabili ricostruibili con “chiavi” specifiche, scrivo la presente per  dirvi di badare che le Vostre indagini non  vengano strumentalizzate per affondare ulteriormente (buttare verso lo zero assoluto)  il valore del titolo onde rilevare il Monte “a gratis” e per darvi  qualche idea e traccia spero utile a questi fini, scusandomi se suggerisco qualcosa che già state facendo, e raccomandando i seguenti accertamenti tecnici, consigliati da stakeholders dell’antica banca:

1. Controllare se vi fossero, nel patrimonio di Antonveneta al momento dell’acquisizione da parte di MPS, contenziosi sommersi, ossia  crediti in sofferenza o AD  incaglio oggettivo (secondo i parametri dettati da Banca d’Italia)  ma contabilmente non evidenziati come tali (non posti all’incaglio o in sofferenza), che ne diminuissero il valore; ALLO SCOPO, SAREBBE UTILE CONFRONTARE LE SOFFERENZE RILEVATE DA JP MORGAN NELLA SUA STIMA CON QUELLE, PUR SEMPRE PARZIALI, EMERSE A TUTT’OGGI 

2. Controllare se e da quando, nelle varie gestioni, vi siano contenziosi sommersi in MPS;)  Si tenga presente che mettere un  credito all’incaglio o in sofferenza ha un costo per la banca, in termini di accantonamento, dal 35 al 55% dell’importo del credito, e che quindi una banca in difficoltà può non avere i fondi per compiere questi peraltro doverosi adempimenti; ne risulterebbe un bilancio “insincero”;

3. Controllare se, in considerazione di quanto precede e di quanto segue, MPS abbia “barato” nell’autosomministrazione degli stress tests della BCE, per occultare le proprie criticità;

4. Controllare se vi siano colpe di amministratori, sindaci, organi della Fondazione, di Bankitalia, di Consob, in relazione a mancati controlli e/o interventi sulle omesse contabilizzazioni di incagli e sofferenze, che dovevano farsi in violazione della relativa normativa di Bankitalia;

5. Controllare se, nei precedenti, veloci passaggi di proprietà di Antonveneta, insieme con l’occultamento di sofferenze, si configuri una manovra per gonfiare illusoriamente il valore del titolo onde creare una artata giustificazione al pagare Antonveneta un multiplo (9 contro 2) di quanto effettivamente valeva, a illecito beneficio di terzi da individuarsi, mandando in dissesto il Monte; ANDREBBERO, a tal fine, RICOSTRUITE LE TRANSAZIONI, E LORO SUCCESSIVE DIRAMAZIONI,  ESEGUITE COI PROVENTI DEL PAGAMENTO DELL’ANTONVENETA

6. Controllare se vi siano state, e da parte di chi, operazioni speculative al ribasso – vendite short allo scoperto ANCHE TRAMITE  DERIVATI –  sui titoli  MPS e  Antonveneta, lanciate in previsione dell’imminente crollo delle quotazioni di entrambi i titoli;

7. Controllare se, in caso positivo, per tali operazioni siano state usate le entrate realizzate con la vendita delle azioni di Antonveneta a MPS (finanziare una speculazione contro MPS coi soldi frodati a MPS sarebbe davvero da Guinness dei primati);

8. Controllare se MPS abbia regolarmente contabilizzato e non distratto per fini impropri i fondi previdenziali volontari, c.d. zainetti, dei dipendenti, anche in relazione al fatto che, dal 2011, gli aggiornamenti delle posizioni vengono comunicati ai dipendenti con mesi di ritardo, così come le richieste di anticipi sul montante giacciono a lungo inevase; si tenga presente che MPS è l’unica banca a gestire in proprio (con  patente conflitto di interessi) i fondi previdenziali dei propri dipendenti;

9. Controllare se esistano clienti mutuatari o affidati, riconducibili a medesimi settori di appartenenza, e affidati singolarmente, ma non collegati “a rischio unico” – omissione questa volta a far figurare l’esposizione della banca verso di loro come meno rischiosa;

10. Controllare se MPS tenga nell’attivo di bilancio crediti che in realtà ha già ceduto a terzi (società finanziarie, società-veicolo di cartolarizzazione di mutui  e di recupero crediti), controllati e non;

11. Controllare se il grosso dei bad credits, derivante da mutui e altri crediti risalenti al 2007-2009    (periodo di particolare interesse), sia riconducibile all’influenza di qualche specifico socio finanziatore del Monte o a suoi collegati, beneficiari diretti o indiretti dei mutui medesimi; e se sia ravvisabile l’azione di grappolate di funzionari  e dirigenti compiacenti, che poi hanno fatto brillante carriera, sospinti dagli elevati volumi di credito da loro erogati (volumi facilmente quantificabili anno per anno); a tal fine vogliate richiedere al CDA l’elenco dei soggetti censiti con rapporto FO (fornitore) in essere o estinto, onde poter meglio individuare mediatori creditizi eventualmente riconducibili a soggetti interni ed esterni o prestanomi, e relative liste dei mutui intermediati; con tale indagine si evidenzieranno anche i consulenti esterni alla banca, i cui costi molto onerosi andrebbero incrociati con le relative fatture);

12. Controllare se vi siano rapporti significativi tra certi ingressi di soci di capitali, certi rapporti politici di tali soci, certi top managers, certe operazioni di credito azzardate;

13.  Controllare se il CDA abbia o non abbia comperato i cap, cioè le coperture,  per i mutui a tasso variabile, onde proteggere la banca da variazioni al rialzo dei tassi (prodotto “mutuo variabile con cap”, non più in offerta);

14.  Controllare perché la Fondazione non è intervenuta a porre freno a operazioni rovinose e palesemente incongrue, come l’acquisto di Antonveneta senza previa due diligence (omissione certamente non dovuta a svista), e perché non sia intervenuta in via disciplinare e correttiva;
15. Controllare se sia legittimo e conforme ai fini statutari di beneficenza l’operato della Fondazione anche in relazione all’uso del suo patrimonio e all’affidamento a una discussa banca d’affari americana del collocamento delle azioni MPS da essa già possedute;

16.  Controllare se vi siano colpe degli organi preposti alla sorveglianza sulla Fondazione, in relazione alla eventuale opportunità di commissariarla;

17.  Controllare quali siano i veri motivi della scelta di Fabrizio Viola come direttore generale, in considerazione dei negativissimi risultati della sua gestione di Biper Banca (era già bruciato e solo un bruciato poteva accettare di legarsi a una banca ormai pure bruciata o predestinata a una brutta fine?); si noti che Viola, non appena nominato, disse di non sapere se MPS avesse ancora le condizioni per esercitare il credito; e una tale dichiarazione o è frutto di un amore incondizionato della verità, oppure mira a deprezzare la banca;

18.  Controllare  non solo le operazioni sui conti in essere dei soggetti indasgati , ma anche quelle sui rapporti cessati, che sovente riconducono ad operazioni spot di una certa valenza;

19.  Controllare in generale tutti i passaggi e incassi di denari, e i loro tramiti e termini; visto che è tutto tracciabile, tracciate tutto; se il Santander ha incassato una plusvalenza dalla vendita di Antonveneta, dovrà documentare dove è finita: se è rimasta entro di esso, è un conto; se, con giri strani, o ad esempio via Cayman Islands, è finito altrove, allora è chiaro che c’è un terzo beneficiario;

20.   Eseguire i sequestri conservativi dei beni e dei valori dei verosimili colpevoli di reati che abbiano arrecato danni;

21.   Chiedere l’assistenza anonima di qualche dipendente funzionario, ad integrazione di quanto i vertici di banca e fondazione vorranno fornire,   per superare le difficoltà tecnicistiche negli accertamenti, e per sapere quali armadi aprire (naturalmente ci vorrà personale formatosi nell’una banca e nell’altra);

22.  Tener presente come, non solo nella malgestione dell’azienda per fini esterni ad essa, ma anche nel rapporto col personale, recentemente riformato in senso assai peggiorativo, e in quello con la clientela, cui si offrono prodotti per investimento sempre più aleatori e a sempre maggiore upfront per la banca, o contratti con clausole comportanti che il cliente cede alla banca la proprietà dei titoli in cui investe (così che, sovente senza capirlo – perché i moduli parlano di un “prestito” – si assume il rischio-banca in caso di default di questa con un premio di rischio del solo 0,1% l’anno),   si concreta  una policy del mordi-e-fuggi, basata sul breve o brevissimo termine. 

Allegati: 1)modulo per “prestito” di titoli; 2) n. 2 articoli miei.
14.05.12

Avv. Marco Della Luna

Fonte: da Marco Della Luna del  14 maggio 2012
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