Roberta Doricchi intervista il dott. Stefano Montanari.
Roberta Doricchi – Lo so che eravamo d’accordo
di non parlare più di vaccini, ma ogni giorno si aggiunge qualcosa e già
rimanere aggiornati è un problema. Vogliamo partire dall’obbligo vaccinale per
tutti i bambini a pena di non essere ammessi al nido?
Stefano Montanari – Guardi che io non sono né
uno psichiatra né un magistrato. Ciò che le posso dire dal mio punto di vista è
che l’idiozia non ha limiti. Vede, quando si dà da pilotare un aereo a uno
scimpanzé si possono avere effetti immediati divertenti e anche, chissà,
sorprendenti. Poi il botto è inevitabile.
RD – Mi fa un riassuntino?
SM – Glie lo faccio, ma non servirà a nessuno.
Il vaccino è una fonte di guadagno e di carriera per qualcuno. È un atto di
fede per la maggioranza della popolazione. Se chi ricava quattrini, magari
miracolosamente o magari perché qualche disastro lo ha toccato da vicino, può
avere un’illuminazione morale arrivando a rinunciare al guadagno e alla
carriera, non sarà mai così per chi ripone nei vaccini tutte le sue certezze e
per difenderle è disposto a qualunque bizzarria. Menzogna, violenza… il fine
giustifica i mezzi.
RD – Il riassuntino me lo faccia comunque.
SM – Già non è facile scegliere tra le malattie
infettive. Quali scegliamo? Forse la signora Lorenzin non è stata informata, ma
le malattie infettive sono parecchie e vaccinare contro tutte è davvero
un’impresa. Tra le altre mille follie, pensi solo ai quattrini che
occorrerebbero anche se, bisogna dire, per certe cose i soldi si trovano
sempre: basta raschiare un po’ sulle pensioni, sulla scuola, sulla sanità che
non rende… Ma poi c’è il problema dell’efficacia del vaccino, di qualunque
prodotto si tratti. Non parlo del professorino o del politico o del giornalista
perché quelli fanno solo folclore: nessun farmacologo sano di mente potrà
affermare che i vaccini sono efficaci nella totalità dei casi e, dunque, ci
sarà sempre una quota di bambini che ricevono il vaccino senza effetto
immunizzante. E poi, se l’immunità viene acquisita, non potrà pensare che la
condizione si protragga oltre pochissimi anni. E, allora, sarà indispensabile
non solo controllare se l’effetto c’è stato ma se si sia mantenuto. Comunque,
ogni pochi anni bisognerà necessariamente rivaccinare. Prescindendo dai rischi
insiti in ogni somministrazione e di cui ricevo notizia ogni giorno da non
pochi genitori che hanno vaccinato e rivaccinato senza farsi domande per poi
venire a piangere sulla mia spalla chiedendomi miracoli impossibili, non
penserà che gli untori siano solo i bambini. Gli adulti sono trasmettitori di
malattia esattamente come e forse più dei ragazzini e, secondo la filosofia di
regime, non si potrà non vaccinare anche loro. In fondo il bambino va al nido o
a scuola e viene a contatto con gli insegnanti, con i bidelli, con l’autista
dell’autobus, con il cuoco, con il pediatra, con chi passa per strada… Insomma,
perché solo i bambini? E perché limitarsi alle scuole? Vacciniamo chiunque
pretenda di vivere su questo pianeta e facciamolo a ripetizione per tutta la
vita. Pensi alla soddisfazione dei nostri luminari con in testa la signora
Beatrice Lorenzin, colta quasi più di loro.
RD – Che cosa mi dice delle epidemie in corso?
SM – Fa dell’ironia o me lo chiede sul serio?
RD – Decida lei, ma mi risponda.
SM – Fallita la bufala della meningite, pur se
qualche irriducibile ci crede ancora, adesso è il turno del morbillo. È
probabile che certe notizie siano fatte circolare a partire da chi di medicina
non ha nozioni e, dunque, non prova accenno di vergogna. Chi sa come si
comportano le malattie infettive, di cui il morbillo è una, sa che tengono un
andamento quanto mai altalenante con picchi in alto e in basso che differiscono
enormemente. Basterebbe consultare le statistiche per trovarsi davanti agli
occhi dei grafici inequivocabili ma, ovviamente, nessuno lo fa. Pensi alla
peste. Legga qualunque testo di storia della medicina e vedrà come quella
malattia, ora praticamente scomparsa senza che una sola persona sia stata
vaccinata, ha imperversato nei secoli per ondate lunghe di anni facendo stragi
per poi restare quiescente durante periodi di parecchi decenni. Le malattie
infettive si comportano qualitativamente tutte in quel modo, pur se, di solito,
in maniera molto più “compressa”.
RD – Compressa?
SM – Volevo far capire che gli alti e i bassi si
susseguono generalmente entro periodi brevissimi, esattamente come sta
accadendo per il morbillo. Niente di insolito. Ma, approfittando di un’informazione
truffaldina che scommette, ora vincendo, sull’ignoranza e sulla fragilità
emotiva della maggior parte della gente, ecco che ora siamo in piena epidemia
di morbillo. Poi verrà la varicella, la pertosse, la scarlattina e chissà che
cosa d’altro. Siamo arrivati alla pazzia del Papilloma virus. Vedrà che, non
appena una ditta dotata di una quantità sufficientemente ghiotta di quattrini
da distribuire salterà fuori con un vaccino per una malattia qualunque, ecco
che di quella avremo un’epidemia sconvolgente.
RD – Ma è vero che il morbillo dà effetti
terribili?
SM – Certo che è vero. Ma dobbiamo capire il
perché. Intanto non sono affatto frequenti e un tempo erano di una rarità
assoluta. Qualche giorno fa ho sentito in una TV nazionale un medico spacciato,
come si fa ormai di solito, per essere un luminare dire che l’encefalite è un
effetto del morbillo e, se una volta di encefaliti ce n’erano pochissime, è
solo perché allora non si sapevano diagnosticare. Ora, se un medico di cento,
duecento o cinquecento anni fa non avesse saputo diagnosticare un’encefalite,
comunque la si fosse voluta chiamare, non avrebbe trovato un solo cliente.
Insomma, la solita stupidaggine di regime ad uso dei gonzi. A titolo di
curiosità, aggiungo che nella stessa trasmissione, tra le altre manifestazioni
di demenza e nella disinformazione più grottesca, si mostrava un povero beota
che diceva di aver avuto sì il morbillo, ma poi di esseri vaccinato per
sicurezza. A quel punto si sarebbe dovuto dire immediatamente che un comportamento
del genere costituisce un grave errore e, invece, si è taciuto. Del resto,
tempo fa due genitori sono venuti a trovarmi in laboratorio e mi hanno riferito
come il pediatra di loro figlio lo volesse vaccinare contro il morbillo quando
di morbillo il bambino si era ammalato e, ovviamente, ne era guarito senza
conseguenze.
RD – Da quello che mi pare di capire, allora il
morbillo è più aggressivo oggi di un tempo.
SM – Con molte probabilità è così. Ma è così non
perché il morbillo sia cambiato: è l’Homo sapiens ad essere diverso.
RD – In che modo?
SM – Ho ripetuto mille volte e qualunque medico
dovrebbe sapere una cosa che accomuna diverse malattie infettive ma che per il
morbillo è vistosissima. Se una bambina si ammala di morbillo in modo naturale,
non solo resterà immune a vita ma, a tempo debito, trasmetterà una forma
temporanea d’immunità al proprio figlio. Questa forma proteggerà il bambino
fino all’età di sei, sette o otto anni. Se, invece, la bambina è stata
vaccinata, non trasmetterà proprio nulla e, dunque, il morbillo potrebbe
attaccare il figlio in età molto precoce, facendo danni. Inoltre, continuando
ad immunizzare artificialmente e, occorre dire, in modo non completamente
efficace, la popolazione, il risultato è quello di avere tantissime persone che
non sono capaci di reagire fisiologicamente per difendersi da una malattia. Il
fatto che sembra sfuggire è che l’organismo ha bisogno di ammalarsi di tanto in
tanto come un atleta ha bisogno di allenarsi. Se quando io, ai bei tempi, facevo
il maratoneta avessi fatto i miei percorsi d’allenamento non correndo ma seduto
in automobile, non sarei certo stato capace di concludere una gara. Ecco,
allora, che una malattia del tutto benigna come il morbillo, tanto che il nome
stesso, di origine latina, significa proprio malattia di poco conto, diventa
qualcosa di potenzialmente pericoloso.
RD – In definitiva, vaccinarsi o no?
SM – Per abitudine e per convinzione io non do
consigli a nessuno. L’unica cosa che posso dire con assoluta certezza è quello
che le ho appena detto. Sarebbe bene, poi, che chi si vaccina e chi vaccina i
propri figli fosse informato correttamente, cosa che non avviene quasi mai e,
se ho detto quasi, è per buonismo. Tantissime sono le cose che non si dicono.
Per esempio, anni fa ci fu un’epidemia di morbillo in Canada con la totalità
dei soggetti vaccinati. E la stessa cosa accade per chi si ammala di tante
altre malattie contro cui era stato vaccinato. Se non ci fosse qualcosa di
almeno sospetto sotto, non ci sarebbe motivo di tacere.
RD – Mi dice ancora qualcosa sulla proposta di
non far entrare a scuola i bambini non vaccinati?
SM – Tenga conto che alla testa di tutto c’è la
signora Lorenzin e già questo spiega parecchio. Il problema non è tanto quello
del tentativo, forse moralmente non proprio condivisibile ma certo, invece,
comprensibile, di vendere vaccini quanto quello dell’ignoranza. Se la gente
avesse un po’ di cultura, medici tristemente compresi, si farebbe due risate di
fronte a certe situazioni. Almeno dal punto di vista generale, le vaccinazioni
a tappeto sui bambini sono ovviamente del tutto inefficaci, per di più volte
come sono a combattere nemici che solo l’incompetenza, e non dico altro, di
qualcuno ha rafforzato, ma comportano anche l’innescarsi di situazioni molto
divertenti anche se decisamente imbarazzanti.
RD – Per esempio?
SM – Beh, per esempio quello della mia regione,
l’Emilia Romagna, che diventerà nazione autonoma fuori dal trattato di
Schengen.
RD – Questa è una novità. Sta scherzando, vero?
SM – Non sono del tutto sicuro di stare
scherzando. Consideri ciò che sta succedendo. L’Emilia Romagna ha
amministratori del tutto incompetenti ma non è per questo che si discosta dal
resto del Paese e, devo dire, da altre zone planetarie. Se si dà un’occhiata al
panorama politico, pare che, se non ti collochi al di sotto di un certo livello
intellettuale e culturale, la carriera politica ti sia preclusa. Ma su questo
noi siamo in regola. Ciò che accade nella mia regione è che, essendo noi più
realisti del re, abbiamo vinto la gara della follia anticipando gli altri
concorrenti. Se il bambino vuole andare al nido deve essere vaccinato. Idem
all’asilo, idem a scuola, altrimenti se ne sta fuori. Non mi chieda dove,
perché non ci sono luoghi dove terribili contagi non siano possibili. Lasciamo
da parte ogni considerazione sull’illegalità della cosa, sui vaccini
somministrati con l’inganno anche senza alcuna obbligatorietà e sulle iniezioni
fatte a casaccio al di fuori di ogni buona pratica medica così come di ogni
risvolto etico e vediamo che cosa questo comporta. È ovvio che il bambino non
vaccinato, oltre la scuola, non potrà frequentare alcun luogo pubblico perché,
credo che anche i nostri geni me lo concederanno, il terribile morbillo o la
devastante pertosse si possono contrarre anche in piscina, al parco, in
spiaggia, in albergo, al ristorante, al cinema, allo stadio… Ma, se la
cosa vale per i bambini emiliani e romagnoli, deve per forza valere per gli
immigrati e per i preziosissimi turisti. Perciò, o quelli si presentano ai
confini regionali con un certificato di vaccinazione e, mi auguro, con uno che
dimostra che gli anticorpi se li sono fatti, o se ne stanno fuori. Trascuriamo
i portatori sani perché quelli proprio non esistono nel cervello dei nostri
timonieri. Consideriamo, però, che esistono gli stati canaglia che potrebbero
emettere certificati falsi. Così non ci resta che mettere lungo il Po, sulle
spiagge dell’Adriatico e sui crinali dell’Appennino oltre, che, naturalmente,
negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie migliaia di guardie di frontiera
armate di siringa che vaccinino chiunque passi di lì. Che cosa accadrà? Noi
speriamo sempre nei turisti tedeschi e questi non daranno grandi problemi
perché là si vaccina anche lo scaldabagno, ma che faremo con gli austriaci? È
vero che, statisticamente, quelli si ammalano molto meno dei vicini tedeschi,
però si vaccinano poco. Dunque, fuori! Però quelli portano soldi e, allora,
bisognerà trovare un escamotage facendo dire agli immancabili luminari a gettone
che la natura si comporta in maniera diversa valutando censo e nazionalità. Va
da sé che la circolazione non potrà non essere vietata anche agli italiani che
abitano in regioni dove ancora la vaccinazione di regime non è entrata in
vigore. E, allora, l’Emilia Romagna uscirà subito da Schengen e diventerà per
forza nazione autonoma. Emilia nazione: sorbole!
RD – E gli adulti?
SM – Untori al pari dei bambini. Sarà il passo
che faremo per logica conseguenza: o si vaccineranno anche loro, e non mi
chieda per che cosa perché nessuno le saprebbe rispondere ma l’importante è
vaccinare, o li abbatteremo come polli con l’influenza aviaria. Devo dire
orgogliosamente che le cervella fritte sono un piatto tipico nostrano,
componente essenziale del gran fritto alla bolognese. Ora noi stiamo
coerentemente friggendo anche le cervella umane e di questo ci si dia merito:
le tradizioni vanno conservate.
RD – Resto di stucco.
SM – Io ci sarei restato qualche anno fa. Ora
non più. Recentemente ho letto un articolo divertente su Repubblica firmato
Guglielmo Pepe
[http://pepe.blogautore.repubblica.it/2017/05/11/sui-vaccini-una-guerra-piu-politica-che-sanitaria/
(N.d.R.)] da leggere prima che lo censurino.
Sono divertenti anche diversi commenti. Secondo l’autore,
solo il 2% degli italiani è contrario all’uso dei vaccini. Mi chiedo, allora,
che problema ci sia a raggiungere il fatidico 95% di vaccinati per ottenere
l’immunità di gregge. Questo prescindendo dall’assurdità non solo del numero,
con quel 95 generato dal nulla per il colpo di genio di un personaggio restato
senza nome e premiato con un successo senza paragoni, ma del concetto stesso di
immunità di gregge: la truffa più incredibilmente riuscita degli ultimi anni.
Ammettiamolo: i gonzi sono una risorsa senza fine.
RD – Ho sentito in televisione un medico dire
che in Italia migliaia di bambini muoiono di tumore perché non si vaccinano.
SM – Spero non voglia un commento da me. Un
esperto di psicologia criminale potrebbe risponderle in modo adatto. La sola
cosa che mi chiedo è che cosa faccia la magistratura davanti a chi, per
ignoranza, per corruzione o semplicemente perché soffre di qualche patologia
della mente terrorizza la gente in una maniera così volgare e pericolosa. A
volte penso che le pene corporali eseguite in pubblico potrebbero aiutare. Ma
questo lei non lo scriva.
RD – Ora si metta nei panni dell’uomo della
strada e mi dica che cosa pensa di un medico che dice in TV una cosa del
genere.
SM – Se dal punto di vista medico quello si è
reso semplicemente ridicolo, da quello umano non posso altro che parlare della
più repellente viltà. Per motivi che non voglio nemmeno sfiorare ma che sono
evidentissimi, quello, approfittando dell’immagine che la scatola magica gli
dava, ha terrorizzato chissà quante migliaia di genitori approfittando della
loro ignoranza e della loro emotività, mettendo in atto il più repellente dei
ricatti morali: “Se non vaccini tuo figlio, gli fai venire un cancro.”
Naturalmente quel personaggio non offre spiegazioni né dice, ad esempio, contro
che diavolo di malattie si deve vaccinare il bambino o quali meccanismi
patologici interverrebbero in caso di mancata vaccinazione non importa contro
che malattia, ma, evidentemente, la cosa è irrilevante: ciò che importa è
compiacere il regime e fare un po’ di business. “Pecunia non olet” diceva
Vespasiano. Ciò che puzza, e tanto, sono personaggi come quello.
RD – Cambiamo appena argomento: com’è andata la
tavola rotonda sui vaccini di domenica scorsa?
SM – Io sono contrario a questo genere di
manifestazioni perché di solito si tramutano in una gazzarra da cui il povero
spettatore esce più confuso che mai. Devo dire, invece, che da quello che è
stato fatto a Bellaria chi c’era può aver ricavato informazioni interessanti e
utili.
RD – C’era gente?
SM – Sì: la sala non era certo piccola ed era
piena.
RD – Ci racconti qualcosa.
SM – La prima cosa da dire è che il Comune di
Rimini, quello che aveva impedito la tavola rotonda nel suo territorio appena
una settimana prima ne è uscito moralmente a pezzi. Nessuno tra i presenti ha
neppure fatto cenno a quella vergogna, tanto è valutato il sindaco di quel
comune. Poi ci sono stati ottimi interventi dell’avvocato Luca Ventaloro che ha
chiarito le idee dei presenti su temi legali, temi a proposito dei quali, come
è ormai la norma, in tanti si esprimono senza averne cognizione. È stato divertente
ascoltare quali e quanti articoli della Costituzione stia calpestando la
signora Lorenzin con la sua furia vaccinista, e questo lasciando da un canto la
sua presenza il Parlamento, del tutto incostituzionale. C’è stato il dottor
Dario Miedico che venerdì prossimo passerà sotto le forche dell’inquisizione
dell’Ordine dei Medici semplicemente perché ha osato fare il medico e non lo
scimpanzé ammaestrato o il kapò. Il suo contributo è stato molto personale e
così quello di Federica Santi, una mamma, una delle tante, che ha visto
massacrare suo figlio dall’uso sconsiderato dei vaccini. Infine c’era Giorgio
Rosso, l’editore di Macro e l’organizzatore della tavola rotonda. Anche da lui
parole interessanti.
RD – Ci sono state domande da parte del
pubblico?
SM – Sì, e ce ne sarebbero state molte di più se
ognuna di queste non avesse richiesto risposte complesse e, per questo, lunghe.
Quanto a me, io ho ricevuto tantissime domande soprattutto fuori della tavola
rotonda, prima dell’inizio, durante l’intervallo e a manifestazione terminata.
Tutte domande cui avevo già risposto innumerevoli volte perché la gente non ha
voglia di leggere ciò che scrivo ma preferisce farsi servire in tavola ciò che
chiede al momento. Devo dire di essere rimasto particolarmente commosso
dall’incontro con una ragazzina piena di dignità che il Cervarix, il vaccino
anti-Papilloma virus, ha reso cieca da un occhio, massacrata da dolori
continui, incapace di concentrazione, di capacità di apprendimento e, dunque,
senza futuro vivibile. Una vita sacrificata sull’altare della follia e della
corruzione. Mi sarebbe piaciuto che i farabutti che spacciano quella roba per
sicura ed efficace fossero presenti e avessero spiegato alla ragazza che lei
stava benissimo. Ma, a parte ciò, le confesso che una cosa che mi ha fatto
arrabbiare come, del resto, accade sempre, è la pretesa che io vada qua e là a
fare conferenze come volontario, regalando a chi mi degna di attenzione il
frutto di decenni di lavoro e di sacrifici veri. Quando io faccio notare che da
troppi anni mi si spreme come un limone senza degnarsi di dare una pur piccola
mano, c’è un momento d’imbarazzo e poi tutto prosegue come se niente fosse. Al
massimo mi si fa la domanda più irritante possibile, quella che contiene la
goffa giustificazione ad un comportamento che di nobiltà non ha niente: “Ma io,
da solo, come privato cittadino, che cosa posso fare?” A parte il fatto che mia
moglie ed io siamo dei privati cittadini e abbiamo fatto molto più di quanto
tutto l’esercito dei critici sui vaccini ha mai fatto e lo abbiamo fatto sulla
nostra pelle, se ognuno alzasse il sedere dalla poltrona e facesse anche il
pochissimo che pigrizia e avarizia consentono…
RD – Questione di soldi?
SM – Non solo quelli, anche se i soldi sono
importantissimi e sono proprio quelli a farci perdere senza rimedio. L’altro
giorno ho sentito che per far venire Obama in Italia gli si è pagato il viaggio
in coppia con la moglie, e non certo in classe economica, e l’hotel che non era
la Pensione Maria. Il trasferimento italiano della coppia ha richiesto 15
automobili che non erano delle vecchie 128 a metano, gli si sono consegnati
400.000 Euro e, per andare a sentire la mitragliata di banalità che ha detto,
si pagava un biglietto da 850 dollari. Ora qualcuno mi dovrà spiegare perché
per me non si paga un milione di volte di più perché, pur riduttivamente, al
paragone tanto valgo.
RD – Lei si sta arrabbiando.
SM – Sì.
RD – Allora vediamo di toccare un argomento che
forse la tranquillizzerà. Diversi giornali tra cui La Stampa hanno pubblicato
lo stesso articolo in cui si parla dell’interesse del Codacons e di una Procura
per le vostre analisi sui vaccini
[http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2017/05/14/ASoeq8OH-sostanze_esavalente_segnalate.shtml (N.d.R.)].
SM – Eh, no: qui mi arrabbio forse ancora di
più. Da anni io denuncio quelle cose e da anni le cosiddette autorità ne sono
perfettamente al corrente. Tutto questo interesse del momento mi puzza tanto di
commediola allestita ad arte. Vedrà che il solito luminare di regime
concluderà, dall’alto della sua infinita sapienza, che iniettare porcherie è
del tutto innocuo. Anzi, se arriva un regaluccio, dimostreremo che fa pure
bene.
RD – Come concludiamo questo incontro?
SM – Concludiamo dicendo che da solo non posso
più fare la guerra da solo, che dobbiamo liberarci non domani ma oggi di una
classe politica alla quale non appiccico nessun aggettivo, che dobbiamo abolire
con validità retroattiva l’Ordine dei Medici, che non dobbiamo più accendere la
TV sui canali truffaldini, che non dobbiamo più comperare i giornali in cui si
pubblicano menzogne, che dobbiamo imparare a scegliere i medici, pediatri in primis,
che dobbiamo imparare a leggere i bugiardini…
Fonte: da Vita al
Microscopio del 16 maggio 2017