giovedì, 5, giugno, 2014
– Cos’è Amnesty International?
Potrebbe destare sorpresa sapere che Amnesty International,
erroneamente considerata da molti come la voce finale in materia di diritti
umani nel mondo, è, nei fatti, uno dei più grandi ostacoli alla causa di tali
diritti in tutta la Terra.
Nel suo rapporto annuale del 2012, Amnesty afferma una delle più
grandi falsità, sistematicamente ripetuta: «Amnesty
International è finanziata principalmente dai suoi membri e da donazioni
pubbliche. Nessun fondo viene domandato ai governi, oppure accettato da essi,
per l’opera di investigazione e la campagna contro gli abusi dei diritti umani.
Amnesty International è indipendente da ogni governo, ideologia politica,
interesse economico o religione».
In realtà, Amnesty International è finanziata e condotta non
soltanto da alcuni governi, ma vieppiù da enormi interessi di finanziatori
d’impresa; inoltre è intrecciata con ideologie politiche e interessi economici.
Amnesty è uno strumento essenziale, utilizzato esclusivamente per perpetrare
tali interessi.
Il finanziamento di Amnesty International
– Il reperimento delle informazioni relative ai finanziamenti di
Amnesty International è reso deliberatamente difficile; questo, chiaramente,
per proteggere il mito di “indipendenza” dell’organizzazione. Con modalità
simili a quelle di qualsiasi attività criminosa, Amnesty tiene da parte,
separati, i legami finanziari compromettenti attraverso una serie di manovre
legali e di organizzazioni ombra.
Sul sito web di Amnesty si legge: «Il lavoro portato avanti dal Segretariato Internazionale di Amnesty
International è organizzato in due entità legali, in conformità alla legge del
Regno Unito: Amnesty
International Limited (AIL)
e Amnesty
International Charity Limited (AICL).
Amnesty International Limited prende in appalto le attività caritatevoli per conto di Amnesty International Charity Limited,
istituzione benefica registrata».
Ed è lì, presso la Amnesty International Limited, il luogo in cui
sono mantenuti i legami con i governi e i finanziatori d’impresa.
A p.11 del Rapporto e Rendiconto Finanziario del 2011 di Amnesty
International Limited è riportato: «I
Direttori sono lieti di ringraziare per il loro supporto la John D. e Catherine
T. MacArthur Foundation, l’Oak Foundation, l’Open Society Georgia Foundation,
il Vanguard Charitable Endowment Programme, Mauro Tunes e l’American Jewish
World Service. L’UK Department for International Development (Governance and
Transparency Fund) ha prorogato il finanziamento per un progetto quadriennale a
favore dell’educazione ai diritti umani in Africa.
La Commissione Europea (Europe
Aid) ha generosamente offerto una borsa di studio pluriennale, destinata al
lavoro di Amnesty International in Europa a favore dell’educazione ai diritti
umani».
Dunque è chiaro, Amnesty prende effettivamente del denaro, sia da
governi che da finanziatori d’impresa; una di tali imprese è la nota Open
Society, presieduta da George Soros, riconosciuto colpevole di crimini
finanziari.
Nel marzo del 2012, un report di bloomberg, intitolato “Soros
perde la causa contro la condanna della Corte francese per Insider-Trading”,
riferisce che un ricorso contro Wall Street, basato sulla violazione dei
“diritti umani” da parte dello speculatore George Soros, è stato rifiutato
dalla “Corte Europea per i Diritti Umani”.
Soros, la cui Open Society finanzia anche Human Rights Watch e
una miriade di altre associazioni sostenitrici dei “diritti umani”, ha
letteralmente cercato di usare il “racket” occidentale dei “diritti umani” per
difendere se stesso dall’accusa di frode finanziaria, in quella che forse è
stata la manifestazione più trasparente del modo in cui operano queste
organizzazioni. Soros, che nel 2002 venne condannato e multato per insider
trading in relazione alle azioni della banca francese Société Générale, da lui
acquistata nel 1988, ha creato un impero dall’offuscamento di attività
criminali globali, grazie alla causa dei “diritti umani”.
Il suo supporto, così come quello del governo britannico e dei
governi europei, ad Amnesty International mira solamente all’espansione di
questa pratica di offuscamento.
La leadership di Amnesty International
– Anche la leadership di Amnesty ci dice qualcosa, in merito alla
sua reale agenda. Suzanne Nossel,
direttrice esecutiva di Amnesty International USA, per esempio, è stata
designata direttamente dal Dipartimento
di Stato americano; il che contraddice amaramente, ancora una volta, le
dichiarazioni di Amnesty sulla sua “indipendenza” da governi e interessi delle
corporations.
La Nossel ha continuato a promuovere la politica
estera statunitense, ma semplicemente dietro un podio con un nuovo logo,
quello di Amnesty International, affisso su di esso.
Il sito web di Amnesty International menziona specificamente il
ruolo della Nossel dietro le risoluzioni ONU appoggiate dal Dipartimento di
Stato USA, riguardanti l’Iran, la Siria, la Libia, e la Costa D’Avorio.
E’ stato largamente documentato come questi temi girino attorno a un
piano decennale, escogitato dalle grandi partecipazioni finanziarie, mirante
a dividere, distruggere e saccheggiare le nazioni, viste come un ostacolo
all’egemonia globale statunitense.
Specificamente al caso della Siria, l’origine dell’attuale
catastrofe della violazione dei “diritti umani” risale a una cospirazione
premeditata del 2007 – documentata dal giornalista Seymour Hersh del New Yorker – tra USA, Israele e Arabia Saudita,
la quale cercò e ottenne di finanziare, armare e dispiegare degli estremisti
settari, che indebolissero e rovesciassero il governo siriano: questo,
nonostante la piena consapevolezza della tragedia umana che ciò avrebbe
comportato.
Il contributo della Nossel,
dunque, consiste semplicemente nell’abbellire quella che è solo una cruda
aggressione militare e nel collaborare al raggiungimento dell’egemonia da parte
delle corporations finanziarie, con il pretesto del supporto dei diritti umani.
Uno sguardo su AmnestyUSA.org
rivela che ogni fronte, su cui il Dipartimento
di Stato americano sta attualmente lavorando e che costituisce per esso una
priorità, è allo stesso tempo una priorità anche per Amnesty International.
Questo include le manifestazioni e le campagne a supporto dei gruppi
di opposizione al governo russo finanziati dal Dipartimento di Stato americano,
l’indebolimento del governo siriano, il rovesciamento del governo bielorusso e
il supporto alla creatura di Wall Street, Aung San Suu Kyi del Myanmar
(ancora chiamata Birmania dalla stessa Suu Kyi, secondo la nomenclatura
imperiale britannica).
Amnesty International tradisce la reale promozione dei diritti
umani
– Amnesty, in realtà, nasconde tutte le tematiche critiche verso la
politica straniera statunitense nei fondi dei suoi siti o nel retro dei suoi
report.
Allo stesso modo, dai media istituzionali vengono riferite
selettivamente solo le questioni che coincidono con i loro interessi [quelli
delle politiche estere statunitensi; N.d.T.], mentre le altre problematiche
vengono sminuite, in termini di spazio a loro dedicato, o non riportate
affatto.
Ed è precisamente perché nasconde tutte le questioni, tranne quelle
che decide selettivamente di enfatizzare, perché possono contribuire agli
interessi delle immense corporations finanziarie, che Amnesty diventa uno dei
più grandi impedimenti alla reale promozione dei diritti umani sulla Terra.
Alle persone comuni è data la falsa impressione che “qualcuno
sorvegli” sulle violazioni dei diritti umani, quando in realtà ciò che Amnesty
e tutte le altre organizzazioni simili fanno è gestire selettivamente la
percezione pubblica su tali violazioni, fabbricando o manipolando molti casi
affinchè questi si conformino meglio all’agenda delle grandi partecipazioni
finanziarie.
Questo diviene evidente, se si considera che interi report di Amnesty o di Human Rights Watch si basano unicamente
su “dichiarazioni di testimoni” ricavate dai racconti dei gruppi di opposizione
sostenuti dagli Stati Uniti.
Nei rari casi in cui un report contiene reali prove fotografiche,
video o documenti – come quello di Human
Rights Watch Descent into Chaos, del 2011 – un linguaggio ingannevole viene
intenzionalmente incluso tra i passi, affrontati con rapidità e finta
noncuranza, allo scopo di comporre un report selettivo e fuorviante non
soltanto per i media istituzionali occidentali, ma anche per una miriade di
false ONG finanziate e condotte da sponsor e affiliati di Amnesty International
e di Human Rights Watch.
Il report Descent into Chaos, che riguardava la Thailandia, fu
rapidamente e ampiamente ribaltato e manipolato dalla falsa ONG Prachatai “promotrice dei diritti
umani”, finanziata dal Dipartimento di Stato americano.
Le persone, quando credono erroneamente che delle organizzazioni
fidate si stiano occupando della “promozione dei diritti umani”, non solo
diventano compiacenti verso di esse, ma trascurano anche la loro responsabilità
di esaminare obiettivamente la realtà delle potenziali violazioni e dichiararsi
apertamente contrarie.
Le partecipazioni finanziarie di Wall Street e Londra nelle
organizzazioni per i diritti umani hanno riempito un vuoto, che dovrebbe essere
occupato dai loro più grandi oppositori.
Le oligarchie mondiali non solo hanno avallato la violazione dei
diritti umani su scala globale, ma utilizzano anche la loro opposizione
controllata per attaccare i propri oppositori.
E’ chiaro che Amnesty International, più che una “promotrice” di
diritti umani, è piuttosto un insulto ai diritti umani. Non c’è bisogno di dire
che dovrebbe essere boicottata, o per lo meno considerata illegittima e
fraudolenta, a partire dai suoi finanziamenti fino alla sua leadership
compromessa.
Noi, in quanto persone, dobbiamo contrastare le violazioni reali dei
diritti, nostri e del nostro prossimo, partendo dalla base, perché è
assolutamente folle pensare che delle organizzazioni di estensione globale,
finanziate da corporations economiche che indirizzano l’agenda di governi
guidati da interessi costituiti, abbiano a cuore la giustizia e i nostri
diritti.
Tony Cartalucci, ricercatore di geopolitica e scrittore,
Tratto dal volume Subverting Syria-Obiettivo
Siria, Arianna Editrice-2012,pag.239-243
Ringraziamo zarcoweb.blogspot.it
Fonte: visto su
IMOLA OGGI del 5 giugno 2014
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