LGBT (o GLBT) è un acronimo utilizzato per
riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender. Con il pretesto
del rispetto dei sacrosanti diritti umani, passa di tutto e di più. Con la
scusa ufficiale di evitare le discriminazioni lo Stato tricolore, o più
precisamente il solito governo eterodiretto dall'estero, impone proprio a
tutti, una pericolosa ideologia. E' una deriva che avrà gravi conseguenze se
non sarà prontamente arrestata.
Gli insegnanti italiani saranno obbligati a
seguire corsi di formazione e aggiornamento per migliorare, tra le altre, anche
le competenze relative «all’educazione all’affettività, al rispetto delle
diversità e delle pari opportunità di genere e al superamento degli stereotipi
di genere». Lo ha stabilito il decreto 104/2013. Oggi un insegnante, che in
classe voglia parlare di famiglia - intesa come società naturale composta da un
uomo, una donna e dai loro figli – corre il rischio di essere accusato di non
rispettare le diversità di genere, di riproporre degli stereotipi e quindi
obbligato ad aggiornarsi al verbo dominante.
E' in atto un’offensiva in piena regola contro
la famiglia. Non a caso, l’11 dicembre 2013 il Dipartimento per le pari
opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri ha pubblicato le
"linee guida per un'informazione rispettosa delle persone LGBT, tali linee
guida esprimono la totale adesione all'ideologia "gender", che, ben
al di là di qualunque evidenza scientifica, teorizza la totale separazione del
sesso dall'orientamento sessuale.
Il 2 gennaio 2014 è stata indirizzata alla
presidenza del consiglio dei ministri l’interpellanza numero 2/00107, e
nonostante tre solleciti, l'atto parlamentare non ha ancora ricevuto, dopo ben
9 mesi, una risposta dal primo ministro Matteo Renzi. Ecco uno stralcio:
«si chiede di sapere: se il Presidente del
Consiglio dei ministri condivida quanto ha diffuso il Dipartimento che a lui fa
capo, in particolare se concordi con il proposito di conformare ad
un'ideologia, attraverso l'azione di un ente governativo, il modo di comunicare
non solo di enti e istituzioni pubbliche, ma anche dei media e persino delle
istituzioni ecclesiastiche; come giudichi la diffusione, a nome della
Presidenza del Consiglio dei ministri, di un documento che antepone le
ideologie di chi l'ha redatto alle leggi e alla Costituzione e che si configura
come vera e propria propaganda e manuale di propaganda per determinate istanze
e concezioni della famiglia e della società, del tutto in contrasto con altre,
ampiamente presenti e forse maggioritarie nella nostra società; come giudichi
il fatto che la "Strategia nazionale LGBT 2013-2015" della Presidenza
del Consiglio dei ministri, da quanto si evince dal documento stesso, sia stata
elaborata consultando unicamente associazioni "LGBT", peraltro in
gran parte "schieratissime" con una certa parte politica, e non ad
esempio le associazioni delle famiglie; se non ritenga opportuno disporre il
ritiro delle "Linee guida per un'informazione rispettosa delle persone
LGBT" lasciando che la propaganda di parte venga svolta dalle associazioni
di parte».
riferimenti:
Fonte: visto su SU LA TESTA del 2 ottobre 2014
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