Secondo un rapporto di Visa Europa, l'economia sommersa
tedesca è la più consistente d'Europa: 351 miliardi di euro, 20 in più rispetto
all'Italia
I tedeschi, si sa, sono sempre pronti a fare la ramanzina
all’Italia. Chiunque a Berlino si sente titolato a puntare il dito.
Se non è la cancelliera Angela Merkel, è il presidente
dell’Europarlamento Martin Schulz. Eppure i numeri dicono tutt’altro. Secondo
un attento studio di Visa Europa, riportato oggi da ItaliaOggi, in termini
assoluti l’economia sommersa tedesca è la più consistente di tutta l’Unione
europea. Supera addirittura i 350 miliardi di euro ed è pari al nero di
Gran Bretagna, Belgio, Svezia, Irlanda e Austria messe insieme. Eppure nessuno
ci fa caso.
I dati non mentono. Ma smentiscono. E basta dare una rapida
occhiata al report realizzato dalla At Kearney con il professore
dell’Università di Linz, Friedrich Schneider, autorità nello smascherare la
cosiddetta shadow economy per capire che i tedeschi sono dei gran furbetti.
Certo gli italiani ci mettono del loro per toccare certo livelli, ma mai come i
tedeschi. Ebbene, secondo il rapporto commissionato da Visa Europa, l’economia
sommersa tedesca si aggira intorno ai 351 miliardi di euro, quasi 20 miliardi
in più rispetto a quella italiana che è appunto stimata intorno ai 333
miliardi. Di questo malloppo, spiega Schneider, solo nel 2012 le mazzette
teutoniche hanno pesato per 250 miliardi di euro. In questo gli italiani sono
imbattibili: le tangenti sono stimate intorno aI 280 miliardi di euro.
A fronte di questi numeri quello che più colpisce è il
capitolo dedicato alle statistiche giudiziarie. Secondo il rapporto di Visa
Europa, infatti, nel 2009 sono state sporte 6.354 denunce, nel 2012 ben 8.175.
“Mentre le denunce di crimini aumentano, le indagini diminuiscono – spiega
Marco Cobianchi su ItaliaOggi – dalle 1.813 del 2010 si è passati alle 1.528
del 2011 fino alle 1.373 del 2012″. E in Italia? Nel 2012 le denunce per
corruzione e concussione e abuso d’ufficio sono state 1.820, mentre i
condannati sono stati 800. Tutt’altra proporzione. Come fa notare Cobianchi,
infatti, “in Italia si denuncia meno ma si condanna molto di più”. Secondo il
rapporto della Commissione europea sulla corruzione, la colpa è della
magistrura tedesca che è soggetta al potere politico. A Berlino, infatti, il
ministero della Giustizia può “istruire il magistrato di una inchiesta su come
condurre le indagini” e dove andare a concentrare le proprie attenzioni.
Fonte: visto su IL GIORNALE del 27
settembre 2014
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