di Gianni Lannes
L’Italia batte ancora una volta la Germania, in peggio si
intende.
Ma chi se n’è accorto? Chi detiene il potere nello Stivale
per conto terzi, senza neanche la parvenza di legittimazione del voto popolare,
procede a piccoli, impercettibili passi all'indietro. Insomma, un regresso
antropologico, culturale, sociale, e politico dopo l'altro.
Prima è stato approvato il disegno di legge S. 1154 “Riconoscibilità dei figli incestuosi”,
presentato dalla senatrice del PD,
tale Donatella Poretti, diventato
all’unanimità la legge 219/2012, con il plauso di Enrico Letta (affiliato alle
organizzazioni eversive internazionali, Bilderberg e Trilateral, come Prodi,
Monti e tanti altri) e l'approvazione di destra, centro & sinistra.
Il 28 dicembre 2013, il capo abusivo dello Stato (vedi
sentenza della Corte Costituzionale numero 1/2014) nominato da un parlamento di
abusivi (a loro volta eletti con una legge incostituzionale), ha emanato il
Decreto legislativo (attuativo) 154/2013 ("Revisione delle disposizioni urgenti in materia di filiazione").
Non è tutto. La stessa Poretti
ed il cofirmatario senatore Perduca,
hanno anche depositato il disegno di legge S. 1155, ovvero “Depenalizzazione
dei delitti contro la morale della famiglia”.
L’autentica strategia di aggressione alla famiglia naturale
è condensata nella relazione introduttiva, appunto, del disegno di legge:
«Depenalizzazione dei delitti contro la morale della famiglia», con cui si chiede l’abrogazione (e
quindi si legalizza de facto) del reato
d’incesto.
Scrive la Poretti in questa relazione: «I due articoli che
s’intende abrogare, art. 564 (Incesto)
e art. 565 (Attentati alla morale familiare commessi col
mezzo della stampa periodica), marchiano il nostro codice penale di
un reato contro la morale di cui non si capisce l’utilità […]».
A parte il fatto che i figli incestuosi non riconoscibili
godevano già di una significativa tutela (mantenimento, istruzione, educazione,
alimenti se maggiorenni; diritto a un assegno vitalizio in caso di morte del
genitore naturale), chiunque, anche scevro da ogni formazione giuridica, può
ben capire le aberranti conseguenze del riconoscimento della famiglia
incestuosa e della depenalizzazione dell’incesto:
gli adulti (padri, madri, zie, zii, nonni, nonne) possono
tranquillamente unirsi sessualmente con propri consanguinei minori di età o
comunque molto più giovani di loro, senza più timore di alcuna conseguenza
penalmente rilevante.
In altri termini, tra
gli osanna parlamentari così si sdogana definitivamente la pedofilia tra le
mura domestiche.
riferimenti:
Fonte: visto su SU LA TESTA
del 2 ottobre 2014
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