di Roberto Dal Bosco
Chi è Casaleggio? In cosa crede? A cosa si ispirano
le sue complicate teorie? Esistono dei legami con la massoneria? Nel giorno in
cui Panorama lancia la sua inchiesta sul guru di M5S La Nuova Bussola dà la sua
interpretazione.
Chi è davvero Gianroberto Casaleggio? Quali segreti nasconde
nella sua vita trascorsa il «guru» informatico di Beppe Grillo? In che cosa
crede? Un’approfondita inchiesta, cui il settimanale Panorama dedica la
copertina del numero in edicola da domani, giovedì 28 marzo, rivela nei
dettagli un Casaleggio del tutto inedito: le due mogli, i due figli, le case,
l’auto… Particolarmente interessanti sono i rapporti di Casaleggio con Giuliano Di Bernardo, già gran maestro
del Grande oriente d’Italia e fondatore della Gran loggia regolare, massima
autorità sulla e nella massoneria italiana. Con Panorama Di Bernardo sottolinea
il comune sentire che lo lega a Casaleggio: «La sua visione e la mia sono molto
simili» dice Di Bernardo.
Ancora una volta, torniamo a Gaia, l’oramai famoso video
programmatico della Casaleggio Associati sul futuro dell’umanità. Qui, come
ribadito più volte, si prefigura una guerra totale con l’Est del mondo, dove –
secondo il guru – internet non è libera. Una guerra, precisa la clip, che sarà
batteriologica.
In risultato di questa si avrà la riduzione della
popolazione terrestre a un miliardo appena di persone, che quindi saranno per
forza di cose portate a realizzare finalmente la democrazia elettronica e
quindi la pace perpetua, in un nuovo Eden sostenuto dall’intelligenza
informatica collettiva: evento, che, come riportato in un articolo precedente,
accadrà al centesimo compleanno del guru Gianroberto Casaleggio.
Quando si tratta di Casaleggio, fate sempre attenzione ai
numeri: quel miliardo di sopravvissuti di cui si parla nel video, non è una
cifra a caso, buttata lì per dare un effetto di shock a questo racconto
fantascientifico. È un numero preciso.
L’ultima volta che il mondo contava una simile cifra di viventi,
fu a fine Settecento, periodo in cui nacquero i lumi e le democrazie create
dalla Rivoluzione Americana e soprattutto Francese (secondo la battuta di un
popolare comico calvo, il Settecento è anche l’epoca da cui viene la
capigliatura del Casaleggio). Far
rientrare la popolazione totale ad un miliardo di persone è la meta di
moltissimo del pensiero antinatalista dell’ultimo mezzo secolo. Basti pensare a John Holdren, fisico che è stato advisor scientifico di Clinton e
che tuttora lo è di Obama: in Ecoscience, un suo saggio scritto nel 1977 con
l’entomologo inventore della teoria della “bomba demografica” Paul Ehrlich, Holdren discute delle
soluzioni per la futura sovrappopolazione, indicando come buone opzioni
l’aborto forzato e la sterilizzazione coatta, ottenuta diffondendo sostanze
sterilizzanti nell’acqua di rubinetto.
Holdren, come Casaleggio e Grillo, ha anche lui delle
visioni catastrofiche per il futuro: nel 2020 un cambiamento climatico –
ovviamente prodotto dall’uomo – che porterà una nuova era glaciale ucciderà
almeno un miliardo di persone. Per quanto le teorie di Holdren siano tuttora
ascoltate in ambienti governativi di altissimo livello, è con probabilità
un’altra la genealogia dell’idea supercastrofica del guru a 5 stelle. Chi ha
seguito il gran finale della campagna di Grillo avrà notato che Grillo, al
presentarlo, ha tirato in ballo – in una goffa excusatio non petita – le accuse
rivolte a Casaleggio su una sua affiliazione con la mega-banca J.P. Morgan, la
quale è concretamente connessa con la Casaleggio Associati attraverso la
società Enamics.
Ebbene, la J.P. Morgan Chase altro non è che un ramo
della multinazionale Rockefeller Group. La questione non è da poco, perché ad
oggi, tra i fautori principali delle teorie di “limiti dello sviluppo” e della
necessità della depopolazione (da cui poi sono derivati ecologismo, veganesimo,
teorie della “sostenibilità” etc.) vi sono stati, gradualmente in modo sempre
più aperto, i Rockefeller.
«L’impatto negativo della crescita della popolazione nel
nostro ecosistema sta diventando terribilmente evidente» dice in un video
reperibile su YouTube David Rockefeller,
le cui fortune, peraltro, venivano essenzialmente dal petrolio.
I Rockefeller, con l’aiuto degli Agnelli furono grandi
finanziatori del misterioso torinese Aurelio
Peccei, uomo dalle molte entrature in Europa e nelle Americhe. Il Peccei,
introdottosi nella cultura della sovrappopolazione, ebbe ad esprimersi sul tema
in modo non esattamente “filantropico”: «perché dovrei preoccuparmi del fatto
di quanti muoiono? Anche la Bibbia Cristiana dice: perché mai Dio dovrebbe
preoccuparsi di lui. Per me gli uomini non sono altro che un cervello ad una
estremità e una fabbrica di merda dall’altra».
Con questa bella lucidità, Peccei istituì a fine anni Sessanta
Club di Roma, il think thank dei potenti della terra (ne fanno oggi parte la
Regina Beatrice d’Olanda, Javier Solana, Mikhail Gorbachev, e moltissimi altri)
che commissionò al prestigioso Massachusetts Institute of Technology lo studio
chiamato Limits to Growth (1972), documento da cui sfociarono tutte le teorie
della decrescita egli ecologismi aggressivi che sono ora lo sfondo naturale del
magma grillino.
Il Club di Roma, tuttora attivo e che anzi ha raddoppiato
con l’istituzione del TT30 (la sezione giovanile del consesso), nella sua pubblicazione
Goals For Mankind (1977) affermava che
«l’ideale sostenibile della popolazione è più di 500 milioni di individui, ma
meno di un miliardo». Ecco trovata la quota di umanità che Casaleggio vuol
trovare dopo la guerra totale tra l’Occidente con internet libero e l’Oriente
cattivo. Un numero che Casaleggio può avere origliato con le sue frequentazione
con i poteri fortissimi – i clienti di Enamics – o dal socio della Casaleggio
Assocciati Enrico Sassoon, uomo della Camera di Commercio americana in Italia
nonché membro dell’Aspen Institute, che ricordiamo, è un’organizzazione
finanziata dalla Carnegie Foundation, dalla Ford Foundation e – sorpresa – dal
Rockefeller Brothers Fund.
Ricordiamo, en passant, che i Rockefeller furono
anche i primi generosi finanziatori di Margaret
Sanger, la creatrice di Planned Parenthood: ossia l’ente che promuove ed
effettua materialmente l’aborto a livello mondiale.
Il denatalismo di Casaleggio è però ancora più estremo,
perché per arrivare al fine della decrescita umana scavalca persino la
contraccezione e l’infanticidio e immagina direttamente l’eliminazione della
maggior parte dell’umanità per via della guerra batteriologica: anche questa
non è una idea originale, origliabile in quegli ambienti di cui abbiamo scritto
più sopra.
Vale la pena di andarsi a rileggere Lord Bertrand Russel
(con Aldous Huxley, un frequentatore di molte conventicole affini alle
sopracitate) che ne L’impatto della scienza sulla società (1951) scriveva:
«Tempi oscuri necessitano di mezzi straordinari (…) Nel
presente la popolazione mondiale sta aumentando di 58.000 unità al giorno.
La guerra, al momento, non ha avuto un grande effetto su questa crescita, che è
continuata attraverso le guerre mondiali (…) la guerra rispetto a questo è
stata deludente (…) forse la guerra batteriologica può provare di essere più
effettiva. Se una Morte Nera potesse spargersi per il mondo una volta ad ogni
generazione, i sopravvissuti potrebbero procreare liberamente senza rendere il
mondo troppo pieno (…) questo stato delle cose può essere spiacevole, ma che
dire? Le persone con un alta mente sono indifferenti alla sofferenza,
specialmente quella degli altri».
Voilà, vediamo più nitidamente da dove deriva il sogno
bellico-batterico di cui parla il fondatore del Movimento 5 Stelle, voilà la
base mostruosamente oligarchica ed elitista che ne informa l’ideologia: la
Guida della Rivoluzione, l’uomo superiore, deve essere insensibile alle
sofferenza dei miliardi di uomini, che vanno eliminati per assicurare il
proprio ideale di equilibrio del pianeta.
Siamo all’esatto
contrario dell’uomo che si sacrifica per il suo prossimo, che prende su di sé
il dolore dell’altro e il proprio, come da fondamento cristiano; al contempo
non siamo invece molto distanti dalle fantasie – poi diventate pratiche – di un
Hitler o di un Pol Pot. Si tratta, per chiamarle con il loro nome, di teorie
genocide.
È quindi urgente denunciare come alla base del M5S vi
sia una cultura realmente anti-umana, ostile alla dignità della persona, alla
Vita, nel modo più tetro ed assoluto. Si tratta di dire, e con forza, che il
Movimento 5 Stelle è concretamente una proiezione politica della Cultura della
Morte: forse, a livello mondiale, è la sua realizzazione parlamentare più
boriosa e disinibita, in cui i deliri di annientamento dell’uomo sono
oscenamente slatentizzati.
Fonte: visto su La
Nuova Bussola Quotidiana del 28 marzo 2013
Nessun commento:
Posta un commento