lunedì 18 marzo 2013

LA SATIRA DEVE ESSERE LIBERA: DIPENDE




La satira deve essere libera e contro il potere. Ma se al potere c’è la sinistra e meglio non farla


La satira deve essere libera e contro il potere. Questo ripetono sempre quelli che usano la satira come arma politica. Libera sì, contro il potere anche, ma attenti, non prendete troppo alla lettera questa affermazione di principio sulla satira. Perché se al potere c’è la sinistra non è più valida.

Ho ripetuto spesso questa strana interpretazione della libertà di satira da parte dei nostri guru dell’umorismo unidirezionale. Ne parlavo anni fa in un post “Si può ridere dei musulmani?” in cui riferivo della conferma a quanto dicevo da anni, proprio da un mostro della satira, il Nobel Dario Fo, ospite nel salotto radical chic di Serena Dandini.
Diceva esattamente questo; è meglio non fare satira sulla sinistra, è difficile e pericoloso, perché la gente non la capisce. E se lo dice Fo bisogna credergli. Mi è tornato in mente perché oggi l’ANSA dedica un articolo a Giorgio Forattini. L’ho citato anch’io, proprio di recente, a proposito della pericolosità di fare satira su personaggi della sinistra, ricordando come Forattini sia stato querelato, per due vignette, da D’Alema e dal giudice Caselli. Entrambi hanno chiesto risarcimenti miliardari.
Ora, per capire la diversa interpretazione in merito alla satira, basta pensare a cosa scrivono e disegnano tutti i giorni su Berlusconi i nostri infaticabili antiberlusconiani in servizio permanente. Di tutto e di più. Ma contro il premier tutto è concesso perché, sapete, la libertà di stampa, la satira libera, no alla censura, etc…

Poi successe che, quando scoppiò lo scandalo del dossier Mitrokhin, del quale nessuno parla più (stranamente tutti gli inciuci della sinistra finiscono presto dimenticati), e si diceva che D’Alema avesse fatto sparire dei nomi dal compromettente dossier, Forattini fece questa vignetta, riportata oggi dall’ANSA…



Ecco, per questa vignetta D’Alema querelò Forattini e chiese 3 miliardi di danni. Sempre a causa di questa vignetta, Forattini, che lavorara da 25 anni per Repubblica, non sentendosi più protetto e difeso dalla direzione (come ricorda nell’articolo) lasciò il quotidiano. Ora fate il confronto con ciò che scrivono, disegnano e dicono su Berlusconi e traete voi le conclusioni.

Chiudo riportando una considerazione di Forattini che sembra sintetizzare benissimo l’attuale situazione:
La tragedia italiana è rappresentata dal comunismo, dal ’68 e dalla magistratura che si e’ impossessata del potere – questa la visione dell’Italia di Forattini -. Il paese è diviso in due dai comunisti, se non sei con loro sei di destra. Sono i maggiori conservatori e sono letteralmente i fascisti di ora. Anche la satira è tutta di sinistra. Se non sei di sinistra non lavori in tv. Non credo a chi dice che c’é la censura: basta guardare uno come Vauro, bravissimo, lo considero un mio figlioccio.”

Fonte: visto su Torre di Babele del 10 marzo 2011

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