Carlo Sirtori, medico e scienziato di fama internazionale
ha definito la mela “il frutto dal volto umano“.
Dalle analisi
comparate con altri frutti ipotizzò che fosse l’unico frutto con
biochimica massimamente idonea al corpo umano.
La sua
analisi confermerebbe il rapporto di specie-specificità
che si instaura tra una specie animale e una specie vegetale.
Ultimamente
sto approfondendo studi sulle proprietà della mela, sto portando avanti
sperimentazioni e approfondendo simpatici racconti storici, leggendari
e mitologici che ne parlano.
Mi sono reso conto che la simbologia che ha a che
fare con la mela è interminabile.
Anche se i miti non sono paragonabili ad una
pubblicazione scientifica, dietro la mitologia spesso si celano punti di
vista che fanno parte di una saggezza popolare.
Probabilmente non è un caso che nelle favole, nelle leggende e in
molti testi sacri da migliaia di anni venisse dato tutto questo interesse ad un
frutto così umile.
Ma ora parliamo dei miti e delle tradizioni che la
citano.
Il “pomo della discordia” o mela della discordia è l’oggetto
lanciato da Eris, dea della discordia, sul tavolo dove si stava svolgendo il
banchetto in onore del matrimonio di Peleo e Teti. La dea, per vendicarsi del
mancato invito alla festa, incise sul pomo la frase “Alla più bella”, causando
così una lite furibonda fra Era, Afrodite, e Atena.
Anche se nella Bibbia non
viene mai citata la mela, essa è comunque divenuta popolarmente il frutto di
Adamo ed Eva.
Alcune tradizioni ebraiche dicono che Adamo ed Eva vissero
nell’Eden 900 anni e la transizione tra l’Eden e il mondo terreno
avvenne tramite una mela. Solo dopo aver abbandonato il Paradiso
terrestre Adamo ed Eva ebbero figli, infine morirono 50 anni dopo la loro
cacciata.
Da una mia deduzione metaforica nasce l’ipotesi che rimanda anche al
diverso tipo di contatto sessuale che poteva esserci tra i due: prima più
tantrico e spirituale, poi più animalesco e legato all’energia del primo
chackra.
A pensare a questo passo della Bibbia mi è venuta in mente un’altra
transizione… i neonati mediamente vengono svezzati su consiglio di
tutti i pediatri proprio con la mela.
Newton ebbe un’illuminazione sulla legge di gravitazione universale
quando gli cadde una mela in testa… chissà, quella mela potrebbe essere stata
indirizzata non solo metaforicamente nella testa?
Alessandro Magno alla ricerca dell’”Acqua della Vita”, tra le
tante scoperte che fece individuò in India delle mele che prolungavano la vita
dei sacerdoti fino a 400 anni (così recitano alcuni testi che narrano dei
suoi viaggi).
In uno di questi racconti si riporta che egli fosse solito
mangiare la mela durante le sue campagne persiane, da qui l’appellativo: “mela
persiana“.
Curiosando in alcuni siti internet ho trovato inoltre una
simpatica notizia: per lui esistevano 2 tipi di mele, la mela della vita e
della longevità e la mela che portava alla comune morte, che secondo lui era
quella dorata.
Chissà perchè lungo la vallata del Nilo il faraone Ramsete II (XIII
secolo a.C.) diede ordine di coltivare enormi distese di meleti? Il faraone a
quel tempo era privilegiato nell’avere accesso ad insegnamenti e
conoscenze scientifiche avanzatissime anche per i giorni nostri.
Pensiamo a Biancaneve; ne l’Iliade Paride diede in premio ad
Afrodite una mela d’oro poiché ella era, secondo lui, la più bella dea
dell’Olimpo; la mela che secondo la leggenda venne posta sulla testa del figlio
di Guglielmo Tell affinché egli la colpisse con una freccia; New York viene
chiamata la “grande mela”, per non parlare del famoso detto “una mela al giorno
toglie il medico di torno”.
Ma non finisce qui. Avalon, l’ “isola delle mele”, è
l’isola mitica dove Artù fu curato da sua sorella Morgana, dopo la battaglia di
Camlon.
Sapete che proprio sotto un melo insegnava Mago Merlino?
In una leggenda celtica, il dio Lug porta in dono al gran re
Cormac un ramo dell’Altro Mondo: è un ramo adorno di tre mele ed è l’insegna
della regalità.
Caratteristiche della mela e sperimentazioni personali
Ora vi
parlerò della mia esperienza personale e di un gruppo di amici vicini a me, ma vi
invito a confrontarvi con un medico o nutrizionista prima di modificare in
qualunque modo l’alimentazione.
Le diete fai da te non sono mai
consigliabili!
Da sperimentazioni personali e di un gruppo di studio amicale
tale frutto sembra essere capace di mantenere inalterato il pH
urinario di un fruttariano a 7,4.
Tutto ciò è evidente dopo aver fatto una
graduale transizione fruttariana.
Il pH del succo della mela rossa Stark
inizialmente è 4.0; una volta entrato nel corpo, a seguito di innumerevoli
reazioni biochimiche ed enzimatiche, in sinergia con l’acido malico, la buccia,
la bassissima concentrazione di glucosio, l’altissima concentrazione di
antiossidanti, sali minerali, vitamine, garantisce un pH urinario che tende ad
avvicinarsi al valore di 7,4.
Normalmente ogni cibo che ingeriamo modifica il pH urinario (il
pH del sangue subisce oscillazioni millesimali) in maniera più o meno
evidente.
Sembra che la mela rossa Stark in particolar modo, (più ricca di
antocianine) oltre a mantenere pressochè stabile il pH
urinario offra enormi vantaggi di risparmio energetico e una
riduzione dei fabbisogni indotti grazie ad una minimo rapporto
Glucosio/Fruttosio.
Già solo questo elemento la potrebbe classificare come il
cibo elettivo per l’uomo (il più biocompatibile tra tutti i frutti).
Le mele
gialle e verdi, non a caso più aggressive nei confronti dei denti, non
sono paragonabili perchè hanno diverse concentrazioni di acido citrico,
glucosio, antiossidanti.
La mela rossa ha altre caratteristiche importanti:
l’acido citrico è autodetergente per i denti e non è
aggressivo per le gengive.
Altri dati interessanti: ha l’85% di acqua (la quantità di acqua
contenuta nel corpo di un neonato), la massima concentrazione di polifenoli
e pectine, alte quantità di carotene e retinolo ed è l’unico frutto che
stimola la peristalsi attiva intestinale.
Dubbi e domande sul cibo più idoneo all’uomo: la frutta?
Può l’uomo considerarsi originariamente principalmente fruttivoro
per costituzione anatomica?
Effettivamente pare siamo strutturati
anatomo-fisiologicamente per mangiare principalmente frutta, ma riusciamo
certamente ad adattarci a tutte le condizioni con chiare ripercussioni sulla
nostra salute.
Studiando l’effetto che hanno certi cibi su denti, gengive, ossa,
muscoli, intestino, stomaco… quale è il cibo più adatto a noi?
A questa domanda
la scienza sembra aver già risposto tramite la fisiologia comparata e
l’anatomia comparata: la frutta.
Dopotutto la nostra dentatura bunodonte (buno=collina,
arrotondata) sembra essere idonea a masticare la frutta. La dentatura degli
erbivori è seledonte (selenio=luna). La dentatura dei carnivori è secodonte (sega).
Dalla mia sperimentazione e dai racconti delle persone che ho a
fianco ho notato che la migliore disintossicazione (breve periodo
disintossicante) avviene con la mela: i fastidiosi sintomi di disintossicazione
sono minori e ludicità e forza sono maggiori rispetto alle altre
disintossicazioni.
Ciò non vuol dire che l’uomo debba vivere di solo mele, ma
dai miei approfondimenti e dalle mie sperimentazioni in una dieta tendente
al fruttarismo i risultati sono stati migliori ponendo al centro
dell’attenzione la mela rossa prima di altri frutti (mai in senso esclusivo).
Dopo aver sperimentato il fruttarismo e gradualmente diversi brevi
periodi con abbondanza di mele, (continuando ad allenarmi e lavorare) posso
dire la mia.
Effettivamente i risultati ottenuti non erano paragonabili:
sintomi di disintossicazione ridotti enormemente, peso forma stabile,
incrementata rapidità di cicatrizzazione, minore sudorazione, maggiore
elasticità di tessuti e articolazioni, incrementata resistenza allo sforzo,
solo per fare degli esempi.
Ho potuto notare che un buono stato mentale, fisico, emozionale e
livelli di stress e gradualità sono fondamentali per un sano percorso
di salute e benessere.
Ora possiamo porci una domanda in più, che ci
può spronare a studiare l’uomo e il suo vero potenziale con maggiore passione.
Quale
tipo di frutto non dovremmo farci mai mancare tra tutti? Quali sarebbero
i potenziali e i vantaggi?
Queste sono domande lecite che ogni
ricercatore della salute dotrebbe porsi.
Continuiamo a ricercare e sperimentare con la massima umiltà
tenendo sempre a mente l’importanza della tolleranza e dell’amore nei
confronti di chi abbiamo a fianco.
“A quel tempo in realtà ero un fruttariano. Mangiavo solo frutta. Ora sono un bidone della spazzatura come tutti gli altri. E siamo stati circa tre mesi in ritardo per depositare un nome di business di fantasia così ho minacciato di chiamare la società Apple Computer a meno che qualcuno non avesse suggerito un nome più interessante entro le cinque di quel giorno. Sperando di stimolare la creatività. E niente si è mosso. L’interesse mi è nato leggendo le opere di Arnold Ehret. Ed è per questo che ci chiamiamo Apple. ”
Steve Jobs
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