di STEFANO CRIPPA
I principi sono importanti nella vita di ogni individuo e
ogni società, intesa come insieme di individui, ha i suoi mediamente
riconosciuti da tutti; l’Occidente non è differente in questo. Questi
principi sono il nostro humus culturale, sono la nostra fonte di ispirazione,
sono quei limiti invalicabili che se superati ci conducono alla
tirannide. Questi principi sono talmente importanti che i padri fondatori
del paese che si è sempre voluto ergere a paladino del mondo libero, hanno
voluto inserirli nella Dichiarazione d’indipendenza e nel Bill of rights.
Come scritto poc’anzi, se questi principi vengono meno viene
meno anche la libertà. In Europa molti di questi principi sono già stati
abbandonati, ma la libertà, che sembra aver abbandonato queste terre, si
aggrappa a tutto ciò che ci rimane: la libertà di culto. Perché
lo dico ? Perché credo che l’intolleranza stia percorrendo
l’Europa in lungo e in largo mentre i governi nazionali e locali non si
stanno rendendo degni di rappresentare la cultura occidentale di fronte al
mondo.
Sia chiaro, la mia polemica è rivolta sia ai conservatori
che ai progressisti. Ai primi voglio contestare la loro voglia in
qualsiasi caso di impedire ad alcuni individui anche ben integrati e diventati
cittadini di questa regione (la Lombardia) di costruirsi i propri luoghi di
culto arrivando a negare anche il diritto alla proprietà; ai secondi, invece,
contesto l’eccessivo buonismo politically correct che li vede
indaffarati ad usare le leve del potere e della tassazione per imporre la
loro visione del mondo, creando in questo modo, problemi di convivenza fra gli
individui che abitano le nostre città creando dei propri quartieri ghetto con
tutte le complicazioni che ne possono derivare.
Che i progressisti sbaglino nella loro politica in nome
di un falso buonismo non vi è dubbio e la dimostrazione è sotto gli occhi
di tutti, basta mettere il naso fuori dalla porta e farsi un giro in certe
periferie delle nostre città, ma quello che sorprende di più è la posizione dei
conservatori che pur di andare contro alle politiche migratorie della sinistra
progressista assumo un atteggiamento di intolleranza nei confronti, in
particolare, delle persone di fede islamica.
I conservatori, giustamente, contestano l’utilizzo di
soldi pubblici e di aree pubbliche (lo so, queste due parole sono
aberranti) per la costruzione di nuove moschee, ma a questo punto non si
capisce perché bisogna utilizzarle per le chiese cattoliche e non per le altre
confessioni: in poche parole, o tutti o nessuno, ovviamente la mia
posizione è chiara: per nessuno!
Il problema dei conservatori è che si spingono talmente in
là in questo atteggiamento di intolleranza che arrivano persino a negare il
diritto degli individui di fede islamica a costruirsi un luogo di culto con i
propri soldi. Questo atteggiamento, purtroppo, è spinto dalla distorta
visione di confondere la religione con l’oppressione tirannica.
La soluzione all’intolleranza di certi islamici non è
l’intolleranza da parte nostra: se si sono formate bande di delinquenti che
vogliono imporre la sharia in alcuni quartieri nelle nostre città,
queste bande devono essere estirpate non perché islamiche, ma perché
delinquenti; se l’Isis avanza è giusto intervenire per proteggere le
popolazioni che vengono perseguitate, ma non perché l’Isis si rifà all’Islam,
ma perché quello stato autoproclamato è tirannico e nega e minaccia la nostra
libertà. Signori, se l’Islam è il problema perché allora non bombardiamo
anche i curdi e le altre milizie ribelli che stanno combattendo l’Isis, anche
per noi? Mi risultano essere islamici anche loro, o mi sbaglio?
Fonte: srs di Stefano
Crippa, da MIGLIOVERDE de 13 gennaio 2015
Nessun commento:
Posta un commento