di REDAZIONE
La confessione del giornalista Udo Ulfkotte a Russia Today
racconta come le informazioni dei mainstream media sono manipolate con fini
politici e propagandistici tramite l’intervento dei servizi segreti, nel suo
caso della CIA. La traduzione, presa da L’Onesto, non sempre è letterale: in
alcuni punti fa una sintesi del discorso, anche se il senso resta immutato.
Il video è su: http://www.beppegrillo.it/videos/0_2pr8rpri.php
“Sono giornalista da
25 anni circa, da sempre indotto, educato e costretto a mentire e a non dire il
vero al mio pubblico, ma ora da qualche mese, vedendo come i media tedeschi ed
americani cercano di indurre la gente a fare la guerra in Europa, a fare la
guerra alla Russia, ho deciso che non ci sto, non ci sto a manipolare la gente
in questo modo, a fare propaganda contro la Russia. In passato io e i miei
colleghi siamo stati corrotti per tradire il pubblico non solo nel mio paese ma
ovunque in Europa.
La ragioni per cui ho scritto questo libro è che ho una
grande paura di una guerra in Europa e non voglio trovarmi di nuovo a vivere in
questa situazione. Le guerre non nascono mai da sole, c’è sempre dietro una
serie di persone che danno la spinta in quel senso, e non sono solo politici,
ma anche giornalisti; ho scritto quindi come nel passato abbiamo tradito i
lettori con gli orientamenti guerrafondai, non ne voglio più sapere, ne ho le
scatole piene di queste menzogne di propaganda da repubblica delle banane,
altro che libero paese democratico con libera informazione e diritti umani.
Guardate i media tedeschi, i miei colleghi che tuonano ogni
giorno contro la Russia, in realtàsono cooptati dalla Nato e dagli USA… pensate
che pure io fui fatto cittadino onorario dallo stato americano dell’Oklahoma
per i miei scritti filo-americani, sono stato aiutato dalla CIA per il mio
lavoro pro-America ed ora ne ho fin sopra i capelli, non mi presto più al
gioco.
Il libro che ho scritto non mi darà soldi ed onori, ma un
sacco di rogne, perchè desidero dare al pubblico tedesco, europeo e del mondo
intero un lampo, un’occhiata minima di ciò che davvero avviene dietro alle
quinte. Ci sono molti esempi nel passato, ad esempio se guardate al 1988, marzo
’88 in Iraq dei curdi vennero uccisi in massa con gas tossici.
Io però venni inviato nel luglio ’88 nella città al confine
coll’Iran, chiamata Zubaidad. La mia missione -c’era in corso la guerra
Iraq-Iran – era di fotografare e scrivere che il gas usato era di fabbricazione
Tedesca, Zorin gas di Mostarde azotate. Io dovevo mostrare che questa gente era
stata uccisa con gas fabbricati in Germania.
Tornato a casa, di tutto il mio corposo servizio uscì solo
una minuscola foto con un piccolissimo trafiletto sul Frankfurter Allgemeine,
che cancellava completamente tutto quanto di disumano e terribile avrei voluto
comunicare, del fatto che decenni dopo la guerra ci fosse stata della gente
uccisa con gas tossici di fabbricazione tedesca. Mi sentii tradito nella mia
missione di mostrare l’orrore al mondo intero, non mi permisero di gridare al
mondo, a tutt’oggi ovunque in Germania pochi sanno delle migliaia di morti a
Zubaidad grazie all’insabbiamento di pezzi come il mio.
Molti giornalisti si proclamano tali, europei o americani,
ma in realtà come pure fui io, sono delle “coperture non ufficiali”, che vuol dire,
in sostanza tu sei impiegato dalle agenzie di spionaggio, dai servizi segreti,
salvo che mai e poi mai lo ammetterebbero, seper caso tu venissi scoperto. Per
questo siamo definiti non ufficiali, dei paraventi insomma…Mi sono piegato più
volte a questo ruolo, me ne vergogno, come mi vergogno di aver lavorato per
l’autorevole Frankfurter Allgemeine dove mi son fatto comprare dall’alta
finanza, dagli Americani ecc per NON riferire il vero….Mi chiedo poi cosa
sarebbe successo se avessi scritto su quel giornale qualcosa a FAVORE della
Russia…Eravamo e siamo tutti obbligati e indotti a scrivere per gli USA e la
UE, mai per la Russia.
Mi spiace, questo non è più quello che per me vuol dire
democrazia e libertà di stampa.
La Germania è tuttora una specie di colonia americana: per
esempio è un fatto che la maggioranza dei tedeschi non vuole bombe nucleari sul
nostro suolo, ma invece loro ce le tengono, eccome! Quindi è molto facile
avvicinare un giovane giornalista di quotidiani, riviste o stazioni radio/tv da
parte di questi funzionari NATO, CIA ecc. e dir loro con autorità “Bene, noi
siamo la CIA, lavori con noi?”
Ebbene no, non è così che funziona. piuttosto ti arriva un
gentile invito a visitare gli States, tutto spesato, in pratica ti fanno amico,
e scivoli dolcemente in una condizione di collaboratore, perchè ti fidi e ti
stanno simpatici.
Prima o poi ti chiedono gentilmente questo o quel favore, e
pian piano il tuo cervello è lavato e condizionato; ciò non avviene solo per i
giornalisti tedeschi, ma ancor di più per gli inglesi che hanno un rapporto
ancora più stretto con l’America, e poi gli israeliani, ovviamente coi francesi
ma già un poco meno, e poi gli australiani, neozelandesi, taiwanesi e molti
altri, perfino nel mondo arabo come i giornalisti giordani, del sultanato di
Oman…
Quando trovi un professionista rispettato ma trovi che
dietro di lui c’è il burattinaio della CIA…
Ora vi do un altro esempio: a volte i servizi vengono a
trovarti in ufficio a commissionarti un articolo – guardate che questa cosa è
successa anche a me! – e ricordate che il BND o Servizio Segreto Federale
Tedesco è stato generato direttamente dalla CIA – allora questi signori sono
venuti da me al Frankfurter Allgemeine a Francoforte per farmi scrivere un
articolo su Gheddafi e la Libia. Questo nonostante il fatto che io non avessi
alcuna informazione o notizia speciale su Gheddafi, ma me le hanno date loro,
insomma a loro serviva la mia firma sotto le loro informazioni. L’articolo uscì
sul Frankfurter Allgemeine, ma era interamente opera del BND.
Allora vedete, questo si può chiamare giornalismo? Coi
servizi segreti che scrivono interi articoli? Ce l’ho ancora nei miei files,
era una storia di come Gheddafi stava costruendo una fabbrica di gas tossici a
Rabtha. Dopo l’uscita sul Frankfurter Allgemeine venne ripreso da giornali e TV
del mondo intero, eppure erano cose di cui io non sapevo niente, ero solo stato
ingaggiato ed imbeccato dai servizi segreti. Anche questo non è certo un
esempio di libero giornalismo, in cuile agenzie di intelligence decidono cosa
vada stampato e cosa no; ed ora vi do un ottimo esempio di cosa capita se gli
dici di no, che non ci stai.
In Germania abbiamo un eccellente servizio di soccorso per
il traffico in elicotteri, amano chiamarsi gli Angeli in Giallo: una volta uno
dei loro piloti si rifiutò di collaborare con il BND come “non ufficiale”.
Ebbene fu licenziato dal servizio elicotteri, anche perchè il giudice cui si
rivolse lo ritenne “inaffidabile” perchè aveva rifiutato l’offerta del BND.
Anch’io sapevo bene cosa mi sarebbe successo se non avessi
cooperato coi servizi segreti. Pensate che per ben sei volte la mia casa fu
perquisita perchè un pubblico ministero mi aveva accusato di “diffusione di
segreti di Stato”… Sei volte! Tuttavia
io credo con forza che la verità non si possa sopprimere, e prima o poi debba
venire a galla.
Non m’importa delle conseguenze, io ho avuto già 3 infarti,
non ho figli per cui, se mi portano in tribunale o in galera penso che per il
trionfo della verità ne sarà valsa la pena.”
Udo Ulfkotte, giornalista
Fonte: visto su L’Indeipendenza del 7 novembre 2014
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