di Alberto Medici
(In particolare al presidente del consiglio, e ai ministri
del tesoro, finanze e dello sviluppo.)
Egr. Presidente del Consiglio, egr. ministri;
L’attuale crisi economica non è congiunturale, è
strutturale. E affrontarla senza affrontare il meccanismo di creazione del
denaro è come voler dare una mano di intonaco ad una casa che sta crollando:
vanno rifatte le fondamenta, non serve ritoccare la facciata (anzi, peggio,
ritinteggiare la facciata impedisce a chi lo abita di rendersi conto del reale
stato delle cose).
Il settore finanziario, da settore di servizi
all’economia e alla società, è diventato il vero padrone di questo mondo. E
come ha fatto? impadronendosi del diritto di creare moneta.
Tutto il denaro esistente al mondo è creato da banche
commerciali (private) e centrali (apparentemente pubbliche, di fatto anch’esse
private) che lo creano a debito. Cosa significa a debito? Significa che le banche
non hanno la stampante per creare denaro (sarebbero falsari) nè si
auto-accreditano somme sui propri conti correnti (anche questo sarebbe molto
simile all’opera di falsari).
Il meccanismo è quello del prestito:
CREANO DENARO SOLO
NEL MOMENTO IN CUI QUALCUNO, PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, IMPRESA O PRIVATO,
CHIEDE UN PRESTITO.
Senza entrare nel dettaglio della spiegazione di come ciò
avviene, conviene invece concentrare l’attenzione sulle CONSEGUENZE di questo
sistema.
PRIMA CONSEGUENZA:
Il potere vero sta nelle mani di privati che condizionano l’economia (decidendo
a chi prestare e a chi no, quali settori favorire e quali penalizzare ecc.) e
agiscono in base a fini, logiche e linee guida tipiche di PRIVATI. Con buona
pace della cosiddetta “democrazia”.
SECONDA
CONSEGUENZA: tutto il denaro esistente in circolazione è emesso a
debito. Se anche uno possiede 1000 € e sono “suoi”, qualcun altro si è
indebitato perchè quei soldi esistessero. Questo implica che una % sempre
maggiore di tutte le attività di cittadini, imprese, pubblica amministrazione è
destinata al ripagamento del debito anzichè allo sviluppo dell’economia, della
società, ecc..
TERZA CONSEGUENZA:
il debito è impossibile da ripagare. Se ogni volta che viene creato “100″ di
nuovo denaro (perchè viene erogato un prestito) viene contestualmente creato
“150″ di debito (perchè il debito dovrà essere restituito con gli interessi,
magari con un mutuo ventennale), DAL
PUNTO DI VISTA MATEMATICO IL DEBITO NON PUO’ ESSERE RIPAGATO.
SOLUZIONE
Una
volta capito questo si evince che qualunque manovra di stimolo all’economia,
vuoi qualche rottamazione agevolata (auto? frigoriferi? divani?), vuoi qualche
incentivazione fiscale (assunzioni esentasse? detrazioni per investimenti
eco-compatibili?) così come qualunque manovra di austerity non possono nulla
rispetto alla voragine del debito che divora il tempo, le energie, le
ricchezze, la creatività di una intera società di lavoratori.
Serve una nuova immissione di moneta nell’economia,
moneta a credito e non a debito, che toglierà potere alle banche che lucrano da
questa posizione privilegiata senza produrre alcunchè di utile all’economia
reale, anzi dissanguandola senza pietà.
Un governo che comprende questo può cominciare ad
emettere in proprio titoli alternativi (le possibilità sono limitate solo dalla
fantasia) che, una volta in circolazione, consentano un VERO rilancio
dell’economia senza la zavorra, la palla al piede della moneta emessa a debito.
Basta avere il coraggio per iniziare e dare così avvio
alla prima vera, grande rivoluzione della storia dell’umanità.
Fonte: visto su STAMPA LIBERA del 29 aprile 2013
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