Mu'ammar Gheddafi
Ogni tanto torniamo sull'argomento per cercare di
contrastare l' "operazione oblio" messa in atto dal sistema nel suo
complesso.
L'omicidio di Gheddafi è stata una azione criminale.
Si è voluto dare un " esempio " di cosa sono
capaci di fare contro i popoli della Terra che combattono l'imperialismo, a
fianco della negazione di qualsiasi tipo di civiltà da parte dei selvaggi
d'America e d'Asia.
L'Africa non si deve emancipare, non deve essere indipendente,
ma deve continuare ad essere terreno di conquista da parte delle multinazionali
che depredano questi popoli delle loro risorse naturali, facendoli morire di
fame, ed alimentando l'immigrazione, che è il primo passo verso la
globalizzazione.
Gli intellettuali della resa e gli arresi senza intelletto
si trovano fianco a fianco, nel continuare la svendita di loro stessi ( e
questa è la cosa meno importante), per perseguire lo scopo ultimo degli usurai
mondialisti: non più popoli ma solo schiavi.
Claudio Marconi
Quando Gheddafi e suoi figli furono linciati e assassinati,
in occidente nessuna voce d’indignazione si alzò.
Anzi, gente che si è spacciata come icona progressista e pacifista, come Danilo Zolo o Angelo Del Boca, ululò al fianco del lupo della NATO Amm. Giampaolo di Paola contro la ‘feroce e cocciuta’ resistenza di Gheddafi e della Jamahiriya Libica a Sirte, posta sotto assedio dalla NATO, dai suoi satelliti petro-monarchici e dalle bande di ascari sanguinari integralisti, che intenerivano e inteneriscono i cuoricini del ‘barboncini rossi’ del Pentagono e del social-colonialismo anglo-francese: Da Jean Ziegler, Illan Pappé, Tariq Alì, Rashid Kalili, Samir Amin, giù, fino alle loro locali riproduzioni in sedicesimo, come i già citati Del Boca, Zolo, Rossana Rossanda e ancora giù giù, fino allagauche-caviar italofona, come la compassionevole e orgogliosa bombardatrice della Libia Laura Boldrini, il vile barbocino rivoluzionario di casa Berlusconi Valerio Evangelisti, la feccia della sinistra radicale italiana rappresentata dalla teppaglia social-colonialista di PCL, PdAC, PRC, Sinistra Radicale, Il Manifesto, Utopia, rossa o arancione, Campo antimperialista, tutti indefettibilmente schierati con gli stupratori islamo-atlantisti in Libia e in Siria, e tutti sulla stessa linea del fronte assieme ai reporter-mercenari sostenuti dai soldi del Qatar, che da una parte finanzia i terroristi in Libia e Siria, e dell’altra se ne assicura una favorevole copertura mediatica, accordando finanziamenti alle agenzie di disinformazione strategica, come in Italia l’ANSA (fondata dall’agente dell’intelligence inglese Renato Mieli, legato alla struttura ‘intellettuale’ di Gladio: Interdoc), la RAI, soprattutto RAI-3, TG-3 eRaiNews, gestiti da sgradevoli pupazzi e squallidi buffoncelli, coadiuvati da cosiddetti ‘freelance’ da 6/8000 euro mensili, collegati alle fazioni più screditate dell’intelligence italidiota (come quella che esprime la rivista clandestinaThéorema).
Anzi, gente che si è spacciata come icona progressista e pacifista, come Danilo Zolo o Angelo Del Boca, ululò al fianco del lupo della NATO Amm. Giampaolo di Paola contro la ‘feroce e cocciuta’ resistenza di Gheddafi e della Jamahiriya Libica a Sirte, posta sotto assedio dalla NATO, dai suoi satelliti petro-monarchici e dalle bande di ascari sanguinari integralisti, che intenerivano e inteneriscono i cuoricini del ‘barboncini rossi’ del Pentagono e del social-colonialismo anglo-francese: Da Jean Ziegler, Illan Pappé, Tariq Alì, Rashid Kalili, Samir Amin, giù, fino alle loro locali riproduzioni in sedicesimo, come i già citati Del Boca, Zolo, Rossana Rossanda e ancora giù giù, fino allagauche-caviar italofona, come la compassionevole e orgogliosa bombardatrice della Libia Laura Boldrini, il vile barbocino rivoluzionario di casa Berlusconi Valerio Evangelisti, la feccia della sinistra radicale italiana rappresentata dalla teppaglia social-colonialista di PCL, PdAC, PRC, Sinistra Radicale, Il Manifesto, Utopia, rossa o arancione, Campo antimperialista, tutti indefettibilmente schierati con gli stupratori islamo-atlantisti in Libia e in Siria, e tutti sulla stessa linea del fronte assieme ai reporter-mercenari sostenuti dai soldi del Qatar, che da una parte finanzia i terroristi in Libia e Siria, e dell’altra se ne assicura una favorevole copertura mediatica, accordando finanziamenti alle agenzie di disinformazione strategica, come in Italia l’ANSA (fondata dall’agente dell’intelligence inglese Renato Mieli, legato alla struttura ‘intellettuale’ di Gladio: Interdoc), la RAI, soprattutto RAI-3, TG-3 eRaiNews, gestiti da sgradevoli pupazzi e squallidi buffoncelli, coadiuvati da cosiddetti ‘freelance’ da 6/8000 euro mensili, collegati alle fazioni più screditate dell’intelligence italidiota (come quella che esprime la rivista clandestinaThéorema).
Dietro alla verbosità pseudo-rivoluzionaria di questa
teppaglia massimalista e dietro i ‘sobri servizi’ di questi ‘reporter-spie’,
ufficiali e ufficiosi, dell’apparato di disinformazione pubblico italiano, si
nascondono i veri e concreti interessi degli apparati imperialistici e
atlantisti, che perseguono i loro spregevoli obiettivi utilizzando financo
questa insulsa massa di utili idioti e di laidi ruffiani. Dietro
all’antirazzismo manierato e perbenista di una Boldrini, si cela la forma più
ripugnante di disprezzo dell’umanità. Il pezzo seguente, semplice e chiaro,
mostra quale fosse l’obiettivo reale dell’efferata campagna di disinformazione
e bellica condotta contro la Repubblica Popolare Socialista della Jamahiriya
Libica.
Il resto è solo mancia per prostitute e galoppini della NATO
e dei petromonarchi wahhabiti.
Alessandro Lattanzio, 15 aprile 2013
UCCISO PER IMPEDIRE LA LIBERAZIONE DELL’AFRICA DAL 2014
Eliminarlo subito o
perdere il controllo totale dell’Africa a partire dal 2014, ecco la ragione
che ha spinto la Francia, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e i loro alleati
nella campagna contro Gheddafi. Valuta, Fondo Monetario Africano, Banca
Centrale Africana, telecomunicazioni, trasporti, Stati Uniti d’Africa… Muammar
Gheddafi aveva abilmente pianificato tutto, ponendosi entro l’anno 2014 la
creazione della banca centrale, una base monetaria e molto altro ancora per
liberare il continente dopo mezzo secolo d’indipendenza, una parola seguita da
nessun atto o “governata senza controllare”. Dopo aver proposto, nel 2000 al vertice
dell’Organizzazione per l’Unità Africana (OUA) a Lomé, di realizzare il sogno
di Kwame Nkrumah e di sheikh Anta Diop, e aver ottenuto la creazione
dell’Unione africana (UA) pochi anni dopo, il leader libico si spingeva oltre.
Satelliti africani e Afriqiya: Due idee
concrete per l’unità
Gheddafi spinse i suoi colleghi a comprare un satellite per
l’Africa, l’Africa ha la sua indipendenza nelle comunicazioni, pre-finanziando
questo acquisto con centinaia di milioni di dollari. “Seppe spendere generosamente (…) e per
acquistare il satellite africano, ci sono voluti trecento milioni di dollari
pronti“, dice Moustapha Cissé, ex-ambasciatore senegalese in Libia ed
ex-consigliere speciale dell’ex presidente del Senegal Abdiou Diouf,
responsabile del mondo arabo-islamico.
La Guida della Jamahiriya libica offrì così RASCOM-QAF1, il
primo satellite per telecomunicazioni dedicato al continente africano e alle
sue isole. Fu messo in orbita il 20 dicembre 2007! Fu il primo lancio di un
satellite nella storia di tutti i Paesi africani.
Gheddafi lanciò anche la compagnia aerea Afriqiyah
Airwyas, che assicurava i collegamenti tra le capitali africane e le
regioni del continente. La società offriva quattro voli regolari tra Tripoli e
Dakar, Abidjan e Cairo… ecc. “Molte persone usarono la linea Afriqiyah per
andare a Parigi. Perché potemmo fare Dakar, Tripoli, Parigi, andata e ritorno
per 400.000 FCFA (615 euro)“, aggiunge il diplomatico senegalese. “Così
Tripoli era diventata la piattaforma di comunicazione tra l’Africa, il mondo
arabo e l’Europa.”
Valuta e la Banca centrale africana nel 2014
Gheddafi propose l’istituzione di un’unità monetaria
africana (AMU). Aveva versato 30 miliardi (di dollari) per la creazione
dell’AMU, che avrebbe avuto sede a Yaoundé (Camerun). Aveva inoltre in
programma la creazione di una Banca Centrale Africana (ACB), che avrebbe dovuto
installare il suo quartier generale ad Abuja, la capitale federale della
Nigeria. La banca africana doveva iniziare ad emettere una moneta africana nel
2014. “Cosa che non piacque all’occidente, perché ci avrebbe permesso di
abbandonare il CFA ed altre valute che servono solo a corrompere le nostre
economie” dice indignato Cissé
Investitore africano in Africa
Gheddafi aveva una dinamica politica africana. Dal Senegal
al Ciad, passando per Guinea, Costa d’Avorio, Ghana, Liberia, Benin, Togo,
Nigeria, Niger, Mali, ecc. La guida
libica aveva investito miliardi di dollari nel settore agricolo, nel petrolio,
turismo e infrastrutture. In Mali, il più piccolo investimento libico era pari
a 50 miliardi (di CFA) nel settore alberghiero. “Gli investimenti libici nel
settore alberghiero erano stimati in oltre 50 miliardi di franchi CFA“, ha
detto Balla Umar Touré, direttore generale dell’Ufficio del Turismo del Mali.
Diverse altre centinaia di miliardi di dollari furono investiti nel settore
agricolo. Per i maliani Gheddafi era “un uomo che si era impegnato per la
causa d’Africa“.
Il Consiglio nazionale di transizione (CNT) venne considerato
in Mali un organo dei ribelli sostenuti dalla comunità internazionale. Fin
dall’inizio della rivolta a Bengasi, e dall’arrivo delle aeronautiche
straniere, associazioni musulmane e partiti politici organizzarono
manifestazioni a Bamako, a sostegno di Gheddafi, denunciando “l’invasione
occidentale“.
Il leader libico aveva, secondo i suoi nemici, versato
diversi miliardi di dollari per la creazione delle banche Sahelo-Sahariane in
Senegal, Mali, Niger, Mauritania, Ciad, ecc., e per l’acquisizione di diverse
società occidentali in Africa, per ridurne l’influenza sulle economie del
continente. Questo fu, per esempio, il caso dell’azienda petrolifera Mobile,del
gruppo statunitense Exxon-Mobil, che divenne la Oil
Libia in gran parte della sub-regione dell’Africa occidentale.
La Guinea-Conakry deve il suo primo canale televisivo a
Muammar Gheddafi, che glielo offrì in nome del popolo libico quale regalo al
“popolo fratello” della Guinea, nel 1979. Inoltre rifornì l’esercito della
Guinea, dalle armi pesanti alle uniformi dei soldati, per diversi decenni.
Oltre a un enorme sostegno finanziario. “E ora certi finanzieri dicono che
gli investimenti libici nella sub-regione superavano tutti gli altri
investimenti“, ha sottolineato l’ambasciatore Mustapha Cissé.
La vita dei libici, con Gheddafi
1 – La Libia era l’ultimo nell’elenco dei Paesi indebitati!
Il debito era il 3,3% del PIL! In Francia è l’84,5%! L’88,9% negli Stati Uniti!
Il 225,8% in Giappone!
2 – La luce era gratuita!
3 – L’acqua calda era gratuita!
4 – Il prezzo di un litro di benzina era di 0,08 euro!
5 – Le banche libiche prestavano senza interesse!
6 – I cittadini non pagavano tasse e l’IVA non esisteva!
7 – Ogni famiglia libica, su presentazione del libretto di
famiglia, riceveva 300 euro di aiuti al mese!
8 – A ogni studente che voleva studiare all’estero, il
“governo” dava una borsa di studio di 1627,11 euro al mese!
Fonte: Wadr.org
Tratto da: aurorasito.wordpress.com
Fonte:
visto su NOCENSURA del 18 aprile 2013
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