Da sempre nei territori della Serenissima
Repubblica Veneta il 25 aprile si onora e si festeggia San Marco, emblema
religioso e politico della Repubblica Veneta fino al 1797, bandiera e
simbolo del popolo veneto. E non a caso uno dei primi provvedimenti degli
invasori francesi fu proprio quello di sospendere la festa di San Marco e
di condannare a morte chi osasse gridare “Viva San Marco!”; ma nonostante
l’accanimento e la brutalità di Napoleone e dei suoi collaborazionisti
italiani, ancor oggi nell’intero Commonwealth della Serenissima decine e
decine sono le iniziative per ricordare e festeggiare San Marco: dal festoso
ritrovo in piazza San Marco a Venezia, alla rogazione di Piemonte d’Istria.
E’ fondamentale riappropriarci della nostra identità,
delle nostre feste, riscoprire l’orgoglio di sentirsi veneti e di
sventolare gioiosamente la nostra bandiera, di esporla dalle nostre case: è
l’unico modo per sconfiggere, o perlomeno attenuare gli effetti perversi di
quella globalizzazione che sta mortificando culture, civiltà, lingue, costumi,
identità diverse ma proprio per questo degne di essere rispettate,
tutelate e valorizzate.
Il tutto in un’ottica europea affinché l’Europa dei
banchieri diventi l’Europa dei popoli e delle regioni; un’Europa in grado
si svolgere quel ruolo che la storia le assegna, ma che sventuratamente
non riesce a interpretare. Un’ Europa che veda protagonisti bavaresi e
catalani, scozzesi e tirolesi, bretoni e sardi, ma anche noi veneti.
Viva San Marco!
Fonte: srs di ETTORE
BEGGIATO, da L’Indipendenza del 24
aprile 2013-04-23
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