peakprosperity.com
C'è un aspetto del fallimento americano che è stato oscurato
dalle indecenti e avvincenti storie di racket che hanno recentemente
monopolizzato la scena finanziaria: la tragedia di Suburbia (1), il modo in
cui è stata gestita la logistica della vita quotidiana sul nostro territorio.
La chiamo tragedia perché essa è il risultato di una
serie di scelte incredibilmente sfortunate per la società, fatte da generazioni
e generazioni. La storia non perdonerà, né verserà una sola lacrima, quando ci
troveremo ad affrontare le conseguenze dello stile di vita che stiamo
scegliendo. La storia ci farà comprendere che non ha alcun senso logico
trasformare questo adorabile continente del Nuovo Mondo in una giungla di parcheggi
liberi. In ogni caso siamo chiamati a confrontarci con le scelte che abbiamo
fatto e una domanda nasce spontanea: cosa faremo adesso?
Un pubblico confuso
Se si mostra ad un campione casuale di pubblico americano
una fotografia che ritrae gli squallidi viali fitti di negozi fronte strada e i
grandi magazzini con strati e strati di insegne pubblicitarie e si domanda cosa
c'è di sbagliato nell'immagine, essi sicuramente risponderebbero "tutti i
posti sembrano identici.. è tutto uguale!"
Questa è la critica più comune, ma non è del tutto corretta.
Davvero non ci arrivano.
Sono molti gli oggetti ed i luoghi costruiti dall'uomo
caratterizzati da uniformità e somiglianza. Agli occhi di un osservatore poco
attento, anche le cittadine collinari della Toscana sembrerebbero identiche tra
loro se osservate a 500 metri di distanza. Il turista medio americano avrebbe
la stessa difficoltà nel distinguere Montepulciano da Pienza, ed il WalMart di
Hackensack da quello di Oxnard. Ma i
turisti non si lamentano della somiglianza negli schemi di progettazione dei
villaggi italiani: le tegole rosse sui tetti di ogni edificio, le strade
strette e tortuose, gli stucchi sui muri, le finestre a battenti con le loro
persiane, ecc. Pochi turisti americani di ritorno da Parigi si lamenterebbero
della monotonia dei viali. Questo perché, in quelle località estere, la
ripetizione è un'uniformità di qualità eccellente. Il problema degli USA è un altro: non solo
tutto è identico, ma è di una qualità incredibilmente bassa. I parcheggi del
New Jersey e quelli di Santa Cruz sono ugualmente deprimenti. La suddivisione
delle proprietà private è anonima e senza senso. I grandi magazzini sono
degradanti. Gli spazi pubblici americani sono tutti in stato di degrado (o
inesistenti).
Per descrivere tali caratteristiche, si parla spesso
genericamente di "bruttezza" ma la situazione è ancora peggiore.
L'uomo è immerso nel suo ambiente costruito, come i pesci sono immersi nel loro
ambiente marino, e l'avvolgente "bruttezza" che caratterizza la
maggioranza dei luoghi negli Stati Uniti è la manifestazione visibile
dell'entropia. Non è solo sintomo di una
mancanza di cura, ma una vera e propria corsa verso la distruzione, la
decadenza e la morte: letteralmente il viaggio verso la morte di una società
intenzionata a compiere un suicidio. Ben
lontano dall'essere una problematica meramente estetica, Suburbia rappresenta
la complessa catastrofe economica, il fiasco ecologico, l'incubo politico e la
crisi spirituale di un popolo che si è abituato all'idea che non valga la pena
di prendersi cura dei luoghi in cui vive.
Suburbia è strettamente connessa all'attuale paralisi della
politica, perché rappresenta un'enorme eredità di costi sommersi, di
investimenti che si sono trasformati in passività. Se non ci rendiamo conto di tale
trasformazione, ci sarà impossibile farci un'opinione coerente in merito a ciò
che sta accadendo e capire cosa possiamo fare per cambiare. Dovremmo
innanzitutto sapere che siamo di fronte ad una situazione imbarazzante e spaventosa
per i rifornimenti di petrolio. Non sono più a buon mercato. Ma, ahimè, la
nostra Utopia è stata progettata per funzionare con petrolio a basso costo. Ne
deriva che Suburbia ha ben poche prospettive per il futuro. In realtà si
potrebbe addirittura sostenere che, in assoluto, il nostro stile di vita non ha
alcun futuro.
La natura dei costi irrecuperabili innesca nell'uomo
l'"illusione dei costi sommersi" (tendenza umana a giudicare i
progetti in base al denaro che è stato speso per realizzarli, n.d.t.).
Avendo sommerso la maggioranza della ricchezza accumulata collettiva (il nostro
capitale) in questo stile di vita senza futuro, abbiamo paura di abbandonarlo o
anche solo di riformarlo considerevolmente. Al contrario, la paura di doversi
confrontare con enormi perdite di denaro innesca un processo di negazione e di
mera illusione.
La decrescita economica va di pari passo con l'aumento del
prezzo del petrolio. Le persone sono
sempre più spaventate e cercano sempre più conforto in soluzioni magiche e
salvifiche. Si sono susseguite una serie di assurdità e propagande volte a
convincere il pubblico che lo shale oil e le politiche figlie del famoso slogan
"drill, baby, drill" (2)
presto trasformeranno gli USA nell'Arabia Saudita, ci renderanno indipendenti
dal punto di vista energetico e passeranno centinaia di anni prima di esaurire
lo shale gas. Queste affermazioni disoneste potrebbero provenire da PR
menzogneri, esperti in manipolazione, pagati dalle compagnie petrolifere, ma
non sarebbero così efficaci se il pubblico stesso non fosse tanto disperato da
ascoltare la "buona novella" secondo cui possiamo continuare a vivere
esattamente come stiamo vivendo ora. La maggioranza dei media segue tale
tendenza, non perché siano fantocci delle compagnie petrolifere bensì perché
anch'essi hanno paura.
La paura, ovviamente, interessa in particolare i proprietari
di immobili americani, la maggior parte dei quali proprio a Suburbia, che hanno
già subito, negli ultimi 5 anni, perdite di capitale netto e di reddito,
continue telefonate da parte delle agenzie di recupero crediti, visite da parte
degli agenti della riscossione e tutte le altre sempre più frequenti
manifestazioni del terrore finanziario quotidiano.
Il problema monetario
Adesso stiamo cominciando a comprendere la stretta relazione
esistente tra la fine del petrolio a basso costo e l'attività delle banche e
dei capitali.
Da un lato c’è il declino dell'economia industriale causato
dall'energia, dall’altro il declino della capacità di generare ricchezza che,
al contrario delle credenze diffuse, non è controbilanciata dall'
"efficiency", dalle nuove tecnologie o altro. Infatti la grande
diminuzione dell'accumulazione di capitali negli Stati Uniti, iniziata negli
anni '70, è compensata solo dall'innaturale ed incredibilmente vasta crescita
del settore finanziario, che ora rappresenta il 40% dell'economia, contro il
precedente 5%. Il settore finanziario,
la cui mission era originariamente quella di gestire e spostare il capitale
accumulato da parte delle imprese (ovvero gli investimenti), oggi ha come
principale scopo quello di stabilire nuove forme di "racket" per
raggirare il meccanismo finanziario (mercati e tassi di interesse) al fine di
ottenere guadagni dal nulla. Tale sistema sta diventando una forma di
auto-vandalismo per il sistema economico nazionale.
La maggior parte di queste presunte "attività" non
sono altro che meri intrallazzi, improduttivi e a pagamento, meccanismi
innescati da coloro che gestiscono il denaro istituzionale, che scremano i
profitti grazie ad inutili movimenti di capitali. La crescita del settore finanziario è dovuta,
forse in misura ancora maggiore, all'invenzione di nuove truffe e frodi, la
maggiore e più evidente delle quali è la bolla del settore abitativo.
Un'immensa "frode controllata" in cui le case delle periferie sono
state utilizzate come garanzia collaterale per obbligazioni (titoli di debito)
deliberatamente deprezzate su grande scala così che i colossi del mercato
potessero riscuotere le assicurazioni sui loro fallimenti. Senza contare tutte
le altre quote e i profitti ottenuti dalla progettazione e dalla vendita di
queste diavolerie.
La maggior parte di questa storia rimane avvolta nel
mistero, dal momento che nessuna azione è stata intrapresa nei confronti dei
colossi bancari coinvolti, non è stato fatto alcuno sforzo in nome della verità
o della giustizia, e il conto alla rovescia per la prescrizione è già iniziato.
Possiamo certamente affermare che il ruolo della legge è in crisi e che la
continua assenza di tale ruolo nel mondo bancario è una forte minaccia per il
progresso. L'informatizzazione ha sicuramente favorito queste grandi
perversioni e ha provocato un'allarmante diminuzione del guadagno. L'incapacità
delle banche e dei governi di riportare con precisione le cifre sui propri
bilanci patrimoniali è incredibilmente ironica se si considerano le fenomenali
capacità matematiche dei computer. Sfortunatamente siamo giunti al punto in cui
le frodi contabili sono diventate consuetudine nel sistema bancario e politico,
anziché misure occasionali per gestire gli affari della società civile, mentre
la maggior parte dell'economia nazionale si è ridotta ad un intrigo pietoso di
organizzazioni criminali.
Il punto principale è forse il fatto che la diminuzione di
ricchezza effettiva accumulata ha indebolito la capacità di ripagare gli
interessi su larga scala. Questo è dovuto alla minore disponibilità di petrolio
a basso costo, nostra principale risorsa energetica. L'abbondanza di petrolio a
basso costo e la creazione di un'abbondanza di credito erano strettamente
connesse. Tale connessione si è ora spezzata e ci sono più debiti che ricchezza
effettiva. Se non aumenta la ricchezza, il debito non potrà essere ripagato. Ne
consegue l'intervento dei governi e delle banche centrali per compensare queste
nuove disastrose dinamiche e per sostenere il prezzo delle azioni, come ad
esempio le garanzie collaterali soggette a liquidazione a prezzi stracciati da
debitori insolventi. Le inaspettate conseguenze di questi affari sporchi
porteranno a guerre monetarie, inflazione, perdita di credibilità, tumulti
politici ed effetti a catena probabilmente ancor più disastrosi. Le operazioni
fondamentali e cruciali della capitalizzazione degli interessi nel mondo
bancario sono state invalidate dall'impossibilità di ripagare il debito. Così i
disonesti introiti dei governi e delle banche centrali sotto forma di
manipolazioni dei tassi d'interesse e di iniezioni di liquidità stanno
oscurando la realtà: il fallimento generale della creazione di capitale.
Quindi, cosa si deve fare?
Il nostro futuro, in conclusione, sarà caratterizzato più
dalla scarsità di capitale che dalla scarsità di energia. I due fallimenti sono
strettamente correlati.
Politicamente, il danno è dovuto ad una campagna per
sostenere l'insostenibile, per mantenere i racket ad ogni costo, incluso, in
particolare, lo stile di vita delle periferie. E' improbabile che ce la
caveremo, con la disperazione che scorre nello spirito nazionale dei nostri
tempi. Piuttosto, la realtà ci costringe a riordinare e a riformare
ragionevolmente le attività della società civile e credo che tale riforma possa
avvenire in modo semplice e categorico.
In Part
II: The Essential Elements for a Sustainable Future (Gli elementi
essenziali di un futuro sostenibile, n.d.t.) delineiamo le riforme di cui
abbiamo in assoluto più bisogno per cambiare il nostro stile di vita, in modo
da adattarci alle limitazioni del mondo in cui viviamo. La buona notizia è che
si può fare e con grandi probabilità di migliorare le nostre condizioni
rispetto al vorace stile di vita dei nostri tempi.
Quello su cui potete contare è il ritorno a modi
tradizionali di assemblaggio degli ambienti umani: spazi urbani essenziali in
cui si possa camminare, siano essi paesi, cittadine o città, dove lavoro,
commercio, settore residenziale e cultura siano strettamente intrecciati tra
loro in una forma riconoscibile e realistica di organismo civile e che non ne
siano solo la brutta copia. Luoghi con un valore non solo materiale, luoghi che
meritino il nostro affetto, che possiamo chiamare "casa" senza ironia
o rammarico.
James H. Kunstler
Fonte: www.peakprosperity.com
del 6 marzo 2013
Traduzione per www.comedonchisciotte.org
a cura di CRISTINA REYMONDET FOCHIRA
Note (CdC)
1) Suburbia è traducibile con suburbio, periferia,
sobborghi. Per come è usato nel testo di Kunstler potrebbe convenire renderlo
con il francese banlieue, ad indicare sterminate periferie urbane,
degradate, prive di anima e dove cova una violenza esplicita o latente.
2) slogan della campagna repubblicana del 2008 che
incoraggiava e supportava l'aumento delle trivellazioni per i combustibili non
convenzionali, letteralmente "trivella, piccola, trivella!".
Fonte: visto su Come
Don Chisciotte, di giovedì 21 marzo 2013-04-02
Nessun commento:
Posta un commento