23/06/2010 La compagnia di Atlanta ha rimosso quasi cento anni fa le ultime tracce di cocaina nella ricetta della più famosa bevanda bevanda. Ecco perchè.
The Coca-Cola company avrebbe rimosso già da
lunghissimo tempo le tracce di cocaina nella ricetta della più famosa bevanda
al mondo: perchè? Era inutile, “sovrabbondante”, rispetto
all’effetto che la bevanda ha sull’organismo anche senza “l’aiutino” della sostanza
stupefacente. Ce lo
racconta Blisstree, sito di alimentazione e tendenze, che ci spiega
passo passo quello che succede nel nostro organismo quando beviamo un
bicchiere di Coca Cola.
PRIMI VENTI MINUTI – Bevuto un bel sorso della nostra
fresca bevanda, “dieci cucchiaini di zucchero colpiscono il sistema (più o
meno il 100% della vostra razione giornaliera consigliata)”. La troppa dolcezza
viene neutralizzata dall’acido fosforico contenuto nella bevanda, che “sopprime”
il sapore impedendoci di “vomitare all’istante”. Nei successivi
dieci minuti tutto questo zucchero finisce nel sangue, causando “una
bomba insulinica”; il fegato provvede “convertendo tutto lo zucchero che
trova (e ne trova moltissimo) in grasso”.
ENTRO I QUARANTA – Successivamente, si conclude l’assorbimento
della caffeina. “Le pupille si dilatano, si alza la pressione arteriosa,
e perciò il fegato è costretto a rilasciare altro zucchero nel sangue”.
Come risultato, dopo quarantacinque minuti dall’assunzione della
Coca-Cola, il corpo “alza la produzione di dopamina, stimolando i recettori
del piacere”. E questo è più o meno quello che fa “l’eroina”.
UN’ORA DOPO – Le reazioni chimiche nell’intestino
consentono “un’ulteriore accelerazione del metabolismo”; l’alto
quantitativo di zucchero e di dolcificanti artificiali stimola anche la
produzione di urina, aiutata in questo dall’”azione diuretica della
caffeina”. E mentre il “rave party” nel nostro organismo inizia a
scemare, il corpo va in shock ipoglicemico, facendoci diventare “irritabili
e/o apatici”. Inoltre, a questo punto, abbiamo letteralmente “pisciato
via tutta l’acqua contenuta nella coca, andata via insieme a preziosi nutrienti
che il nostro corpo avrebbe potuto usare per idratare il sistema o costruire
ossa e denti più forti”. Nelle successive ore, chiude il sito, il corpo
andrà incontro a un ulteriore crollo caffeinico.
Fonte: visto su NOCENSURA del 31 aprile 2013
13/02/2013 - Chiarite le cause del decesso di Natasha
Harris, 30enne neozelandese che ingeriva fino a 10 litri al giorno di bibita
Si chiarisce definitivamente il
caso di Natasha Harris, 30enne di Invercargill, Nuova Zelanda,
tre anni fa morta per aver ingerito una quantità eccessiva di Coca Cola.
Oggi arrivano le conferme sulla causa del suo decesso. Le bevande gassate
– affermano gli esperti – sono state un “fattore sostanziale” nella morte della
donna.
LEGGI ANCHE: Siamo
drogati di zucchero
10 LITRI AL GIORNO – Come ricostruisce la
Bbc – lo riporta l’agenzia 9colonne - Natasha è deceduta per
arresto cardiaco, dopo aver bevuto per lungo tempo fino a dieci litri al giorno
di bibita. La quantità ingerita sarebbe stata il doppio della dose giornaliera
massima consentita di caffeina, e undici volte superiore quella di zuccheri. La
compagnia si è difesa dalle accuse sostenendo che non può essere provata una
diretta responsabilità della bevanda nella morte della neozelandese. Natasha,
madre di otto figli, aveva sofferto problemi di salute negli anni precedenti
alla sua morte.
CRISI D’ASTINENZA, ARITMIA E INFARTO - Come
raccontano oggi i suoi familiari, la donna aveva sviluppato una vera e propria
dipendenza per la bibita, arrivando a soffrire crisi d’astinenza simili a
quelle di un tossicodipendente. Secondo David Crerar, il medico legale che ha
esaminato il corpo della Harris, la continua assunzione della bevanda le aveva
causato la perdita dei denti e un’aritmia cardiaca. Lo stesso Crerar ha però
sottolineato che la responsabilità non dovrebbe ricadere interamente sulla
bevanda ma sui consumatori che eccedono nelle quantità assunte. Il medico ha
inoltre invitato le aziende che producono soft drink ad inserire sulle
etichette dei prodotti chiari avvertimenti sui rischi derivanti dal troppo consumo
di caffeina e zuccheri.
Fonte: visto su Il Giornalettismo del 13 febbraio 2013-04-07
Dopo tre anni le autorità hanno chiarito le cause della
morte della trentenne della Nuova Zelanda, grande consumatrice di
Coca-Cola: la bevanda gassata le è stata fatale per le enormi quantità
quotidiane ma quanto fa male?
L’ANALISI – Dieci litri al giorno: questa la quantità
ingerita ogni giorno da Natasha Harris che conviveva con una dipendenza
dalla famosa bibita nera (ne abbiamo
parlato qui). Dopo tre anni di indagini, gli esperti hanno chiarito che
“le bevande gassate sono state un fattore sostanziale” nella sua morte. La
trentenne è deceduta per arresto cardiaco e oggi la Bild
si interroga sulla pericolosità della Coca-Cola.
PERICOLO ? – Dieci litri di Coca-Cola al
giorno, certo, rappresentano uno standard difficilmente raggiungibile ma anche
chi ne beve molto meno deve preoccuparsi degli effetti della bibita? Il fegato
di Natasha era ingrossato a causa della grande quantità di zuccheri. Il
nutrizionista tedesco Sven David Mueller sottolinea che le bevande stimolanti
vanno consumate con moderazione perché contengono caffeina. Il problema
riguarda solo la Coca Cola? Ad esempio il the nero è molto più forte della Coca
Cola, il caffè è dalle cinque alle dieci volte più forte e le bevande
energetiche hanno tre volte la quantità di caffeina della Cola: insomma, la
bibita nera non è il solo ‘pericoloso criminale’.
ATTENZIONE – Un altro fattore molto importante da
tenere sotto osservazione è la quantità dello zucchero, ad esempio una bottiglia
di mezzo litro di Coca Cola contiene fino a 18 zollette di zucchero,
moltiplicatele per i dieci litri al giorno: non è certo un toccasana per la
salute. Mueller consiglia di non superare la dose di mezzo litro di Coca Cola
al giorno: questo è il tetto massimo da non oltrepassare e se proprio non se ne
può fare a meno, prendetela senza zucchero. Il portavoce della Coca-Cola, Geert
Harzmann spiega: “Sulle nostre etichette forniamo informazioni nutrizionali
sulle nostre bevande e anche sulla percentuale di calorie al giorno
raccomandate: in questo modo forniamo ai consumatori la possibilità di attuare
una scelta consapevole”. Bevete, ma con moderazione.
Fonte: visto su il
Giornalettismo, del 14 febbraio
2013-04-07
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