Il nuovo scavo a Castel San Pietro: ritrovato un tempio risalente al 90 avanti Cristo (FOTO MARCHIORI)
REPERTO ECCEZIONALE. Sulla collina in cui è nata Verona
viene alla luce un´altra testimonianza dopo la cisterna viscontea. Risale circa
al 90 prima di Cristo È il più antico edificio sacro veneto Lavori a rischio
rallentamento per il museo di Storia naturale
Sulla collina in cui è nata Verona viene alla luce un'altra
testimonianza dopo la cisterna viscontea. Risale circa al 90 prima di Cristo È
il più antico edificio sacro veneto. Lavori a rischio rallentamento per il
museo di Storia naturale
Spunta un reperto archeologico di eccezionale valore
storico-monumentale dagli scavi nell´area di Castel San Pietro, che verrà
restaurato per ospitare il Museo civico di Storia naturale. E questo potrebbe
rallentare ancora i lavori per sistemare il complesso. Il manufatto rinvenuto è
un tempio di epoca romana che, stando a una prima datazione, risalirebbe
intorno al 90 avanti Cristo, all´epoca di Silla. Sarebbe il primo tempio
monumentale antico trovato nel Veneto.
I RESTI della costruzione sono emersi sottoterra, nella zona
fra il castello e le mura dove, secondo il progetto di restauro, dovrebbe
essere ricavata la «hall», cioè il salone di accesso del futuro museo. A pochi
metri di distanza, fra l´altro, era già stata riportata alla luce l´antica
cisterna viscontea. Che pure verrà recuperata per costituire anch´essa una
parte della visita del luogo in cui è nata Verona, con i primi insediamenti
preromani risalenti all´Età del Ferro e la presenza di un castelliere.
In età
romana sulla collina sopra il Teatro sorgeva l´Arx, cioè il luogo sacro e
fortificato posto a guardia del passaggio sull´Adige della via Postumia e della
città fortificata posta sulle pendici. E in seguito a difesa della città
all´interno dell´ansa dell´Adige. Era presumibile e previsto dunque che
esistesse un edificio per il culto, in quell´area, ma finora non era mai
emerso. Il tempio sarebbe una testimonianza dell´opera del console Silla, che
dopo aver vinto la guerra con Mario volle dare prova del potere acquisito. Gli
scavi, condotti dalla Soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto, con
sede a Padova, diretta da Vincenzo Tinè,
dovrebbero protrarsi per un altro paio di settimane. Dopo di che si potrà
capire in che modo ciò inciderà con il cantiere per il restauro di Castel San
Pietro. Dove arriverà anche la funicolare.
LO STESSO progetto per ristrutturare l´ex fortezza
asburgica, alla luce del nuovo ritrovamento, potrebbe essere ulteriormente
modificato. Come già in parte è accaduto in seguito al rinvenimento della
cisterna dell´epoca viscontea (1300-1400). Risalente all´epoca in cui sul colle
c´era appunto un castello visconteo, nei secoli successivi quasi interamente
distrutto, sulle cui macerie a metà Ottocento sorse quello austriaco. Ormai
abbandonato da decenni e venduto dal Comune alla Fondazione Cariverona.
Il presidente della Fondazione Cariverona Paolo Biasi — a margine
dell´inaugurazione della mostra AmoPavarotti a Palazzo Forti, proprietà di
Cariverona — ricorda che il prosieguo del cantiere a Castel San Pietro dipende
appunto dall´autorizzazione della Soprintendenza. Al momento c´è già quello
della monumentale, guidata da Gianna
Gaudini, e manca appunto quello della archeologica, condotta da Vincenzo
Tinè. Un cantiere in continua evoluzione.
Fonte: srs di Enrico
Giardini, da L’Arena di Verone di martedì 23 aprile 2013 CRONACA,
pagina 9
Link: http://www.larena.it/stories/Cronaca/500892_scavi_sotto_castel_san_pietro_spunta_un_tempio_romano/
CASTEL SAN PIETRO
«IL TEMPIO È
NOTO
DAL XVI SECOLO»
La base del tempio
romano tornata alla luce a Castel San Pietro
LO STUDIOSO. Mario Patuzzo sul ritrovamento. L´autore di
libri di storia cita gli studi di Alessandro Canobbio
Tra gli studiosi che si sono occupati dell´Arx romana sul
Colle San Pietro c´è Mario Patuzzo, autore di libri sulla storia di Verona, il
quale precisa che dell´esistenza del Tempio si sapeva fin dal XVI secolo quando
lo storico Alessandro Canobbio concentra i suoi studi soprattutto nella
descrizione della Verona Romana e dà notizia dell´esistenza sulla vetta di
ruderi vari, dai quali egli deduce che lassù dovesse essere un Tempio.
Nel 1851 lo studioso monsignor Paolo Vignola avrebbe
riconosciuti nei pressi di Castel San Pietro i resti di un Tempio Romano e nel
1892, nell´escavo del muraglione del Ponte Pietra, si rinvenne una lapide con
l´iscrizione «SARAPI O · M MARIUS MARO D
· D» dove Serapide ha nell´iscrizione i predicati di Giove Ottimo Massimo
con la grafia che si riscontra anche in iscrizioni greche d´Italia.
L´archeologo Pirro Marconi nel suo «Verona Romana» edito nel
1937 afferma: «Attualmente, nel terreno della vetta compreso nella cinta
medievale esistono pochi resti architettonici romani, conci e qualche frammento
di colonna; tante altre sedi di vita che si sono succedute su questo punto,
hanno cancellato ogni altra vestigia del passato. Probabilmente nuove ricerche,
per ora impossibili, nel brutto castello austriaco e nel cortile antistante,
darebbero dati probativi e preziosi sulla Cittadella di Verona Romana sul
Colle, attribuiti all´Età Augustea»
Lo storico Alessandro Da Lisca, prosegue Patuzzo, «descrive
la vetta del Colle che presenta una muraglia posta quasi immediatamente sotto
l´attuale Caserma Castel San Pietro, nel lato verso San Giovanni in Valle, muri
che hanno carattere di rivestimento e terrazzamento. Alcuni di essi posti fra
il teatro e la sommità del colle, hanno uno spiccato carattere decorativo. Si
tratta di opere relative al nucleo di edifici che sorgevano sulla vetta del
Colle, l´antica "arce", la rocca dove sorgeva il tempio principale
della città, e che con questa fanno sistema».
La Cittadella sul Colle di San Pietro, che domina la città e
difende la testa di ponte ha ragion di essere a Verona, dice ancora il Da
Lisca, «ma dovrà ulteriormente essere confermata dai fatti dove la muratura
romana si appoggia alla roccia, interamente formata con brecciame di tufo e
malta di sabbia e ghiaia, ed è esternamente lavorata a conci regolari di tufo
che ne formano il bel paramento e che misurano, nella faccia a vista, la
dimensione media di centimetri 12 per 18. Essa per la struttura è identica ad
altre che si vedono nel vicino Teatro Romano. La pianta con andamento
rettilineo si innalza con lieve inclinazione per circa quattro metri,
presentando tre piani con due riseghe di circa dieci centimetri ciascuna».
Questa struttura doveva servire come rivestimento del Colle, e come sostegno di
un piazzale o di una cinta in cui sorgeva l´Arx propriamente detta. (E.CARD.)
Fonte: da L’Arena di Verona di sabato 27 aprile 2013 CRONACA,
pagina 11
TEMPIO ROMANO, INCUBO RITARDI PER IL CANTIERE DEL MUSEO
Gli scavi a Castel San Pietro riservano sempre sorprese:
dopo la cisterna viscontea, l'edificio del 90 a.C.
CASTEL SAN PIETRO. Il proprietario dell´edificio e il Comune
attendono il parere della Soprintendenza archeologica. Cariverona auspica un
accordo a breve. Casali: «Ma non si incide sui lavori della nuova funicolare» A
Calcagni i restauri del Capitanio
Stupore, orgoglio, curiosità. Ma anche apprensione per i
tempi che potrebbero slittare. Sono questi i sentimenti che accompagnano la
notizia, pubblicata ieri da L´Arena, dell´eccezionale ritrovamento di un tempio
romano a Castel San Pietro dove, restaurato il palazzo asburgico, verrà
trasferito il museo di Storia naturale.
Alla Fondazione Cariverona, proprietaria dell´edificio, che
già sollecitava per l´avvio dei lavori fermati dal ritrovamento della cisterna
viscontena adiacente al palazzo, si auspica che, visti i buoni rapporti sempre
intercorsi fra Comune e Soprintendenza, si possa trovare in tempi rapidi una
soluzione.
Nell´interesse della città e al tempo stesso rispettando i
reperti emersi. In pratica: partire quanto prima con la ristrutturazione del
palazzo e della funicolare che da Santo Stefano arriverà in cima al colle. E
insieme capire come andrà valorizzato l´edificio sacro ritrovato, fra il castello
e le mura viscontee lato Torricelle, dove dovrebbe sorgere la «hall», cioè il
salone di ingresso del futuro museo. Va tenuto conto, fra l´altro, che ci sarà
da restaurare la cisterna.
Cariverona ha già ottenuto il via libera della
soprintendente ai monumenti, Gianna Gaudini, e ora attende quello del
responsabile dei beni archeologici del Veneto, Vincenzo Tinè. Sarà lui a
illustrare a breve le caratteristiche del tempio, come si procederà per
sistemarlo e come ciò inciderà sul cantiere per il museo.
IL TEMPIO comunque, che sorge sulla collina «sacra» della
primissina Verona, è già stato datato al 90 prima di Cristo, nel periodo del
console Silla che l´avrebbe fatto costruire come segno del potere acquisito
dopo la vittoria su Caio Mario. La sommità della collina era giù abitata
nell´Età del Ferro, quindi prima del periodo romano, e lì si fa risalire di
fatto la nascita di Verona.
Da Palazzo Barbieri, l´assessore ai lavori pubblici Stefano
Casali, spiega: «Quella del tempio è una straordinaria scoperta, ma anche una
conferma del fatto che sul colle di Castel San Pietro sorgevano l´acropoli
della città e altre costruzioni importanti dal punto di vista architettonico, a
cui si guardava dal basso come un punto di riferimento urbanistico e
culturale».
Questo ritrovamento, prosegue, «è senz´altro anche un´opportunità
per il sito archeologico e sono sicuro che il cronoprogramma dei lavori di ristrutturazione
del castello si potrà organizzare in modo tale che possa proseguire senza
particolari ritardi. In ogni caso la prima fase dei lavori per la funicolare
non subirà alcun ritardo. E a breve in Giunta presenterò il progetto
esecutivo».
È già prevedibile, però, visto che la «hall» del museo
dovrebbe sorgere nel luogo del tempio, qualche modifica progettuale al futuro
museo andrà prevista.
In ogni caso, in seguito alla novità del tempio romano,
Casali aggiunge: «A questo punto attendiamo con grande curiosità che la
Soprintendenza ai beni archeologici ci renda edotti dell´importanza del nuovo
ritrovamento». Anche perché l´edificio sacro, unito alla cisterna, al museo
stesso di Storia naturale che possiede un patrimonio straordinario, unico al
mondo, anzitutto i fossili di Bolca e poi il Teatro Romano, il vicino museo
archeologico (pure da restaurare), più il parco e il belvedere su Verona
costituiranno un complesso di valore straordinario, che racconta la storia
della prima Verona.
OGGI INTANTO il Consiglio di amministrazione della
Fondazione Cariverona assegnerà l´incarico all´architetto che dovrà progettare
il restauro del Palazzo del Capitanio, di proprietà delle stessa Cariverona,
dove verranno esposte opere d´arte di proprietà dell´ente.
La designazione dovrebbe cadere su Luigi Calcagni, 84 anni,
noto fra l´altro per aver progettato il restauro di Palazzo Giuliari e della
Gran Guardia, insieme al collega Luciano Cenna
Fonte: srs di Enrico
Giardini, da L’Arena di Verona di mercoledì 24 aprile 2013, CRONACA,
pagina 9,
Link: http://www.larena.it/stories/Home/501343_tempio_romano_incubo_ritardiper_il_cantiere_del_museo/
ECCO IL TEMPIO ROMANO DI CASTEL SAN PIETRO
Il basamento del tempio romano del primo secolo avanti Cristo affiorato durante i lavori di ristrutturazione di Castel San Pietro FOTO MARCHIORI
IL RITROVAMENTO. Le immagini del santuario ritrovato sul
sito dell´ex caserma austriaca. La Soprintendenza si prende due settimane per
decidere come procedere. Durante i lavori di ristrutturazione è emerso il basamento.
All´inizio dell´Ottocento si potevano ancora vedere resti di colonne e
capitelli, poi gli edifici hanno coperto tutto
Del tempio vero e proprio, asportato chissà quando, resta
ben poco. Se ne può scorgere qualche traccia all´interno di Castel San Pietro,
con le finiture in pietre calcaree a copertura dell´antico podio che prosegue
lungo le mura esterne del palazzo asburgico.
È infatti il basamento rialzato in tufo, su cui posava il
tempio romano del 90 a.C., a suscitare l´interesse archeologico, come
testimonianza indubbia della presenza dell´antico Arx: luogo sacro e
fortificato posto a guardia del passaggio sull´Adige della via Postumia. Emerso
tra la fine di marzo e l´inizio di questo mese, in concomitanza con l´avvio
vero e proprio dei lavori di recupero dell´edificio militare e durante un
accurato sondaggio per verificare la fattibilità del progetto, il ritrovamento
attende ora un verdetto della soprintendenza, su come intenderà valorizzarlo
nel concreto.
Alla Fondazione Cariverona, proprietaria del castello,
destinato a trasformarsi nella nuova sede del Museo di Storia Naturale, non
resta ora che attendere un coordinamento dall´alto, prima di mettere mano anche
a quel tratto dell´ala del palazzo ubicata a nord ovest.
Un particolare delle fondamenta del tempio
Un particolare delle fondamenta del tempio
Il reperto, del resto, era atteso. Pur senza la certezza che
fosse ancora al suo posto, date le edificazioni susseguitesi nel tempo, non
mancano testimonianze scritte a evidenziare il fatto che la chiesa dedicata a
San Pietro, restaurata nell´VIII secolo, fosse stata costruita su un
preesistente tempio romano di cui, a inizio Ottocento, si potevano ancora
vedere tracce di colonne e capitelli.
Ricostruzione di Verona romana: sul colle si nota il tempio
Ricostruzione di Verona romana: sul colle si nota il tempio
Un´impronta del passato che riporta alla luce il primo
tempio monumentale antico trovato nel Veneto. Per l´assessore ai lavori pubblici
Stefano Casali è un´ulteriore opportunità per il colle scaligero. «La settimana
prossima andrò sul posto con la soprintendenza per vedere il ritrovamento,
insieme a occhi esperti», dice. «Intanto gli uffici tecnici del Comune stanno
elaborando il progetto esecutivo per i lavori della funicolare, che non sono in
alcun modo inficiati dal recente ritrovamento».
Nel punto in cui è emerso il
tempio romano, dovrebbe essere ricavato il salone di accesso del futuro museo.
La Soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto protrarrà gli scavi per un
altro paio di settimane e poi si esprimerà sulla necessità o meno di modificare
i programmi originari. Il rischio di ritardi esiste. Cambi di rotta, del resto,
sul colle sacro di Verona ce ne sono già stati, con il rinvenimento della
cisterna di epoca viscontea, proprio a pochi metri di distanza dal tempio. (C.BAZZ.)
Fonte: da L’Arena di Verona di giovedì 25 aprile 2013 CRONACA,
pagina 9
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