Un argomento che leghisti e secessionisti di varia sorta tirano fuori con una certa frequenza è la durata millenaria della Repubblica di Venezia, come se questo dovesse legittimare l’instaurazione di una nuova “repubblica veneta” nel nordest italiano.
A tal proposito è opportuno ricordare che la
Repubblica di Venezia fu uno Stato veneziano, non veneto come si vuol far
credere. Sotto la Serenissima le città erano amministrate da podestà (per lo
più veneziani) scelti a Venezia dall’aristocrazia lagunare. Quindi i veneti
complessivamente considerati non si sono mai autodeterminati in un loro
governo, non hanno mai avuto un proprio Stato: semplicemente a un certo
punto – verso la fine del ‘300 – una città veneta si è imposta su tutte le
altre e ha dettato la propria legge fino a quando non arrivò Napoleone (1797).
Quale stato “veneto” dunque? A comandare erano i veneziani, mentre in
terraferma si prendevano ordini e in larghissima parte si lavorava la terra.
Che poi i veneziani fossero amministratori illuminati e liberali è un dato di
fatto, ma non si capisce bene perché un tale merito dovrebbe essere esteso a
padovani, trevigiani e veronesi. E’ un po’ troppo comodo prendersi meriti
altrui, mi sembra.
Aggiungo che l’indipendenza di Venezia durò mille anni (come
quella di Roma del resto, che nessuno però pensa di ripristinare) ma il suo
dominio sulla terraferma veneta durò decisamente meno, qualcosa come quattro
secoli. Lo Stato veneziano al massimo del suo splendore andava da Brescia all’isola
di Cipro, passando per l’Istria e la Dalmazia. Si capisce dunque come
l’omogeneità etnica e culturale dei cittadini della Repubblica non fosse
propriamente il suo forte: parlare di uno stato nazionale dei veneti è
abbastanza ‘discutibile’, visto c’erano comunque lombardi, ladini, friulani,
tedeschi, greci e slavi (questi poi erano tantissimi, basti vedere quanti
veneti portano ancora oggi il cognome “Schiavon” e affini, dal veneziano
“s’ciavo” che significa appunto “slavo”).
E perché i veneziani conquistarono la terraferma veneta nel
‘300? Erano forse spinti da amore fraterno e patriottico per i vicini
“connazionali” veneti? No, il motivo fu puramente strategico e militare: da un
lato c’era il desiderio di annullare la potenza della vicina e rivale Padova,
dall’altro era diventato ormai troppo pericoloso mantenere il confine di
Stato a Mestre, e dunque per difendere meglio la laguna si ritenne opportuno
conquistare altri territori ad ovest.
E’ giusto ricordare poi che la Repubblica di Venezia poté nascere
e svilupparsi per una serie di eventi e condizioni storiche particolarissime:
un iniziale rapporto di dipendenza dall’Impero bizantino, i commerci con
l’Oriente, la fondamentale importanza del Mediterraneo per l’economia di quei
secoli, le crociate (la quarta in particolare), i privilegi concessi dai
sovrani orientali nei loro porti…tutto questo cosa c’entra con oggi? sarebbe
stato anacronistico per un sistema economico industriale (‘800), figuriamoci
per questo sistema economico finanziario! che senso ha paragonare
quell’esperienza storica al Veneto attuale? cosa c’è di ripetibile in quella
storia?
Venezia nel ‘600 finì per perdere tutti i suoi possedimenti
orientali, e dopo l’arrivo dei Turchi e la colonizzazione delle Americhe (a cui
non partecipò, e già questo dovrebbe far pensare) divenne – da
attivissimo impero mediterraneo qual era – un piccolo Stato sempre meno
rilevante nello scacchiere internazionale. Chiusa tra le sponde dell’Adriatico,
la Venezia del ‘700 era ormai solo il ricordo sbiadito della potenza che fu, e
quando Napoleone arrivò in Italia ci mise ben poco a smembrarla e a venderla
subito dopo agli Austriaci col trattato di Campoformio. Questa fu l’ingloriosa
fine della Repubblica di Venezia, stretta fra due colossi che se la scambiarono
(pacificamente e non) almeno un paio di volte nel giro di quindici anni.
Durante il Risorgimento – sotto la guida di Manin e Tommaseo – i veneziani non
ebbero nessuna remora nel combattere contro l’Austria nel nome dell’Italia,
probabilmente consapevoli che piccoli e da soli – nell’era degli Imperi e degli
Stati nazionali – non sarebbero andati da nessuna parte, come la loro storia
più recente confermava.
Ah, gran parte dei documenti ufficiali della Repubblica di
Venezia erano redatti in italiano. Ma questa è un’altra storia.
Fonte: visto su La Ciarla
di Giovanni Pistolato,
giovedì 28 marzo 2013
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