E’ da poco uscito il nuovo libro di Roberto Gremmo “I partigiani alleati dei nazisti – Il “Battaglione Davide” dalla Resistenza astigiana alla Risiera di Trieste”.
Dalla sintesi che riportiamo qui sotto, si tratta
di uno studio veramente importante che documenta una vicenda finora
dimenticata o rimossa: la storia drammatica di centinaia di contadini del
Monferrato e delle Langhe che avevano disertato i bandi di Mussolini per
diventare poi ‘kapo’ per i nazisti al Lager della Risiera di Trieste al
seguito d’uno spericolato avventuriero.
Avevano scelto di diventare partigiani ribelli alla
“Repubblica Sociale” di Mussolini ma osteggiavano gli Anglo-americani ed
erano alleati dei tedeschi.
Subito dopo l’8 settembre centinaia di giovani
contadini delle Langhe e del Monferrato rifiutarono di sottomettersi
al Duce e si dettero alla macchia, trovando il loro capo nel
“Capitano Davide” Enrico Ferrero che organizzò un’agguerrita formazione
armata di “Patrioti” e dette filo da torcere ai
fascisti dell’Astigiano. Ma la loro esperienza partigiana fu di breve
durata perché l’inaffidabile ed imprevedibile “Davide” siglò dopo pochi
mesi un accordo ‘collaborazionista’ coi nazisti ed i suoi uomini
finirono a Venaria, inquadrati in un reparto autonomo. I giovani
del “Battaglione Davide” erano agli ordini diretti delle SS che, dopo
un breve periodo d’addestramento, li trasferirono in Friuli
a fronteggiare l’avanzata dei partigiani di Tito.
Tuttavia, appena giunto nel Goriziano, “Davide” finì al
centro d’inestricabili intrighi e si scontrò coi fascisti del
luogo, costringendo i suoi protettori con la svastica a toglierlo di
mezzo, deportandolo nel lager di Dachau.
I suoi uomini non ebbero miglior destino perché i nazisti
li trasformarono nei guardiani del campo di concentramento della Risiera
di San Sabba a Trieste. Due di loro vennero assassinati dai nazisti per
‘scarsa disciplina’; solo pochi ‘patrioti’ riuscirono a disertare
raggiungendo l’armata jugoslava con la stella rossa ma molti altri furono
complici dell’occupazione nazista fino al termine della guerra.
Negli ultimi giorni del conflitto, Ferrero, autopromosso
“Colonnello”, fu protagonista d’un ultima incredibile epopea in Sud
Tirolo ed assieme al nipote di Garibaldi si presentò di nuovo come
“Partigiano” finché, tornato in Piemonte, scomparve dalla circolazione in
oscure circostanze ed ‘andò in Argentina senza scarpe’. La storia
rocambolesca del “Battaglione Davide” rompe gli schemi della storiografia ufficiale
perché dimostra che le vittime non erano tutte da una parte sola.
SCHEDA LIBRO
AUTORE: Roberto Gremmo
TITOLO: “I partigiani alleati dei nazisti – Il
“Battaglione Davide”
dalla Resistenza astigiana alla Risiera di Trieste”
INDICE DEI CAPITOLI
Capitolo 1 – Erano partigiani
ostili agli Alleati e nemici dei fascisti ma schierati
coi tedeschi – Capitolo
2 – Sotto il Fascismo Ferrero era finito al confino per
un falso ‘complotto
comunista’ – Capitolo 3 – Nel 1943 Ferrero diventò il primo
capo della Resistenza
astigiana – Capitolo 4 – I fascisti osteggiavano il
reclutatore di ‘Patrioti’
Ferrero – Capitolo 5 – A Venaria Ferrero creò il
“Battaglione Davide” d’accordo
coi tedeschi – Capitolo 6 – Nel Goriziano il
‘Battaglione Davide’ si scagliò
contro i fascisti – Capitolo 7 – Gli uomini di
Sarzano diventarono guardie del
‘lager’ nazista alla Risiera di Trieste – Capitolo
8 – I disertori del
“Battaglione Davide” raggiunsero i partigiani di Tito – Capitolo
9 – Il
“Colonnello” Ferrero ed il nipote di Garibaldi erano fra gli
‘ostaggi
eccellenti’ a Dachau e nel Sud Tirolo – Capitolo 10 – Arrestato dalla
“Polizia
Partigiana” di Alessandria e scomparve il “Generale” Ferrero “andò in
Argentina
senza scarpe” – Capitolo 11 – Il ritorno del fascista Tamburini, del
nipote di
Garibaldi e del figlio del maresciallo Badoglio – Capitolo 12 – La
segretaria del
“Capitano Davide” era l’attrice “Luisa Ventura”.
192 Pagine – Euro 25
Fonte: da
MIGLIOVERDE
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