La sentenza stabilita da il Tribunale di Roma che Google deve cancellare tutte le clips che contengano qualsiasi frammento della trasmissione sul “Grande fratello”, a parte il principio morale - non scritto - del diritto alla memoria, è come se qualcuno usasse il telefono per informare dell’arrivo di una partita di droga, e il servizio telefonico venisse accusato di spaccio di sostanze tossiche.
Detto questo, vorrei capire le “menti” di Mediaset ed Endemol quanto pensano di guadagnarci togliendo le clips da YouTube, che, si badi bene, - ed è questo che mi è incomprensibile- non sono altro che una micidiale pubblicità indiretta per il loro “Grande Fratello”.
Personalmente non avevo mai visto su YouTube una sola clip del “G.F.”, mi limitavo a seguirlo occasionalmente alla televisione, adesso mi è passato la voglia anche di quello.
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