mercoledì 2 dicembre 2009

Come e' nato il gesto dell' ombrello.








Il «gesto dell’ombrello», detto anche «far manichetta», è praticato solo da noi e dai francesi, che lo chiamano pomposamente Bras d'honneur (braccio d’onore). 


Pare, dico pare, che l’equivalente nella cultura anglosassone sia l’alzare il dito medio (in inglese The finger, ma anche Bird, Highway salute, Concert C e Flipping/flicking someone off), insulto gestuale che sta diventando di moda, trendy, fra la nostra gagliarda società civile e politica e non c’è da stupirsene: abbiamo adottato quella frescaccia di Halloween, figuriamoci se ci facevamo scappare, dopo il «Dammi un cinque», quella roba lì. 
In quanto all’origine di entrambi i gestacci, si brancola, o quasi, nel buio. Nel suo Gesti, la loro origine e distribuzione l’etologo Desmond Morris avanza l’ipotesi che «il dito», chiamiamolo così, tragga dal digitus infamis o digitus impudicus dell’antica Roma (rimandi nelle opere di Marziale e di Svetonio), ma questo smentirebbe la stretta parentela fra «il dito» e il «gesto dell’ombrello». Che viene confermata invece da un’altra ipotesi, quella che gode di maggior credito fra gli studiosi della gestualità.


Guerra dei Cent’anni: 25 ottobre 1415, battaglia di Azincourt. Come è noto, in quell’occasione gli inglesi si presentarono sul campo di battaglia armati dell’inedito longbow, l’arco lungo. Aggeggio del quale i francesi non avevano ancora (e dolorosamente) sperimentato la micidiale potenza: ritenendolo un arco punto e basta, sicuri di avere la meglio sul nemico, gli mostrarono il medio (e di qui «the finger»), mentre con l’altra mano facevano cenno di tagliarlo. 
In sostanza, irridevano gli inglesi promettendo loro, una volta fatti prigionieri dopo l’immancabile vittoria, di mozzargli il dito così da impedirgli, nel futuro, di tirar con l’arco. 


Qualche francese, più sbruffone del consueto, andò oltre esprimendo a gesti agli arcieri di Enrico V l’intenzione di recidere loro addirittura il braccio.  E da qui il «gesto dell’ombrello» 


(Inutile ricordare che, la battaglia di Azincourt, per i francesi di Carlo VI, fu la débâcle: lasciarono sul campo oltre 10mila uomini contro i 500 caduti tra le file inglesi. Diavolo d’un longbow. Però bisogna aggiungere che quell’ottobre 1415 la Pulzella d'orleans,  Giovanna d’Arco,  compiva tre anni. A tredici cominciò a sentire «le voci» e a diciassette, oplà, espugnò Orleans lavando così l’onta di Azincourt).




Fonte: Il giornale.it

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