La politica degli imperatori che ha fatto entrare
promiscuamente chiunque entro i confini romani, buoni e cattivi, civilizzati e
barbari, ha determinato la decadenza di Roma e ha creato le premesse perchè i
barbari possano comandarci.
Il professor Giuseppe
Valditara, Ordinario di Diritto Romano e Diritti dell’Antichità presso la
Facoltà di Giurisprudenza di Torino, ha scelto le parole pronunciate da Sesto Aurelio Vittore, senatore romano
del IV Secolo d.C e nordafricano di origine, come chiusa del suo ultimo libro
“L’immigrazione nell’antica Roma: una questione attuale” (e-book, acquistabile
su Amazon). Una frase capace di sintetizzare lo stato d’animo di una cospicua
fetta di italiani, i quali osservano con preoccupazione la gestione delle
politiche immigratorie da parte del Governo nazionale. In particolare nel
momento attuale in cui il timore della diffusione dell’ebola fa guardare con
sospetto alla mobilità degli extracomunitari verso l’Italia. La Voce della
Russia ha deciso di sentire l’opinione del professor Valditara, divenuto
recentemente presidente dell’associazione politico-culturale Crescita e
Libertà.
- Professor Valditara, chi sono i nuovi barbari?
- Sono coloro che non accettano i valori alla base della
civiltà occidentale. Penso alla libertà, all’uguaglianza, al rifiuto di ogni
forma di discriminazione personale, al rispetto reciproco, particolarmente in
termini di diritti.
- E i politici italiani? Fanno parte dei nuovi barbari
oppure sono i loro alleati?
- Credo vi sia una certa varietà di uomini politici. Il
problema centrale, però, è che troppi sono caratterizzati dalla mancanza di
buona fede, coraggio e concretezza: tre qualità fondamentali nell’affrontare il
quotidiano, a iniziare da un problema delicato come l’immigrazione.
- Nel suo libro scrive dell’immigrazione ai tempi di
Roma. Riguardando oggi a quella esperienza, come si dovrebbe comportare un buon
politico per non ripetere quegli errori?
- Non raccontare un sacco di “balle”. Porre al primo
posto l’interesse pubblico e conseguentemente operare scelte coerenti. Ad
esempio, se si tratta di immigrazione è giusto partire dal presupposto che la
cittadinanza italiana deve essere meritata: Il Governo attuale vorrebbe invece
considerarla come un diritto a prescindere. Il discrimine sta invece
nell’accettare e rispettare i valori della Costituzione italiana e ciò
sottintende un’assunzione di responsabilità sincera. Non è pensabile che anche
a coloro che non rinnegano apertamente le discriminazioni verso cristiani,
ebrei e donne si possa concedere facilmente la cittadinanza, solo per paura di
essere tacciati di discriminazione. Ecco, è così che si aprono le porte ai
nuovi barbari.
- Da professore di Diritto pensa che il reato di
clandestinità sia configurabile?
- Assolutamente sì. Vorrei capire perché in molti altri
Stati è presente e solo in Italia diventa una questione inaccettabile. In
Spagna o negli USA c’è persino una difesa armata dei confini nazionale, ma
nessuno si sogna di definire eccessive queste misure.
- L’Ue su questo punto pare aver un approccio
differenziato, quando si tratta dell’Italia.
- Ed è anche per questa ragione che l’Europa va
ripensata. Un’Unione basata su un socialismo regolatore è inaccettabile. Così
com’è, l’Ue danneggia l’Italia e gli italiani.
- Cosa pensa di Mare Nostrum?
- L’operazione Mare Nostrum è costata 200milioni di euro,
ha quintuplicato gli arrivi e aumentato i morti in mare. L’effetto è stato
quello di incoraggiare gli sbarchi e di facilitare il compito degli scafisti.
- E sulle sanzioni russe che pensiero si è fatto?
- È una situazione complessa. Di certo l’Occidente non
può perdere la Russia. Dobbiamo puntare sulla diplomazia per uscire da questo
stallo, che penalizza soprattutto le imprese italiane. La Russia fa parte di
quella grande civiltà europea che ha come pilastri Gerusalemme, Atene e Roma, e
proprio Mosca è nota come la “Terza Roma”. Nel rifiuto di ogni soluzione
violenta va detto che ogni popolo ha diritto ad autodeterminarsi, e il popolo
della Crimea si è espresso chiaramente sul proprio destino. Non possiamo
rinnegare i principi che dalla rivoluzione americana ad oggi sono alla base del
mondo libero.
- Dice che i politici raccontano balle. Su Ebola le hanno
raccontate?
- Come Crescita e Libertà avevamo lanciato l’allarme fin
da luglio, quando tutti minimizzavano. È necessario creare un cordone
umanitario che invece non è stato realizzato. Non ha senso portare i malati in
Europa.
- Crescita e libertà nasce per le risposte tardive dei
partiti alle criticità quotidiane?
- Sorge dalla rete come semplice aggregazione di
cittadini che vogliono discutere del loro futuro e delle misure necessarie a
rilanciare lo sviluppo dell’Italia. Persone che sono sempre più scettiche verso
una certa politica di palazzo. Nasce attorno a un dibattito sulla pagina
pubblica di Facebook che ha già permesso di avviare iniziative importanti come
la lotta agli aumenti delle tariffe autostradali e all’eccessivo peso per le
locazioni passive pagate dagli enti pubblici e dallo Stato, una proposta di
riforma del processo civile, un disegno di legge che obblighi il Parlamento a
pronunciarsi sui disegni di legge di iniziativa popolare, una patrimoniale sui
beni delle fondazioni e delle società legate ai partiti politici, una proposta
di revisione della spesa pubblica, un’interrogazione sugli sprechi nella sanità
del ministro Lorenzin, una proposta di legge per contrastare le emergenze
sanitarie e altro ancora. È quindi un lavoro spontaneo che nasce dialogando con
i cittadini 24 ore al giorno: insomma, facciamo quello che ci aspetteremmo
invece da parte dei politici.
Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/2014_10_27/Immigrazione-Italia-assediata-dai-nuovi-barbari-6295/
Nessun commento:
Posta un commento