"Mussolini è
estraneo al delitto Matteotti": a novant'anni dal delitto dello
statista socialista, lo storico Arrigo
Petacco, sul blog di Beppe Grillo,
lancia nuove teorie sull'omicidio avvenuto nel 1924, che portò alla famosa
"secessione sull'Aventino" e di cui Mussolini si professò
responsabile il 3 gennaio dell'anno successivo, con un famoso discorso in
Parlamento.
La ricostruzione dei
fatti
– "Il fatto è questo", spiega Petacco:
"Quel 10 giugno, Matteotti passeggia sul lungo Tevere, e all'improvviso arriva una macchina, una Lancia con tanto di targa che il
portiere si affretta anche a registrare. Scendono giù 4 manigoldi, squadristi e
lo caricano in macchina, non gli sparano, non lo ammazzano, lo caricano in
macchina. Evidentemente è solo un rapimento,
solo che durante il tragitto in macchina, il Matteotti cacciato addirittura a
forza sotto il seggiolino posteriore della macchina, scalcia: era un uomo forte
robusto e coraggioso, scalcia, smadonna,
addirittura morde i polpacci di quelli che gli stanno seduti sopra, e alla fine
uno dei quattro, con una mano, trova sotto il lunotto posteriore una lima
arrugginita e con quella colpisce alla testa Matteotti e lo uccide". Questa la ricostruzione del delitto: e Mussolini?
"Il Duce, in quel periodo, voleva agganciare la parte morbida del
socialismo, in molti erano già d’accordo con lui a entrare nel governo, solo
che la lotta era tra gli estremisti fascisti
e gli estremisti socialisti".
Il complotto
- Alla fine furono proprio loro ad impedire l'apertura di
Mussolini ai socialisti: "Lui fu, casomai, vittima di uno scontro tra la
destra estremista fascista e la sinistra estremista sociale comunista, che
volevano impedire a Mussolini di creare un governo
moderato, perché Mussolini in quei giorni sognava ancora di avvicinare i
socialisti moderati e fare un partito con loro". E quindi, secondo
Petacco, "questo cadavere servì moltissimo alla destra reazionaria, quella
per intenderci di Farinacci e altri
che volevano impedire a Mussolini di avvicinarsi a socialisti, tanto è vero che
dopo poco nacque la dittatura. Quindi
Mussolini fu spinto a destra da chi voleva impedirgli il suo avvicinamento
ai socialisti, e la situazione fu tale che, ad un certo punto, lui stesso fu
costretto a proclamare la dittatura il 3 gennaio del 1925. Visto che non
riusciva più a liberarsi di questa colpa,
fece un discorso alla camera in cui disse che se i fascisti erano una massa di
delinquenti, lui era il comandante di questa banda criminale".
Il movente
- Sono almeno tre, secondo Petacco, le ipotesi sul movente dell'omicidio. "Matteotti
venne ucciso perché si apprestava a rendere di pubblico dominio intrighi e traffici sporchi di autorevoli
personaggi del governo, coperti da potenti coalizioni finanziarie. Oppure
Matteotti venne ucciso perché era uno dei principali esponenti del partito socialista, al quale Mussolini
meditava di rivolgersi affinché non impedisse la formazione di un nuovo governo
basato sulla più stretta collaborazione con la Confederazione generale del
lavoro e con le masse operaie. L’ultima per il coraggioso discorso in Parlamento, in cui accusava il fascismo di aver
manipolato i risultati elettorali". Insomma, "Mussolini fu coinvolto
involontariamente nel delitto Matteotti: lui
non c’entrava affatto, non aveva nessun motivo per uccidere il capo
dell’opposizione, che aveva battuto clamorosamente alle elezioni di un mese
prima. Per il resto è tutta fantasia politica e strumentalizzata che ha
praticamente falsato questa vicenda. Comunque il delitto Matteotti fu casuale, non era premeditato, questo è
molto chiaro".
I grillini
sconcertati
- Ci sono molte perplessità, da parte degli stessi attivisti del blog grillino, sull'intervista
a Petacco. Da un "Ci stiamo
autodistruggendo", firmato Dino, ad un "Io credo veramente che vi
siate bevuti il cervello. Cose incredibili, una giornata in cui si deve solo
riflettere e chiedersi come mai abbiamo perso, ve ne uscite con queste troiate:
VERGOGNATEVI! C'era gente, tanta,
che ha creduto in voi!". Ironico Fausto: "Grazie a questo post
risolveremo tutti i problemi del paese. Stiamo proprio perdendo il senno".
Ironico anche Bob: "Per la serie 'Caro amico ti scriiivooo, cosi ti
distraggo un pò...'". Secondo tanti, l'attenzione di questo post è volta
soltanto a spostare l'attenzione dal disastroso risultato delle elezioni
regionali, come viene ribadito anche in questo post: "Ho il sospetto che
si voglia parare in qualche parte, non sono un complottista, ma questo mi da
addito a dei dubbi due o tre, visto l'importanza della giornata odierna... Me
li tengo per me, vedremo i prossimi sviluppi, mi sa che qua si è allo
sbando".
Fonte: visto su LIBEROQUOTIDIANO.it del 24 novembre 2014
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