(Il Giornale) - La conquista di Roma e la sua sottomissione
all’islam sono una certezza e un dovere islamico sulla base del “Hadith Fath al
Rum” (Detto attribuito a Maometto sulla conquista di Roma) che recita: “Al
Profeta fu chiesto: quale città verrà conquistata per prima, Costantinopoli o
Roma? Ed egli rispose: La città di Eraclio’’. Eraclio (575-641) era l’imperatore
bizantino. Tutti gli ulema, i giureconsulti islamici, concordano sia sul fatto
che si tratta di un hadith “sahih”,
un detto “autentico” di Maometto, sia sul fatto che Roma diventerà islamica.
Ebbene questa minaccia è diventata di pressante attualità lo
scorso 3 luglio con un messaggio dell’autoproclamato Califfo islamico Abu Bakr al-Baghdadi annunciando la
costituzione del sedicente “Stato islamico”: “Marcerete su Roma e prenderete possesso della Terra, ad Allah piacendo”.
Ha fatto bene il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha
dire che “è comunque una minaccia seria”.
Temo purtroppo che alle parole non seguiranno i fatti perché
l’Italia, l’Unione Europea, gli Stati Uniti, la Turchia, l’Arabia Saudita, il
Qatar e persino Israele sono tremendamente responsabili della catastrofe
geo-politica e umanitaria che sta sconvolgendo la sponda orientale e
meridionale del Mediterraneo, cioè i nostri vicini di casa.
All’insegna della spietata regola del “divide et impera”
stiamo per ora assistendo, ma presto ne subiremo le conseguenze, allo
sconvolgimento dell’assetto del Medio Oriente fondato sull’accordo Sykes-Picot del 1916 che, sulle rovine
dell’Impero Ottomano, diede successivamente vita agli Stati nazionali
dell’Arabia Saudita, dell’Iraq, della Siria, del Libano e della Giordania. Ed è
nel 1924 con Abdul Mejid II che finì ufficialmente il Califfato islamico
ottomano per volere di Ataturk il fondatore della Turchia repubblicana.
Il terremoto geo-politico di cui apparentemente nessuno si
preoccupa è lo scardinamento degli Stati nazionali in Medio Oriente. L’Iraq, la
Siria e la Libia hanno di fatto cessato di essere Stati nazionali. Il sedicente
“Stato islamico” del Califfo al-Baghdadi si sviluppa a cavallo della zona
centrale dell’Iraq e della Siria, formalizzando una spartizione territoriale
che prefigura l’avvento di uno Stato curdo a cavallo di Iraq e Siria e in
prospettiva di Turchia e Iran, di uno Stato alauita (la setta sciita a cui
appartiene il presidente siriano Assad) e di uno Stato sciita iracheno, così
come la Libia è tornata ad essere suddivisa in tre entità la Cirenaica, la
Tripolitania e il Fezzan. La Giordania, che all’80% è popolata da palestinesi e
dove l’integralismo islamico è forte, rischia di scomparire ed essere
fagocitata dallo “Stato islamico”.
A quel punto neppure Israele, i cui quasi 8 milioni di
abitanti sono al 20% palestinesi e che deve fronteggiare circa 4 milioni di
palestinesi della Cisgiordania e Gaza, potrà sentirsi al riparo dell’onda lunga
dell’invasione islamica.
Diciamolo chiaramente: abbiamo sbagliato assolutamente tutto
e, peggio ancora, perseveriamo nell’errore.
L’Unione Europea e gli Stati Uniti non hanno ancora imparato
la lezione dell’esito disastroso della legittimazione politica data ai Fratelli
Musulmani a partire dal 2005 illudendosi che, dividendo il fronte islamico,
sarebbero riusciti a sconfiggere Al Qaeda.
La Turchia, l’Arabia Saudita e il Qatar si sono avventurati
in un’impresa suicida sostenendo militarmente e finanziariamente i terroristi
islamici sunniti in Iraq e in Siria immaginando di infliggere il colpo di
grazia agli sciiti arabi in vista del ridimensionamento della leadership
dell’Iran nella regione.
Ma anche Israele che continua a interviene militarmente in
Siria per indebolire l’esercito di Assad non ha imparato la lezione del
sostegno dato agli islamici di Hamas nel lontano 1988 credendo di poter
sconfiggere l’Olp di Arafat.
La lezione per tutti è che mentre con dittatori laici, i
vari Saddam, Assad, Arafat, Gheddafi e Mubarak, era possibile dialogare e
pervenire a degli accordi di pace, con i tiranni islamici è semplicemente
inimmaginabile lo stesso concetto di pace.
Perché i tiranni islamici, e il Califfo al-Baghdadi lo ha
confermato, ragionano esclusivamente in termini coranici e maomettani che impongono
costi quel che costi l’islamizzazione dell’umanità bollando come nemici
dell’islam gli ebrei, i cristiani, gli infedeli e gli apostati.
Quanto è ingenua quest’Unione Europea che corteggia persino
il Califfo al-Baghdadi invitandolo a prendere parte a un governo di unione
nazionale in Iraq!
Preoccupiamoci
piuttosto di salvarci dall’onda lunga che da subito si materializzerà in una
guerra terroristica dentro casa nostra scatenata dalle migliaia di terroristi
islamici europei che rimpatrieranno dopo aver espletato la loro Jihad, guerra
santa, in Siria e in Iraq. Svegliamoci!
di Magdi
Cristiano Allam 07/07/2014 09:20:15
Fonte: srs di Magdi Cristiano Allam, da http://www.ioamolitalia.it del 7 luglio
2014
Link: http://www.ioamolitalia.it/editoriale/l’occidente-deve-svegliarsi-il-califfo-minaccia-il-mondo.html
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