Anna Caterina Emmerich
Anna Caterina Emmerich (Anna Katharina) nacque l’ 8
settembre 1774 a Flamsche, una località nei pressi di Dülmen in Vestfalia
(Germania), in una famiglia molto povera di devoti contadini. Era la quinta di
nove figli.
Di lei si dice che sapesse distinguere gli oggetti sacri da
quelli profani, che potesse leggere nel pensiero delle persone e che avesse
visioni di fatti che avvenivano nel mondo: vide per esempio dettagli della
rivoluzione francese. Previde la caduta di Napoleone, dodici anni prima che
avvenisse. Le sue esperienze mistiche erano spesso accompagnate da fenomeni di
levitazione e bilocazione.
Anche nella sua infanzia i fenomeni soprannaturali di cui
era protagonista erano per lei talmente normali che nella sua innocenza di
bambina era convinta che anche tutti gli altri bambini godessero degli stessi
suoi favori, per esempio pensava che anche loro potessero conversare
familiarmente con il bambino Gesù, come lei faceva abitualmente. Fin dall’età
di 9 anni le apparivano la Madonna con Gesù Bambino, l’angelo custode e diversi
santi. Mostrava straordinari doni di conoscenza: quando gli ammalati si
recavano da lei in cerca di aiuto era in grado di sapere le loro malattie e
prescriveva loro rimedi che si rivelavano sempre efficaci.
Nel 1789 le apparve Gesù che le offrì la corona di spine,
lei accettò ed ebbe così sulla fronte le prime stigmate. In seguito le si aprirono
le ferite anche alle mani, ai piedi e al costato.
Nel 1802 entrò nel convento delle agostiniane ad Agnetenberg
(Dülmen). Qui veniva considerata
l’ultima dalle sue consorelle, e Suor Anna non solo non se ne lagnava ma ne era
anzi contenta, perché questo le permetteva di esercitare con maggior profitto
la virtù dell’umiltà. Il suo zelo era malvisto dalle anime più tiepide, che
rimanevano sconcertate e infastidite dai suoi carismi e dalla sua salute
cagionevole. Queste suore, nonostante le sue frequenti estasi in chiesa, nella
sua cella o sul lavoro, la trattavano con una certa sufficienza e mostravano
antipatia nei suoi confronti.
Malgrado la sua estrema fragilità, svolse sempre
scrupolosamente e con spirito gioioso i suoi doveri. Ma dopo qualche tempo la
sua salute declinò rapidamente e fu costretta a letto.
Le sue ferite, che si aprivano e sanguinavano
periodicamente, furono studiate da religiosi e scienziati. Il Vicario Generale,
dopo una rigorosa indagine condotta da una commissione medica, si convinse
della santità della suora e dell?autenticità delle sue stigmate.
Nel 1818, quando Anna Caterina aveva 45 anni, attirato dalla
sua fama, venne a visitarla il famoso scrittore e poeta Clemens Maria Brentano,
uno dei più importanti rappresentanti del romanticismo tedesco. Appena le si
presentò la veggente lo riconobbe, perché lo aveva già visto nelle sue visioni.
Sapeva che era l’uomo scelto da Dio per raccogliere e mettere per iscritto ciò
che lei vedeva. Sapeva anche che, se era vissuta fino a quel giorno, era per
aspettare lui.
Brentano, che era venuto per trattenersi pochi giorni, non
se ne andò più: rimase a Dülmen sei anni, per collaborare alla missione di Anna
Caterina. Giorno dopo giorno, annotò ciò che lei gli narrava: dodicimila pagine
che descrivono nei dettagli la vita di Gesù e di Maria Vergine.
Le visioni della Emmerich erano del tutto particolari: lei
si separava dal corpo dopo essere stata “chiamata” dal suo angelo custode e il
suo spirito si recava in Terra Santa dove assisteva agli episodi evangelici
come se stessero avvenendo in quel momento; il giorno dopo li descriveva a
Brentano. Né la monaca né il poeta erano mai stati in Terra Santa, eppure Anna
Caterina ha descritto con sorprendente precisione i luoghi della vita di Gesù e
della Madonna, gli abiti, le suppellettili, i paesaggi. Sulla base delle
descrizioni della Emmerich è stata ritrovata a Efeso la casa dove la Vergine
visse dopo la morte di Gesù. Era una casa rettangolare di pietra, a un piano
solo, col tetto piatto e il focolare al centro, tra boschi al margine della
città perché la Vergine desiderava vivere appartata. Il sacerdote francese Don
Julien Gouyet, dando credito a queste visioni, andò in Asia Minore alla ricerca
della casa descritta da Caterina. Gouyet effettivamente trovò i resti dell’edificio,
nonostante le trasformazioni subite nel tempo, a nove chilometri a sud di
Efeso, su un fianco dell’antico monte Solmisso di fronte al mare, esattamente
come aveva indicato la Emmerich.
La validità delle affermazioni di Caterina venne confermata
anche dalle ricerche archeologiche condotte nel 1898 da alcuni ricercatori
austriaci. Gli archeologi ebbero modo di appurare che l’edificio – almeno nelle
sue fondamenta – risaliva al I secolo d.C.. Oggi davanti alla casa della
Madonna, visitabile ad Efeso e custodita dai cappuccini, c’è un cartello che
spiega che ciò che ne restava, cioè le mura perimetrali col focolare centrale,
era stato ritrovato grazie alle visioni della monaca stigmatizzata Anna
Caterina Emmerich.
Anna Caterina Emmerich morì a Dülmen il 9 febbraio 1824.
Durante cinquant’anni di vita le sue visioni quotidiane avevano coperto tutto
il ciclo della vita di Gesù, di Maria e in gran parte anche degli apostoli.
Sei settimane dopo la sua morte la tomba di Caterina venne riaperta.
Il suo corpo venne trovato incorrotto senza alcuna traccia di decomposizione.
Nel 1892 il Vescovo di Münster diede inizio al processo di beatificazione.
Brentano visse fino al 1842, dopo aver dedicato tutti gli
anni che gli restavano alla stesura del suo libro “Vita di Gesù Cristo secondo le visioni della monaca Anna Caterina
Emmerich”. La suora aveva predetto che anche lui sarebbe morto quando il
suo compito fosse terminato.
Dagli scritti di Brentano riguardanti le visioni di Caterina
Emmerich vennero pubblicati, oltre al libro suddetto, anche: “La dolorosa Passione di Nostro Signore Gesù
Cristo secondo le meditazioni di Anna Caterina Emmerich” (1833), “La vita della Beata Vergine Maria”
(1852), “La vita di Nostro Signore”
(1858-80 e 1981).
Anna Caterina Emmerich è stata beatificata da Papa Giovanni
Paolo II il 3 ottobre 2004.
(Cfr.: “Catholic Encyclopedia”, edizione 1914; “Le apparizioni della Vergine Maria”,
Paola Giovetti; “Life of Venerable Anne
Catherine Emmerich”, Carl E. Schmoger)
LE PROFEZIE DELLA
BEATA ANNA CATERINA EMMERICH
“Vidi anche il rapporto tra i due papi… Vidi quanto
sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta
aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città [di Roma].
Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità… Allora la
visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano
oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese
che venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di
sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. Ma
tutto ciò non durò a lungo”. (13 maggio 1820)
“Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da
un piano elaborato dalla setta segreta, mentre le bufere la stavano
danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni
avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere
sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa. Vidi un Papa che era mite e al
tempo stesso molto fermo… Vidi un grande rinnovamento e la Chiesa che si
librava in alto nel cielo”.
“Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni
regola… Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In
quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto… C’erano solo divisioni e
caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima
moda, così come la nuova chiesa eterodossa di Roma, che sembra dello stesso
tipo…”. (12 settembre 1820)
“Ho visto di nuovo la strana grande chiesa che veniva
costruita là [a Roma]. Non c’era niente di santo in essa. Ho visto questo
proprio come ho visto un movimento guidato da ecclesiastici a cui contribuivano
angeli, santi ed altri cristiani. Ma là [nella strana chiesa] tutto il lavoro
veniva fatto meccanicamente. Tutto veniva fatto secondo la ragione umana… Ho
visto ogni genere di persone, cose, dottrine ed opinioni.
C’era qualcosa di orgoglioso, presuntuoso e violento in
tutto ciò, ed essi sembravano avere molto successo. Io non vedevo un solo
angelo o un santo che aiutasse nel lavoro. Ma sullo sfondo, in lontananza, vidi
la sede di un popolo crudele armato di lance, e vidi una figura che rideva, che
disse: “Costruitela pure quanto più solida potete; tanto noi la butteremo a
terra”". (12 settembre 1820)
“Ebbi una visione del santo Imperatore Enrico. Lo vidi di
notte, da solo, in ginocchio ai piedi dell’altare principale in una grande e
bellissima chiesa… e vidi la Beata Vergine venire giù da sola. Ella stese sull’altare
un panno rosso coperto con lino bianco, vi pose un libro intarsiato con pietre
preziose e accese le candele e la lampada perpetua…
Allora venne il Salvatore in persona vestito con l’abito
sacerdotale…
La Messa era breve. Il Vangelo di San Giovanni non veniva
letto alla fine [1]. Quando la Messa fu terminata, Maria si diresse verso
Enrico e stese la sua mano destra verso di lui dicendo che questo era in riconoscimento
della sua purezza. Allora lo esortò a non avere esitazioni. Dopo di ciò vidi un
angelo, esso toccò il tendine della sua anca, come Giacobbe. Enrico provava
grande dolore, e dal quel giorno camminò zoppicando… [2]“. (12 luglio 1820)
“Vedo altri martiri, non ora ma in futuro… Vidi le sette
segrete minare spietatamente la grande Chiesa. Vicino ad esse vidi una bestia
orribile che saliva dal mare… In tutto il mondo le persone buone e devote, e
specialmente il clero, erano vessate, oppresse e messe in prigione. Ebbi la
sensazione che sarebbero diventate martiri un giorno.
Quando la Chiesa per la maggior parte era stata distrutta e
quando solo i santuari e gli altari erano ancora in piedi, vidi entrare nella
Chiesa i devastatori con la Bestia. Là essi incontrarono una donna di nobile
contegno che sembrava portare nel suo grembo un bambino, perché camminava
lentamente. A questa vista i nemici erano terrorizzati e la Bestia non riusciva
a fare neanche un altro passo in avanti. Essa proiettò il suo collo verso la
Donna come per divorarla, ma la Donna si voltò e si prostrò [in segno di
sottomissione a Dio; N.d.R.], con la testa che toccava il suolo.
Allora vidi la Bestia che fuggiva di nuovo verso il mare, e
i nemici stavano scappando nella più grande confusione… Poi vidi, in grande
lontananza, grandiose legioni che si avvicinavano. Davanti a tutti vidi un uomo
su un cavallo bianco. I prigionieri venivano liberati e si univano a loro.
Tutti i nemici venivano inseguiti. Allora, vidi che la Chiesa veniva
prontamente ricostruita, ed era magnifica più di prima”. (Agosto-ottobre 1820)
“Vedo il Santo Padre in grande angoscia. Egli vive in un
palazzo diverso da quello di prima e vi ammette solo un numero limitato di
amici a lui vicini. Temo che il Santo Padre soffrirà molte altre prove prima di
morire. Vedo che la falsa chiesa delle tenebre sta facendo progressi, e vedo la
tremenda influenza che essa ha sulla gente. Il Santo Padre e la Chiesa sono
veramente in una così grande afflizione che bisognerebbe implorare Dio giorno e
notte”. (10 agosto 1820)
“La scorsa notte sono stata condotta a Roma dove il Santo
Padre, immerso nel suo dolore, è ancora nascosto per evitare le incombenze
pericolose. Egli è molto debole ed esausto per i dolori, le preoccupazioni e le
preghiere. Ora può fidarsi solo di poche persone; è principalmente per questa
ragione che deve nascondersi. Ma ha ancora con sé un anziano sacerdote di
grande semplicità e devozione. Egli è suo amico, e per la sua semplicità non
pensavano valesse la pena toglierlo di mezzo.
Ma quest’uomo riceve molte grazie da Dio. Vede e si rende
conto di molte cose che riferisce fedelmente al Santo Padre. Mi veniva chiesto
di informarlo, mentre stava pregando, sui traditori e gli operatori di iniquità
che facevano parte delle alte gerarchie dei servi che vivevano accanto a lui,
così che egli potesse avvedersene”.
“Non so in che modo la scorsa notte sono stata portata a
Roma, ma mi sono trovata vicino alla chiesa di Santa Maria Maggiore, e ho visto
tanta povera gente che era molto afflitta e preoccupata perché il Papa non si
vedeva da nessuna parte, e anche per via dell’inquietudine e delle voci
allarmanti in città.
La gente sembrava non aspettarsi che le porte della chiesa
si aprissero; essi volevano solo pregare fuori. Una spinta interiore li aveva
condotti là. Ma io mi trovavo nella chiesa e aprii le porte. Essi entrarono,
sorpresi e spaventati perché le porte si erano aperte. Mi sembrò che fossi
dietro la porta e che loro non potessero vedermi. Non c’era alcun ufficio
aperto nella chiesa, ma le lampade del Santuario erano accese. La gente pregava
tranquillamente.
Poi vidi un’apparizione della Madre di Dio, che disse che la
tribolazione sarebbe stata molto grande. Aggiunse che queste persone devono
pregare ferventemente… Devono pregare soprattutto perché la chiesa delle
tenebre abbandoni Roma”. (25 agosto 1820)
“Vidi la Chiesa di San Pietro: era stata distrutta ad
eccezione del Santuario e dell?Altare principale [3]. San Michele venne giù
nella chiesa, vestito della sua armatura, e fece una pausa, minacciando con la
spada un certo numero di indegni pastori che volevano entrare. Quella parte
della Chiesa che era stata distrutta venne prontamente recintata? così che
l?ufficio divino potesse essere celebrato come si deve. Allora, da ogni parte
del mondo vennero sacerdoti e laici che ricostruirono i muri di pietra, poiché
i distruttori non erano stati capaci di spostare le pesanti pietre di
fondazione”. (10 settembre 1820)
“Vidi cose deplorevoli: stavano giocando d’azzardo, bevendo
e parlando in chiesa; stavano anche corteggiando le donne. Ogni sorta di
abomini venivano perpetrati là. I sacerdoti permettevano tutto e dicevano la
Messa con molta irriverenza. Vidi che pochi di loro erano ancora pii, e solo
pochi avevano una sana visione delle cose. Vidi anche degli ebrei che si
trovavano sotto il portico della chiesa. Tutte queste cose mi diedero tanta
tristezza”. (27 settembre 1820)
“La Chiesa si trova in grande pericolo. Dobbiamo pregare
affinché il Papa non lasci Roma; ne risulterebbero innumerevoli mali se lo
facesse. Ora stanno pretendendo qualcosa da lui. La dottrina protestante e
quella dei greci scismatici devono diffondersi dappertutto. Ora vedo che in
questo luogo la Chiesa viene minata in maniera così astuta che rimangono a mala
pena un centinaio di sacerdoti che non siano stati ingannati. Tutti loro
lavorano alla distruzione, persino il clero. Si avvicina una grande
devastazione”. (1 ottobre 1820).
“Quando vidi la Chiesa di San Pietro in rovina, e il modo in
cui tanti membri del clero erano essi stessi impegnati in quest’opera di
distruzione – nessuno di loro desiderava farlo apertamente davanti agli altri
-, ero talmente dispiaciuta che chiamai Gesù con tutta la mia forza, implorando
la Sua misericordia. Allora vidi davanti a me lo Sposo Celeste ed Egli mi parlò
per lungo tempo…
Egli disse, fra le altre cose, che questo trasferimento
della Chiesa da un luogo ad un altro significava che essa sarebbe sembrata in
completo declino. Ma sarebbe risorta. Anche se rimanesse un solo cattolico, la
Chiesa vincerebbe di nuovo perché non si fonda sui consigli e sull’intelligenza
umani. Mi fece anche vedere che non era rimasto quasi nessun cristiano, nell’antico
significato della parola”. (4 ottobre 1820)
“Mentre attraversavo Roma con San Francesco e altri santi,
vedemmo un grande palazzo avvolto dalle fiamme, da cima a fondo. Avevo tanta
paura che gli occupanti potessero morire bruciati perché nessuno si faceva
avanti per spegnere il fuoco. Tuttavia, mentre ci avvicinavamo il fuoco diminuì
e noi vedemmo un edificio annerito. Attraversammo un gran numero di magnifiche
stanze, e finalmente raggiungemmo il Papa. Era seduto al buio e addormentato su
una grande poltrona. Era molto ammalato e debole; non riusciva più a camminare.
Gli ecclesiastici nella cerchia interna sembravano insinceri
e privi di zelo; non mi piacevano. Parlai al Papa dei vescovi che presto
dovevano essere nominati. Gli dissi anche che non doveva lasciare Roma. Se l’avesse
fatto sarebbe stato il caos. Egli pensava che il male fosse inevitabile e che
doveva partire per salvare molte cose… Era molto propenso a lasciare Roma, e
veniva esortato insistentemente a farlo…
La Chiesa è completamente isolata ed è come se fosse
completamente deserta. Sembra che tutti stiano scappando. Dappertutto vedo
grande miseria, odio, tradimento, rancore, confusione e una totale cecità. O
città! O città! Cosa ti minaccia? La tempesta sta arrivando; sii vigile!”. (7
ottobre 1820)
“Ho anche visto le varie regioni della terra. La mia Guida [Gesù]
nominò l’Europa e, indicando una regione piccola e sabbiosa, espresse queste
sorprendenti parole: “Ecco la Prussia, il nemico”. Poi mi mostrò un altro
luogo, a nord, e disse: “questa è Moskva, la terra di Mosca, che porta molti
mali”. (1820-1821)
“Fra le cose più strane che vidi, vi erano delle lunghe
processioni di vescovi. Mi vennero fatti conoscere i loro pensieri e le loro
parole attraverso immagini che uscivano dalle loro bocche. Le loro colpe verso
la religione venivano mostrate attraverso delle deformità esterne. Alcuni
avevano solo un corpo, con una nube scura al posto della testa. Altri avevano
solo una testa, i loro corpi e i cuori erano come densi vapori. Alcuni erano
zoppi; altri erano paralitici; altri ancora dormivano oppure barcollavano”. (1
giugno 1820)
“Quelli che vidi credo che fossero quasi tutti i vescovi del
mondo, ma solo un piccolo numero era perfettamente retto. Vidi anche il Santo
Padre – assorto nella preghiera e timoroso di Dio. Non c’era niente che
lasciasse a desiderare nella sua apparenza, ma era indebolito dall’età avanzata
e da molte sofferenze. La testa pendeva da una parte all’altra, e cadeva sul
petto come se si stesse addormentando. Egli aveva spesso svenimenti e sembrava
che stesse morendo. Ma quando pregava era spesso confortato da apparizioni dal
Cielo. In quel momento la sua testa era dritta, ma non appena la faceva cadere
sul petto vedevo un certo numero di persone che guardavano rapidamente a destra
e a sinistra, cioè in direzione del mondo.
Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo
stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava
precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano
attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro
contribuivano all’opera di distruzione.
In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà
preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha
protetto dai disastri e dalle guerre”. (1820)
“Vedo molti ecclesiastici che sono stati scomunicati e che
non sembrano curarsene, e tantomeno sembrano averne coscienza. Eppure, essi
vengono scomunicati quando cooperano (sic) con imprese, entrano in associazioni
e abbracciano opinioni su cui è stato lanciato un anatema. Si può vedere come
Dio ratifichi i decreti, gli ordini e le interdizioni emanate dal Capo della
Chiesa e li mantenga in vigore anche se gli uomini non mostrano interesse per
essi, li rifiutano o se ne burlano”. (1820-1821)
“Vidi molto chiaramente gli errori, le aberrazioni e gli
innumerevoli peccati degli uomini. Vidi la follia e la malvagità delle loro
azioni, contro ogni verità e ogni ragione. Fra questi c’erano dei sacerdoti e
io con piacere sopportavo le mie sofferenze affinché essi potessero ritornare
ad un animo migliore”. (22 marzo 1820)
“Ho avuto un’altra visione della grande tribolazione. Mi
sembrava che si pretendesse dal clero una concessione che non poteva essere
accordata. Vidi molti sacerdoti anziani, specialmente uno, che piangevano
amaramente. Anche alcuni più giovani stavano piangendo. Ma altri, e i tiepidi
erano fra questi, facevano senza alcuna obiezione ciò che gli veniva chiesto.
Era come se la gente si stesse dividendo in due fazioni”. (12 aprile 1820)
“Vidi un nuovo Papa che sarà molto rigoroso. Egli si
alienerà i vescovi freddi e tiepidi. Non è un romano, ma è italiano. Proviene
da un luogo che non è lontano da Roma, e credo che venga da una famiglia devota
e di sangue reale. Ma per qualche tempo dovranno esserci ancora molte lotte e agitazioni”.
(27 gennaio 1822)
“Verranno tempi molto cattivi, nei quali i non cattolici
svieranno molte persone. Ne risulterà una grande confusione. Vidi anche la
battaglia. I nemici erano molto più numerosi, ma il piccolo esercito di fedeli
ne abbatté file intere [di soldati nemici]. Durante la battaglia, la Madonna si
trovava in piedi su una collina, e indossava un’armatura. Era una guerra
terribile. Alla fine, solo pochi combattenti per la giusta causa erano
sopravvissuti, ma la vittoria era la loro”. (22 ottobre 1822)
“Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee
che erano pericolose per la Chiesa. Stavano costruendo una Chiesa grande,
strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti
ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione.
Così doveva essere la nuova Chiesa… Ma Dio aveva altri progetti”. (22 aprile
1823)
“Vorrei che fosse qui il tempo in cui regnerà il Papa
vestito di rosso. Vedo gli apostoli, non quelli del passato ma gli apostoli
degli ultimi tempi e mi sembra che il Papa sia fra loro.”
“Nel centro dell’inferno ho visto un abisso buio e dall’aspetto
orribile e dentro di esso era stato gettato Lucifero, dopo essere stato
assicurato saldamente a delle catene. Dio stesso aveva decretato questo; e mi è
stato anche detto, se ricordo bene, che egli verrà liberato per un certo
periodo cinquanta o sessanta anni prima dell’anno di Cristo 2000. Mi vennero
indicate le date di molti altri eventi che non riesco a ricordare; ma un certo
numero di demoni dovranno essere liberati molto prima di Lucifero, in modo che
tentino gli uomini e servano come strumenti della vendetta divina.”
“Un uomo dal viso pallido fluttuava lentamente al di sopra
della terra e, sciogliendo i drappi che avvolgevano la sua spada, li gettò
sulle città addormentate, che vennero legate da questi. Questa figura gettò la
pestilenza sulla Russia, l’Italia e la Spagna. Attorno a Berlino vi era un
fiocco rosso e da lì venne in Westfalia. Ora la spada dell’uomo era sguainata,
strisce rosse come il sangue pendevano dall’impugnatura e il sangue che
grondava da questa cadeva sulla Westfalia [4]“.
“Gli ebrei ritorneranno in Palestina e diverranno cristiani
verso la fine del mondo.”
Note:
1) Per secoli, prima della riforma liturgica del 1967, la
Santa Messa si concludeva abitualmente (salvo rare eccezioni) con la lettura
del Vangelo di Giovanni.
2) Questa è una delle numerose profezie in cui si dice che
il Grande Monarca avrà un problema ad una gamba che lo farà zoppicare.
3) La visione di Suor Emmerich della chiesa di San Pietro in
rovine è da intendersi certamente in senso figurato, l’immagine della
distruzione delle mura di San Pietro rappresenta gli attacchi alla Fede e la
decadenza della Chiesa che avranno luogo prima del suo più grande trionfo
durante l’Era di Pace. Tuttavia, basandoci sulle numerose profezie che parlano
di una futura distruzione di Roma, non si può escludere che anche il Vaticano
in quest’occasione subirà pesanti danni materiali e devastazioni.
4) Qui probabilmente si allude alla battaglia della
Westfalia, menzionata in molte profezie. In alcune di queste profezie si fa
riferimento a questa regione della Germania col nome di “paese della betulla”.
Fonti:
“Catholic Prophecy” di Yves Dupont, Tan Books;
The Dolorous Passion of Our Lord Jesus Christ?, meditazioni
di Anna Caterina Emmerich, Benziger Brothers, New York – 1904;
“The Prophets And Our Times” di Padre Gerald Culleton, Tan
Books;
“Trial, Tribulation and Triumph” di Desmond A. Birch,
Queenship Publishing;
(NB: i brani riportati in “Catholic Prophecy” e “Trial,
Tribulation and Triumph” sono tratti da “The Life of Anne Catherine Emmerich”
di Carl E. Schmoeger).
Fonte: visto su Profezie del
16 settembre 2006
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