Se voi foste
cittadini di un Paese nel quale…
A – da un lato:
1) La tassazione vi sottrae il 50% del vostro reddito
annuale; e come se non bastasse, il reddito sul quale il fisco applica le tasse
non è quello reale ma quello che il fisco “accerta” unilateralmente sulla base
di presunzioni di legge: presunzioni cervellotiche e spesso arbitrarie contro
le quali non è possibile fornire una prova contraria perché si tratterebbe di
fornire una prova negativa (probatio diabolica);
2) Il fisco vi impone di tenere una vera e propria
contabilità familiare e di conservare tutta la documentazione delle vostre
spese (anche di quelle più personali, relative a vostri possibili “vizi”-
alimentari, erotici, voluttuari…), costringendovi a denudare tutta la vostra
vita privata; e nella ipotesi che le spese dell’anno superassero il reddito
dichiarato, avendo attinto ai vostri risparmi pregressi (il vostro patrimonio),
anche di questo dovete rendere ragione;
3) Il fisco può trasformare i prelevamenti dal vostro conto
corrente bancario (quindi l’uso del vostro denaro) in redditi (!) e notificare
conseguenti accertamenti induttivi, a meno che non documentiate l’uso che ne
avete fatto, indicando le generalità di chi ha ricevuto il vostro denaro;
4) Il fisco può a suo arbitrio raddoppiare i termini
decadenziali fissati per la sua azione accertatrice, semplicemente ipotizzando
un’ipotesi di reato, sicché il cittadino viene costretto in una condizione di
limbo per ben 8 anni, alla mercé degli umori e dei target di “fatturato”
assegnati di anno in anno ai vari uffici;
5) Il fisco può riscuotere coattivamente una consistente
parte di quanto da lui ritenuto “reddito”, pur in pendenza di un vostro ricorso
e pur essendo fatto notorio che circa 6 volte su 10 gli accertamenti del fisco
sono infondati e vengono annullati dalle Commissioni tributarie, e pur essendo
notorio che le banche, in presenza di azioni esecutive del fisco per tasse
presuntamente dovute, revocano crediti e affidamenti con effetti devastanti
sull’economia delle famiglie e delle imprese;
B – e dall’altro:
6) Fosse certo e incontestabile che il denaro sottratto dal
vostro lavoro e dalle vostre tasche non viene impiegato nell’interesse della
collettività, ma viene sperperato in massima parte per pagare i privilegi di
consorterie politico-sindacale-burocratico-amministrative (vertici
istituzionali, parlamentari, governativi, giudiziari, regionali, provinciali,
di società e apparati pubblici centrali e territoriali statali e parastali…);
7) Fosse certo che i membri di queste oligarchie percepiscono
retribuzioni, prebende e altre mille indennità di gran lunga superiori a quelle
percepite dagli organi, uffici omologhi di tutti gli altri Paesi del mondo
civile, anche di quelli incomparabilmente più avanzati e ricchi del vostro
Paese;
8- E quegli stessi governanti, che nel corso del tempo hanno
rapinato voi cittadini comuni per finanziare i loro privilegi, avessero la
spudoratezza di affermare che la causa del dissesto della finanza pubblica da
essi provocato è l’insufficiente gettito tributario e che per la crescita del
Paese occorre la crescita della tassazione; e come unici provvedimenti
inasprissero ancor più le tasse sui redditi e sul risparmio in luogo di
tagliare le loro prebende.
Se per vostra sventura vi trovaste a vivere in un Paese
simile, pur ben conoscendo il DOVERE LEGALE di rispettare le leggi, non
pensereste che c’è tuttavia un DIRITTO MORALE a non obbedire a leggi
intollerabilmente ingiuste, leggi che impongono al cittadino comune di subire
confische, angherie e rapine come fosse un servo della gleba, e che c’è un
corrispondente DOVERE MORALE a sbarazzarvi dei vostri legislatori e governanti
per sostituirli con altri migliori?
Forse di primo impulso indirizzereste la vostra legittima
rabbia contro gli agenti della riscossione. Essi sono però solo l’ultimo anello
di una perversa catena, il cui anello precedente è costituito dai funzionari
della Guardia di Finanza e dalle Agenzie delle Entrate i quali pure non fanno
altro che affannarsi con zelo certosino a impiegare le micidiali armi da guerra
date loro in dotazione (con licenza di uccidere) da governanti e legislatori
folli. Legislatori che hanno costruito nel tempo un mostruoso ingranaggio
capace di distruggere moralmente ed economicamente coloro che lavorando
mantengono in vita l’intera nazione. Legislatori che – ed è qui l’inconcepibile
paradosso – sono gli stessi rappresentanti che voi avete eletto affinché
curassero i vostri interessi.
Se dunque i vostri rappresentanti, coloro che dovrebbero
essere al vostro servizio, tradissero il loro mandato, si fossero fatti vostri
padroni, usando sbirri e boia per mantenervi in servitù e reprimere ogni
ribellione, non dovreste rivolgere la vostra collera in primo luogo contro di
loro?
Ma per nostra fortuna
noi italiani non ci troviamo in una situazione simile!
Fonte: srs di Aldo
Canovari, da l’’Indipendenza del 30 maggio 2012
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