Per porre fine ai maltrattamenti su alcune specie di animali
come cani, gatti o cavalli siamo, giustamente, pronti a mobilitarci, a
raccogliere firme su internet e a scrive lettere di sdegno ai quotidiani.
Il nostro cuore si riempie di rabbia quando vediamo in
TV le raccapriccianti immagini delle galline ovaiole costrette in spazi
angusti, nella sporcizia e con gli arti atrofizzati o quando ci sbattono
davanti agli occhi le sequenze dei cagnolini importati illegalmente dall’est
europeo in camion asfittici, senza cibo e acqua.
Davanti a tanta crudeltà un moto di rabbia ci assale e il
nostro smisurato amore verso gli animali si manifesta con tutta la sua forza.
Quando però, quando altre specie o razze di animali sono
allevate in condizioni altrettanto raccapriccianti e ancora in tenera età sono
portate al macello per essere letteralmente scannane per poi finire sulle
nostre tavole, il nostro incommensurabile amore verso gli animali
improvvisamente scompare.
Micini e cagnolini ci riempiono di gioia, maialini, coniglietti
e pesciolini ci riempiono…la pancia.
Se questa non è
ipocrisia è perlomeno… razzismo alimentare.
Fonte: da Excalibur del 8 aprile 2012
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