Fibula tipo a drago con arco fuso in un sol pezzo
databile VII sec. a.C. trovata tra San Zeno e Colognola ai Colli nel 1886
Luciano Salzani
Nel tracciare la preistoria di un'area limitata, quale il
territorio di un comune, vanno sempre tenuti presenti l'ambiente e i processi
storici e culturali di carattere generale in cui tale area si colloca.
Il territorio di Colognola ai Colli, (nella provincia di
Verona), è posto lungo il margine
meridionale dei Monti Lessini, allo sbocco di larghe vallate. È situato dunque
presso importanti vie di transito e nello stesso tempo presenta piccoli rilievi
sparsi, dolci pendici collinari, abbondanza di risorgive, che sono condizioni
particolarmente favorevoli per gli insediamenti umani.
Sistematiche ricerche archeologiche nella zona si sono avute
soltanto negli ultimi anni e perciò l'attuale documentazione non può essere
presa come campione completo della presenza umana in questo territorio.
Per una illustrazione specifica degli scavi del Casteggion si fa riferimento
all'articolo del dott. Balista di
questo volume, e a una pubblicazione in corso di elaborazione.
Durante il secondo millennio a.C. (Età del Bronzo) in Italia
settentrionale, lo sviluppo di tecniche metallurgiche e il potenziamento
dell'economia agricola e di allevamento hanno portato anche ad un forte
incremento demografico. In pianura sorgono numerosi centri abitati,
relativamente estesi, dove l'agricoltura, l'allevamento e la caccia
rappresentano le attività principali. Lungo le rive del Lago di Garda e dei
piccoli laghetti intramorenici, sorgono le palafitte dove fiorisce in
particolare l'industria metallurgica e la lavorazione dell'osso e del corno per
strumenti.
Colognola ai Colli: località
dei ritrovamenti
1. Casteggioni
2. Coletto
3. San Zeno
Rispetto a queste due aree, la zona collinare, a cui
appartiene anche il territorio di Colognola ai Colli, finora ha dato
documentazioni molto più povere e scarse. Forse si tratta effettivamente di una
zona economicamente più arretrata, dedita soprattutto ad attività pastorali e
quindi con piccoli gruppi umani soggetti ad un certo nomadismo.
Però mancano ancora
degli scavi e degli studi sistematici che possano confermare queste ipotesi,
basate per ora su dati molto parziali.
In un momento
avanzato dell'Età del Bronzo si assiste sui Monti Lessini al sorgere di abitati
sulla vetta di alcuni colli, che sfruttano la naturale disposizione difensiva
insita in un luogo elevato. Tale tipo di abitati avrà poi maggior sviluppo
durante l'Età del Ferro.
Nel primo millennio a.C. (Età del Ferro) nella pianura
veronese esistono grandi insediamenti paleoveneti.
Alcuni abitati sorgono anche sulle propaggini meridionali
dei Monti Lessini. Questi ultimi avranno poi il massimo sviluppo durante gli
ultimi secoli precedenti la dominazione romana, quando in parte della pianura
veronese si sono già insediate popolazioni galliche. In questo periodo alcuni abitati dei Lessini presentano
caratteri difensivi e perciò sono .stati definiti castellieri. Tra gli aspetti culturali vanno sottolineate
alcune affinità degli insediamenti dei Lessini con il mondo retico centro-alpino.
Nell'ambito del quadro sopra delineato esistono da Colognola
ai Colli tracce sporadiche per quanto riguarda l'Età del Bronzo, mentre
relativamente abbondante è la documentazione dell'Età del Ferro.
Alla media Età del Bronzo (XV -XIV sec. A.C.) sono
attribuiti alcuni frammenti di anse lunate raccolte in superficie sul Monte
Casteggioni. Si tratta di pochi elementi che non provengono da uno strato ben
definito e che perciò sono indicativi solo di una presenza o di una
frequentazione umana in quest'epoca.
Interessanti ritrovamenti dell'Età del Bronzo sono stati
segnalati recentemente in località Coletto dal Centro Culturale Giovanni
Solinas. I frammenti recuperati sono abbastanza minuti, con fratture antiche,
come se il materiale archeologico sia stato più volte rivoltato e rimescolato
dai lavori agricoli.
Questa estrema frammentarietà non permette per ora una
valutazione cronologica precisa del complesso. Alcuni orli esoversi, alcuni
frammenti di vasi cordonati fanno pensare all'Età del Bronzo recente. È però da
verificare se sia documentata solo un'epoca, in quanto alcuni frammenti di anse
con attacco a spinotto sembrano presentare una tradizione propria dell'antica Età
del Bronzo. La località merita dunque un'esplorazione più sistematica. Tra i
materiali sono interessanti una ciotolina con ansa verticale e una conchiglia
forata, chiaramente usata come pendaglio (tav. XIV).
Fibula tipo a drago con arco fuso in un sol pezzo
databile VII sec. a.C. trovata tra San Zeno e Colognola ai Colli nel 1886
L'Età del Bronzo finale (X sec. a.C.) e gli inizi della Età
del Ferro (IX-VIII sec. a.C.) sono ben documentati sul Monte Casteggioni sia da
ritrovamenti di superficie, sia da saggi di scavo (tav. XV).
Casteggioni, sezione stratigrafica del settore A, scavi del 1982
Di quest'epoca si hanno molti materiali, ma non si
possiedono le strutture relative (tav. XVI).
Casteggioni, frammenti della fine età del bronzo. (1:2)
Sembra comunque che allora la presenza umana sul Monte
Casteggioni sia stata relativamente estesa e consistente. Ciò corrisponde anche
ad una delle caratteristiche della fine dell'Età del Bronzo quando i villaggi
sorsero prevalentemente sulla cima dei colli in posizioni facilmente
difendibili.
Gli aspetti culturali dell'Età del Bronzo finale rientrano
nella facies protoveneta, che rappresenta la matrice da cui si è poi evoluta la
cultura paleoveneta dell'Età del Ferro.
Dopo questa importante fase di occupazione, sul Monte
Casteggioni esiste una lacuna di ritrovamenti che comprende buona parte
dell'Età del Ferro (VIII-V sec. a.C.). Rinvenimenti si hanno invece da altre
località del territorio di Colognola ai Colli. Da una zona, non meglio
identificata, proviene un'anfora in lamina di bronzo databile intorno al 700 a.C.
(tav. XVII).
Essa ha una forma particolare, decorata da file di borchie e punti a sbalzo. Molto probabilmente si tratta di un oggetto importato, che testimonia come durante la prima Età del Ferro questo territorio sia stato interessato da scambi culturali e commerciali a raggio molto vasto. L'anfora
Colognola ai Colli.
Anfora in lamina di bronzo databile intorno al 700 a.C.
Essa ha una forma particolare, decorata da file di borchie e punti a sbalzo. Molto probabilmente si tratta di un oggetto importato, che testimonia come durante la prima Età del Ferro questo territorio sia stato interessato da scambi culturali e commerciali a raggio molto vasto. L'anfora
quasi sicuramente appartiene ad un corredo funerario.
San Zeno. Tazze in
bronzo attribuibili alla prima età del ferro. (3:5)
A rinvenimenti tombali possono essere attribuite anche due
tazzine di bronzo (tav. XVIII) e una fibula trovate nel 1886 in una zona tra S.
Zeno e Colognola ai Colli. La fibula è di tipo a drago con arco fuso in un sol
pezzo ed è databile intorno al VII sec. a.C. (disegno in copertina).
I rinvenimenti più importanti vanno attribuiti alla tarda
Età del Ferro (IV-II sec. a.C.) e sono stati fatti sul Monte Casteggioni (tavv.
XVIII, XIX).
Casteggioni. Fibule e
fusarole dell’età del ferro (1:1)
Infatti a quest'epoca appartengono buona parte dei materiali
trovati nel secolo scorso da Don Carcereri e le strutture abitative messe in
luce dai recenti scavi.
Durante la tarda Età del Ferro al colle doveva essere stata
data una prima sistemazione a terrazzi lungo i quali erano distribuite le
abitazioni. Il fatto che le case siano state trovate su entrambi i versanti del
colle, anche ad una certa distanza tra loro, può indicare che il villaggio
avesse avuto un'estensione molto vasta o che fosse costituito da nuclei
separati di abitazioni. Le case sono seminterrate secondo una tipologia già
nota sui Lessini e nel Trentino.
Casteggioni. Pianta di
una casa del IV-III secolo a.C.
1-Tracce di legni
carbonizzate
2-Pesi da telaio
3-miscuglio di argilla
e pietre tenere ben triturate e pressate
4-Vasi schiacciate
Assai interessante è una grande casa scavata nel1981 (tav.
XX). Le pareti erano costituite da muri a secco, in parte intonacati da argilla.
L'ingresso avveniva mediante un corridoio posto sull'angolo Sud-Est. Forse
esisteva un porticato. Sulla pavimentazione, che era in terra battuta, sono
stati ritrovati alcuni vasi, scodelle e bicchieri (tavv. XXI, XXII).
Un gruppo di pesi, trovati presso l'ingresso, può forse fornire indicazioni sulla presenza di un telaio. Tutti questi materiali sembrano denotare un ambiente culturale abbastanza evoluto e un livello di vita sicuramente non povero.
Casteggioni. Frammenti di bicchieri e ciotole con sigle (3:5)
Casteggioni. Vasi e
frammenti della tarda età del ferro(1:3)
Un gruppo di pesi, trovati presso l'ingresso, può forse fornire indicazioni sulla presenza di un telaio. Tutti questi materiali sembrano denotare un ambiente culturale abbastanza evoluto e un livello di vita sicuramente non povero.
Casteggioni. Frammenti di bicchieri e ciotole con sigle (3:5)
La casa, che è attribuita tra il IV e il III sec. a.C. è stata distrutta da un incendio. In
epoche successive la zona è stata rioccupata almeno fino all'epoca romana,
della quale esistono chiare testimonianze in strutture e in materiali
archeologici. A quanto risulta, il passaggio dal mondo protostorico a quello
romano è avvenuto in modo graduale e pacifico.
BIBLIOGRAFIA
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in La Lessinia Ieri
Oggi Domani, Verona 1982.
SOLINAS G.: L'altare
sotto l'asfalto, Verona 1973
SOLINAS G. : Storia di Verona, Verona 1982.
Fonte: srs di Luciano
Salzani, da COLOGNOLA
AI COLLI STUDI SUL TERRITORIO DALLA
FORMAZIONE ALL’ETÀ ROMANA, a cura del Centro Culturale Giovanni Solinas; Parrocchia di Colognola ai Volli; tipografia Longo, Verona. 1983.
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