sabato 1 gennaio 2011

Alessandria d’Egitto. Strage di cristiani davanti la chiesa, dopo la messa di mezzanotte, 21 vittime


Anno nuovo, le speranze sono belle….. la realtà è sempre  diversa

Non si arresta la mattanza dei cristiani in Africa. Ad Alessandria d’Egitto un’autobomba esplosa davanti ad una chiesa alla fine della messa di mezzanotte ha fatto 21 morti. Ancora scontri in Nigeria: 11 morti nella caserma Sani Abasha. Il Papa lancia un appello: "Difendete i cristiani". Napolitano: "Basta persecuzioni dei cristiani nel mondo"

Non si arresta la mattanza dei cristiani in Africa. Il sangue dei fedeli continua a macchiare le mani degli islamici che prendono d'assalto le chiese con attentati. Due tragici attentati hanno gettato nel dolore e nella disperazione la notte di Capodanno: ad Alessandria d’Egitto un’autobomba esplosa davanti ad una chiesa alla fine della messa di mezzanotte ha fatto almeno 21 morti, mentre almeno 11 persone sono rimaste uccise in un’esplosione avvenuta questa sera in un mercato molto frequentato situato all’interno di una caserma nella capitale nigeriana Abuja.

L'attentato ad Alessandria E' stato un duro colpo per la folta comunità cristiana d’Egitto, e una notte da dimenticare per i copti di Alessandria, bersaglio dell’esplosione all’uscita da una funzione religiosa per propiziare il nuovo anno. Un testimone oculare ha riferito di un "bagno di sangue", seguito da un via vai di ambulanze tra i corpi martoriati a terra. Cristiani e musulmani si sarebbero poi affrontati a colpi di bastone nelle strade adiacenti. Ce n'è abbastanza per riportare alla memoria le minacce espresse nel novembre scorso dall’ala irachena di Al Qaida che, dopo aver rivendicato un sanguinoso attentato alla cattedrale siriaco-cattolica di Baghdad, aveva minacciato la comunità copta egiziana, particolarmente numerosa tra i cristiani del Medio Oriente. I terroristi islamici avevano ingiunto di "liberare" due cristiane egiziane "tenute prigioniere in monasteri" per impedire loro di convertirsi all’Islam. I copti sono fra il 6 e il 10% dei circa 80 milioni di abitanti dell’Egitto. L’attentato della scorsa notte, che non è stato al momento rivendicato, è avvenuto a mezzanotte e mezza nel quartiere di Sidi Bishr della grande città affacciata sul Mediterraneo, davanti alla Chiesa dei Santi (Al-Qiddissine). Secondo le prime ricostruzioni, l’automobile imbottita di esplosivo è stata parcheggiata davanti alla chiesa dieci minuti prima dello scoppio. Un testimone ha detto alla tv di aver visto delle persone scendere dal veicolo, una Skoda. Lo scoppio, fortissimo, è avvenuto quando i fedeli uscivano dalla chiesa e si è immediatamente propagato alle automobili vicine, esplose moltiplicandone l’effetto devastante. Il bilancio definitivo dei morti secondo il ministero della Sanità è di ventuno.

La reazione dei copti per le strade Dopo l’attentato, mentre le ambulanze facevano avanti e indietro per soccorrere le vittime, gruppi di copti esasperati hanno cominciato ad aggredire musulmani nelle strade circostanti. Il ministero dell’Interno egiziano ha imposto misure di sicurezza durissime intorno a tutte le chiese e ha raddoppiato la presenza degli agenti per contrastare ogni eventuale attacco. Stretti controlli sono stati anche imposti al governatorato di Marsa Matruh, sul litorale e all’aeroporto del Cairo per impedire la fuga degli autori dell’attentato. "Lo sforzo islamico di ripulire il Medio Oriente dai cristiani è aumentato", scrive con amara ironia un sito copto. Al Azhar, invece, la più alta istanza dell’Islam sunnita, ha gettato acqua sul fuoco, condannando l’ attentato di Alessandria. In un comunicato pubblicato dall’agenzia di stampa egiziana, il presidente egiziano Hosni Mubarak ha chiamato "gli egiziani, copti e musulmani, a conservare la loro unità di fronte alle forze terroristiche che minano la stabilità della patria e la sua unità".
Fonte: il Gionale.it

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